6 - Un Luogo Oscuro

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Un gruppo di avventurieri entra in una grotta, tuttavia nessuno di loro ne uscirà. Cosa o chi hanno incontrato nella grotta?


Monte Tagbra, Anno 1248 della Nuova Era

- Fantastico, siamo rimasti bloccati! - Esclamò l'elfo prendendo a calci la neve.

L'orco tentò invano di scavare un tunnel usando la mazza ferrata come pestello.

- Smettila di fare così è inutile, non vedi che siamo sommersi da cubiti di neve? - Concluse lui con arroganza.

L'orco grugnì, indispettito nell'essersi reso conto della propria carenza d'acume.

- La valanga ha bloccato ogni via d'uscita... e tutto questo per causa tua! - Inasprì le parole volgendo lo sguardo al mago, il quale si era seduto vicino ad una colonna di calcare per riposare corpo e mente.

L'uomo barbuto si sistemò il cappello e agitò il dito contro l'elfo insolente. - Razza di ingrato, dovresti ringraziarmi, avevo il corno con me, sarei potuto andare senza di voi, e invece sono rimasto per salvarvi la vita. -

L'elfo furioso, sbuffò dalle narici. - Nessuno aveva chiesto a te di intervenire con la tua magia, avevamo tutto sotto controllo... e ora guardaci, intrappolati in questa caverna... grazie tante! -

L'orco puntò le pupille verso l'uomo dalla lunga barba in attesa di una risposta. Quello si arricciò i baffi grigiastri per evitare che la rabbia prendesse il sopravvento.

- Se non avessi causato la slavina a quest'ora i soldati elfici ci avrebbero raggiunto, non avreste avuto speranze contro una guarnigione così ben armata. -

L'orco allargò il petto per imporsi nel bel mezzo della discussione. - Io proprio non capisco, non abbiamo fatto nulla di male, a conti fatti siamo solo cacciatori. -

L'elfo diede un pugno alla parete, esasperato dalla stupidità dei suoi compagni.

- Quante volte dobbiamo ripeterlo, mio ottuso amico? - Esordì retoricamente il mago. - Abbiamo cacciato un unicorno, dunque abbiamo di fatto depredato una proprietà privata del Re. -

L'orco si grattò la testa più confuso che mai. - Ma questo non è vero! La bestia vagava per una foresta, non era mica in una gabbia o in un recinto. -

L'elfo sospirò sollevando gli occhi al cielo per contenere la sua ira.

- Tutti gli unicorni che abitano in territorio elfico appartengono al Re per legge, e in quanto tale questo ci rende bracconieri, un crimine punibile addirittura con la morte. - Spiegò placidamente il mago.

- Per me è ingiusto! Nelle terre da cui provengo io chi prima trova qualcosa se la prende. - Opinò l'orco terminando con un sonoro grugnito.

L'elfo si staccò dalla parete e squadrò quei due con profondo rancore. - Affascinante, ma sfortunatamente, noi non ci troviamo nelle terre da cui provieni tu... al contrario, siamo intrappolati in questo buco oscuro, con un fattucchiere da quattro soldi e una consegna da compiere entro il tramonto! - Concluse furibondo.

Il mago si alzò in piedi facendo leva sul bastone e avanzò a passo deciso verso colui che l'aveva appena denigrato. Puntò il dito ossuto contro il petto dell'elfo, ma prima che potesse aprire bocca, il drow, rimasto in disparte fino a quel momento si decise a intervenire.

- Ma guardatevi! - Esordì con voce autorevole. - Litigate come una marmaglia di gremlin dispettosi, quando dovreste essere coesi come una vera squadra! -

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