Capitolo I

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La loro era una relazione particolare. Non erano di certo una coppia di innamorati, non avevano il tempo di perdersi in simili sciocchezze. Nell'unica sera in cui si incontravano a volte non avevano nemmeno bisogno di parlare.

Era un'abitudine ormai. Piton, finite le lezioni, il mercoledì sera tornava a Spinner's End, guardando sull'orologio il passare monotono del tempo seduto in poltrona, la quale era sistemata accanto al camino acceso.

L'unica fonte di luce proveniva proprio dal camino, che lasciava in penombra il resto della stanza, dando una nota tetra all'ambiente. Non che a lei interessasse il luogo in cui si incontravano, sembrava avesse occhi solo per lui. Anzi, aveva occhi solo per una certa parte del suo corpo.

Piton era stato chiaro fin da subito: nessun legame sentimentale.

Lei aveva acconsentito, senza lamentarsi. Probabilmente neanche lei cercava qualcuno con cui avere una relazione stabile.

Di una cosa era sicuro: non aveva uomini che la intrattenevano nelle altre serate in cui non si vedevano. Altrimenti se ne sarebbe accorto. Era sempre calda, bagnata e stretta, solo per lui. Nonostante non fossero una coppia, aveva preteso che non vedesse nessun altro.

Piton non aveva intenzione di andare a letto con una donna che avesse l'odore di un altro uomo addosso. Era pur sempre un Serpeverde e come tale era geloso di quello che possedeva.

Lui la possedeva. E lei possedeva lui.

Non era una donna che si lasciava sottomettere facilmente, ma lui non si arrendeva di fronte a nulla. Lottavano per avere il controllo: alcune sere ne usciva lui vincitore, altre lei.

Arrivava sempre puntuale e con la sua eleganza femminea entrava nel piccolo soggiorno, dove lui la aspettava. Non parlavano quasi mai, lui che fiero la osservava mentre con delicatezza faceva scivolare dalle spalle il mantello.

Poi scioglieva i lunghi capelli neri, che ricadevano in morbide ciocche sulle spalle, lasciate nude dalla veste scollata.

Lui nel frattempo si sbottonava e toglieva la casacca, restando solo con la camicia, aspettando che lei si avvicinasse e si mettesse a cavalcioni sul suo bacino.

Così anche quella sera era lì con lui e in quel momento la stava divorando con lo sguardo. Non si era limitata a disfarsi del mantello, ma anche la sua veste e il suo intimo erano finiti sul pavimento. Probabilmente era più affamata del solito. Infatti se la ritrovò avviluppata al suo corpo immediatamente, con la sua mano che era corsa ai pantaloni, aprendo in un baleno la cerniera e spostando i boxer, liberando così il suo membro.

Piton gemette sommessamente, quando sentì la sua calda femminilità avvolgerlo.

Cominciò da subito con un ritmo sostenuto, baciandogli nel frattempo il collo con passione, dopo aver aperto la sua camicia con violenza quasi, facendo volare i bottoni nella stanza.

Lui le carezzava la pelle morbida dei fianchi e della schiena, sentendola rabbrividire.

"Severus..." sospirò Niamh, abbracciandolo più forte e lasciandosi andare all'orgasmo, tremando per il piacere.

Rimase stupito quando non continuò a muoversi, iniziando invece a posargli baci dolci sul collo, sulla mascella per infine posarsi sulle labbra: la maggior parte delle volte si scambiavano baci altamente passionali.

Si staccò dalla sua bocca quando sentì il sapore salato delle sue lacrime. Niamh aveva gli occhi arrossati e le guance rigate dalle lacrime, ma non riusciva a capire il perché.

Si trovava in una posizione scomoda.

Lentamente alzò una mano, passandole con delicatezza il dorso contro la sua guancia, e lei subito cercò conforto, accettando la carezza gentile.

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