E se fossi stata rapita?
No dai, ora sto veramente esagerando! Mi servirebbero informazioni, molte informazioni, ma non so come trovarle.
Cazzo.
Oddio, non ricordavo che stasera c'era la festa della "zecca", non ho per niente voglia di andarci, ma se non ricordo male ha una casa molto grande e con un immenso parco, potrei passare li il tempo. Non male.
Sentii il mio telefono squillare e risposi senza nemmeno controllare chi fosse.
-pronto- avrei dovuto guardare il nome, io e la mia svogliatezza siamo una cosa unica.
- ciao amore, come stai? dove sei?- era mia madre, il suo tono mi pareva allarmato.
- sono a scuola e sto aspettando Jas, comunque tutto bene grazie tu?.-
- io..io sto bene grazie, tornate a casa il prima possibile, devo parlare a te e a tuo fratello.- disse in modo sottile e piatto. - va bene, a dopo mamma- sentii un ciao soffiato e poi il silenzio.
Forse era successo qualcosa di preoccupante, cioè non mi chiamava mai di pomeriggio, al massimo mi mandava un messaggio perché solitamente era in riunione oppure dal notaio.
Ero troppo immersa nei miei pensieri per accorgermi della presenza alle mie spalle.
- Ehi, andiamo?- sobbalzai per l'inaspettata apparizione di mio fratello da dietro di me - mi hai fottutamente spaventata- dissi portandomi una mano al petto e chiudendo gli occhi - avvisarmi non è il tuo forte, ammettilo!- lo sentii ridere - già..ho la macchina non molto distante da qua- detto questo cominciò a camminare, in modo lento, senza nemmeno aspettarmi.
Decisi di accendermi una sigaretta, ricordandomi poco dopo averla accesa che avrei guadagnato una sgridata. - ne hai una anche per me?- mi chiese osservandomi furtivamente. - aspetta, adesso questa me la spieghi!- ero allibita, un minuto prima mi insulta per queste maledette sigarette e ora ne vorrebbe una anche lui, robe da matti!
-cosa dovrei spiegarti? Ah intendi questa?- indica la sigaretta che tenevo tra le labbra - beh è solo un modo per abbreviare la tua vita, infondo io non sono nessuno per impedirtelo, però è mio dovere avvisarti dei pericoli, visto che sono più grande di te- me la rubò e cominciò a fumarsela, ridendo sotto i baffi dopo aver osservato la mia espressione, mezza confusa e mezza imbronciata.
Sospirai e ne presi un'altra - come fratello maggiore non sei uno dei migliori- presi un lungo tiro e sentii come il fumo mi invase la gola e le narici.
- non hai tutti i torti su questo punto- abbassò lo sguardo, prendendo il telecomando della macchina facendo un rumore famigliare, dopo essere salito mi osservo e disse - ti piace lo yogurt al caffè e nocciola?- mi girai verso la sua direzione e scrutai la sua espressione: era serio, quindi non mi prendeva in giro - penso di si, cioè hanno detto in molti che quello fatto dalla yogurtetia vicino alla farmacia è il migliore- feci spallucce e finii di allacciarmi la cintura.
Aveva lo sguardo fisso in un punto non preciso, scosse la testa velocemente e ritornò in se
- allora andremo lì- era troppo silenzioso, aveva qualcosa di strano.
La mia bocca parlò prima che il mio cervello la fermasse -cos'è successo?- chiesi d'un fiato.
Non mi osservò immediatamente, ma capii che aveva sentito. Passarono due minuti e parlò:
- domani torna papà.- quelle parole mi fecero capire tutto.
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Solitudine
Romance"Non possiamo stare insieme, siamo troppo diversi." gli dissi, lottando contro le lacrime che minacciavano di rigarmi il viso. "Che scusa del cazzo. Certo che possiamo" disse, prendendomi le mani e guardandomi negli occhi. "Perché?" gli chiesi. "Per...