Voglio che mi riempia di gioia la vita

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Oggi è il giorno. Non voglio dire addio a mio marito, ma non posso non farlo. È morto, me lo hanno strappato via troppo presto, ma non posso farci niente. Vorrei poterlo riportare in vita, ma non posso.

Mi manca da morire. Rivoglio indietro mio marito. Voglio che mi renda ancora felice. Voglio che mi riempia di gioia la vita. Voglio altri figli con lui. Voglio passare la vita con lui, voglio invecchiare con lui. Voglio lui.

Mi alzo dal letto e prendo la biancheria. Cammino a fatica fino ad arrivare al bagno e mi butto sotto la doccia. Le mie lacrime si mischiano all'acqua. Rimango molto sotto la doccia, ho bisogno di essere isolata dal mondo per un po. Lascio che lo sporco e la tristezza scivolino via con l'acqua.

La tristezza non andrà mai via, ma l'acqua aiuta, un pochino almeno. Esco dalla doccia e mi asciugo. Ho ancora gli occhi lucidi, non riesco a non piangere, lo amo, e non smetterò mai di amarlo. Non posso ancora credere che sia morto. Non posso vivere senza di lui. Non posso.

Mi metto l'intimo e la maglietta di Cameron. C'è ancora il suo profumo. Non posso credere che sia morto. Torno in camera mia e scelgo il vestito da mettere. Prendo l'unico vestito nero che ho. L'ho indossato al funerale dei miei. Dovrebbe starmi largo ma con la pancia mi potrebbe stare giusto. Mi sono state strappate via troppe persone.

Mi infilo il vestito e sono pronta, non mi truccherò, voglio essere bella, ma voglio essere me, e sono più me senza trucco. Mi infilo delle scarpe con il tacco largo nere. Sono pronta.

Sento qualcuno bussare alla porta.

"Ariel, sei pronta?"

"Sì, solo un minuto"

Mi guardo allo specchio. Vedo una donna distrutta dalla vita, ma con una piccola speranza negli occhi e nel mezzo sorriso. Mio figlio e Mitchell, e i miei amici, mi stanno salvando la vita.

Esco dalla mia stanza. Il sorriso di Mitchell mi accoglie. Si vede che è distrutto, ma non vuole farmi stare ancora peggio.

"Sei bellissima"

"Grazie"

Cerco di sorridere. Non riesco più a sorridere come facevo con Cameron. Mi stringe a sé con un braccio attorno alle mie spalle. Sento un po' di calore, ma molto meno di quello che sentivo con Cameron. Devo smettere di pensare a lui, ma non ci riesco. È l'amore della mia vita, e lo sarà sempre.

Salgo in macchina con Mitchell e andiamo nel luogo in cui si terrà la cerimonia. Ci mettiamo davvero poco, ma a me sembra un'eternità.

Scendo dalla macchina e mi avvicino agli altri. Mi fanno tutti le condoglianze. Ringrazio e mi dirigo velocemente verso Libby e Victor. In questo momento voglio vedere solo loro e le persone a me care.

"Tesoro come stai?"

Libby ha le lacrime agli occhi e anche Victor. Non dico nulla, li abbraccio e basta. Le lacrime scivolano sulle mie guance come gocce di pioggia che fanno a gara per toccare il suolo prima delle altre.

Arriva anche Maya e si aggiunge all'abbraccio. Non so se ce la faccio. Non credo. L'officiante chiede di sederci e comincia a dire quello che deve dire.

"Adesso vorrei chiamare la moglie di Cameron, vorrebbe dire qualche parola"

Mi alzo e con le lacrime agli occhi raggiungo lofficiante. Mi avvicino al microfono e prendo un respiro profondo. Ho la gola secca.

"'Non voglio dire le solite cose che si dicono in questi momenti, non l'ho fatto la prima volta e non lo farò neanche adesso. Non credo alla vita dopo la morte, non ci ho mai creduto, ma a volte vorrei credere alla reincarnazione. E spero, davvero, che Cameron, l'amore della mia vita, si reincarni nel corpo del mio bimbo, del nostro bimbo. Non so come ho fatto a vivere questi giorni senza di lui. E non so assolutamente come vivere la mia intera vita senza di lui, ma sono riuscita ad andare avanti dopo la morte dei miei genitori, credo di potercela fare, per me, per i miei figli, per i miei amici, per la famiglia di Cameron. Ho vissuto solo pochi anni con lamore della mia vita, ma sono stati abbastanza per amarlo con tutta me stessa ogni secondo di questo tempo"

Una lacrima scivola sulla mia guancia.

"Cameron, non puoi sentirmi, lo so, ma ti amo, e amerò nostro figlio più di ogni altra cosa. E cercherò di mantenere la promessa. Ci proverò davvero"

Un'altra lacrima bagna il mio viso.

Io ho perso mio marito, Libby e Victor hanno perso un figlio, Maya un fratello, Mitchell, Sofia, Dove, Booboo, Karan e gli altri un amico, il mondo la sua stella più splendente.

Faccio cenno al prete che ho finito e torno al mio posto. Finisce il funerale e andiamo nel posto per cremare il corpo di mio marito.

Vedo di nuovo il corpo esanime di mio marito. Viene trasportato nel fuoco tramite un rullo. Appena i suoi capelli toccano il fuoco scoppio a piangere. Penso sia il momento peggiore. Questo è il momento in cui si capisce di aver davvero perso qualcuno.

Le ceneri vengono date a Victor. Non ho la forza di tenerle in mano. Ho ancora impressa nella mente l'immagine di mio marito che veniva bruciato insieme al mio cuore frantumato. Mi asciugo le lacrime. Ci provo almeno. Come è potuto morire? Continuo a farmi la stessa domanda ogni giorno dopo la sua morte. Sto male, sto davvero male. Sono morta dentro anche io. Sento una piccola fitta allo stomaco. No, non oggi. Non potrei sopportare il dolore fisico oltre quello emotivo.

Torno a casa con Mitchell. Si è trasferito da me per prendersi cura di me. Non so perché lo stia facendo, so solo che mi fa piacere averlo attorno.  Mi piace avere qualcuno che prova a farmi sorridere. Si sta davvero impegnando a nascondere il dolore per salvarmi dal baratro.

"Grazie"

Cerca di sorridere e mi abbraccia.

"E di cosa? Ariel, sai che farei di tutto per te"

Cerco di sorridere. Se ne accorge e sorride a sua volta.

"Cosa vuoi fare?"

"Non lo so, posso farmi una doccia ed intanto pensarci?"

"Certo che puoi, hai tutti il tempo che vuoi per pensarci"

Cerco di sorridere e vado in camera mia per prendere la roba per farmi la doccia. Non ho molta voglia di fare qualcosa. Forse dovrei mangiare, ho mangiato poco in questi giorni, e per il bimbo non è salutare. Se Cameron fosse qui di sicuro starebbe accarezzando la mia pancia e la starebbe baciando. Non posso continuare a pensare a mio marito, è giusto che stia male, ma non voglio farmi peggio da sola. Devo davvero provare a non pensarci.

Mi infilo sotto la doccia e lascio che lacqua cerchi di cancellare anche solo per un momento il ricordo di mio marito. Non cancellerò mai quello che è stato, voglio solo provare a stare bene, per me, per il mio bimbo, per Cameron. Il dolore torna subito, ma cerco di controllarlo. Non posso permettere che mi consumi. Ancora mi chiedo perché Mitchell si stia prendendo cura di me. Prima o poi glielo chiederò.

If someone had saved himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora