Chapitre Quatre

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Cosa voleva significare quella scritta?

Perché era in cinese? E la data?

Cioè, cosa c'entro io in tutto questo?

E se i miei genitori non fossero i miei veri genitori?

E se mi avessero adottata?

Adesso basta, sto dicendo un sacco di stronzate!

Avevo bisogno di liberarmi la mente da queste inutili paranoie quindi decisi di andare a scuola a piedi, non era molto distante; 7 minuti in macchina 15 a piedi.

Poi non avevo assolutamente voglia di subirmi le amiche galline di mio fratello, che lui gentilmente ogni mattina, o quasi, accompagnava a scuola con la sua mini Cooper nera e musica a tutto volume.

- come siamo serie stamattina, ti è morto il gatto? - mio dio, ma è possibile che una persona non possa stare tranquilla nemmeno la mattina?

- ciao Kevin - lo salutai, avvicinandomi al cestino per buttare la carta del pacchetto di sigarette e me ne accesi una.

- ho sentito che Car ha trovato il ragazzo perfetto, e che ora ha occhi solo per lui..- notavo il suo disappunto, perché ha sempre avuto una cotta per lei, ma non aveva il coraggio per dirglielo.

- a quanto pare. So che si chiama Luke, più di questo non so dirti niente. - dissi facendo uscire il fumo dalla bocca; sapevo che voleva conoscere qualcosa su di lui, ma purtroppo eravamo sulla stessa barca.

- tranquilla era solo per curiosità, ormai so che non avrò speranze con lei. Spero solo che lui sia il ragazzo giusto, non voglio che le succeda niente.- aveva lo sguardo perso nel vuoto e sembrava sconfitto, avrei voluto consolarlo e dirgli che un giorno ce l'avrebbe fatta, ma sapevo che era inutile, quindi decisi di evitargli false speranze. - ci si vede Ocklines. - feci un cenno con testa e osservai la sua imponente figura andarsene: tutto sommato non era male, cioè era uno di quei ragazzi che non sono belli, ma hanno qualcosa che affascina, era molto dolce anche se osservandolo da fuori i numerosi tatuaggi e il modo di vestire non aiutavano questo pensiero.

Dopo aver fatto una radiografia al mio amico entrai nel cortile della scuola, ovviamente dopo aver spento la sigaretta.

Non avevo alcuna intenzione di ricevere una punizione per avere inquinato " l'ambiente che mi darà un futuro " così la preside definiva quel luogo.

- tesoro, aspettami! - di bene in meglio stamattina.

- ah sei tu..Medison - accennai un saluto, se si può chiamare cosi. Non avevo nulla contro di lei, solo che era la solita ragazza pronta a tutto per avere i riflettori puntati su di se, e dire pronta a tutto è davvero poco..

Mi ricordo quando l'anno scorso aveva letto, durante l'assemblea scolastica, il diario segreto di una ragazza; facendola vergognare a tal punto da dover cambiare scuola per gli atti di bullismo che si stavo creando contro di lei. Nemmeno superman avrebbe potuto salvarla, ormai il suo destino era segnato da continue prese in giro e chissà cos'altro.

Dopo quello che ha fatto ha perso la poca stima che avevo di lei, quella ragazza avrebbe dovuto tirare fuori gli artigli e affrontarla perché nessuno ha il diritto di comportarsi cosi, ma non tutti sono forti abbastanza per queste situazioni.

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- verrai vero alla mia festa di compleanno? - mi chiese abbracciandomi.

- è il tuo compleanno? - osservai come la sua maglietta era troppo stretta rispetto al suo seno e i pantaloni troppo corti per le sue lunghe gambe.

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