Questa è la prima "mini-storia" che ho scritto in vita mia. Spero che vi piacerà :-)
_________________"Ho quasi finito."
Disse Amanda chiudendo la valigia.
"A che ora hai il volo?" Cristian era appoggiato allo stipite della porta della camera e la guardava prepararsi alla partenza.
"Fra due ore... arriverò in ritardo se non mi sbrigo."
"Fai in fretta, allora."
Amanda si bloccò per un istante. Poi riprese a raccogliere le ultime cose per il bagaglio a mano.
"Certo. Non lo voglio perdere."
Silenzio. Rumore di carte piegate, di passi per la stanza.
Cristian, immobile, continuava a fissarla.
"E' stata una bella settimana. Grazie" disse infine.
"A te" Altre carte piegate. Altri passi per la stanza, sempre più frenetici.
"Tornerai?"
"Non credo. La trattativa non è andata a buon fine, per cui dubito che l'azienda prevederà altri viaggi. Per il momento, almeno."
L'atmosfera si poteva tagliare con il coltello. Parole non dette aleggiavano nell'aria. Il silenzio si fece assordante.
Cristian si mosse leggermente. Sembrò voler dire qualcosa, poi cambiò idea e tornò ad appoggiarsi allo stipite.
"Bei giorni" disse di nuovo.
"Sì"
Amanda continuava freneticamente a preparare le ultime cose per non pensare. Per non farsi assalire dal rimpianto. Per non chiedersi ancora se faceva bene ad andare via e a lasciarlo. No. Ci aveva pensato tanto. Una breve avventura, per quanto totale e bruciante, non poteva farle buttare al vento una promettente carriera lavorativa. No. Magari le sarebbe dispiaciuto un po' all'inizio, ma di sicuro era la scelta migliore. Non poteva buttare tutto all'aria, dopo i tanti sacrifici fatti per arrivare dov'era arrivata: aveva raggiunto una posizione ambita anche da molti colleghi maschi; nessuna donna prima d'ora, nella storia dell'azienda, c'era mai riuscita. E doveva rinunciare a tutto per seguire l'impulso del momento? Non era possibile.
Eppure il cuore stava gridando per farsi ascoltare. Perché per una volta nella vita Amanda accettasse di seguirlo. Ma Amanda era decisa. Era sicura che per Cristian non era stato altro che una bella avventura. Rifiutò di ripensare alle parole che le pareva di aver sentito, quel "ti prego non te ne andare" sussurrato il giorno prima in riva alla cascata, soffocato dal rumore dell'acqua scrosciante che l'aveva convinta di aver sentito male.
Era stata un'avventura. Punto. La più bella mai vissuta. Ma finiva lì. Di sicuro lui domani avrebbe incontrato un'altra e lei sarebbe stata solo un lontano ricordo.
"Ecco. Sono pronta. Credo che il taxi sia già arrivato. Ti saluto." Disse chiudendo il bagaglio a mano.
"Ok. Allora ciao"
Amanda prese la mano che Cristian aveva teso per salutarla. Poi alzò lo sguardo.
Era sempre appoggiato con fare noncurante allo stipite della porta. Ma la mano era gelida e il viso abbronzato era pallido e tirato. La bocca, che aveva imparato a conoscere così bene, era serrata in una smorfia dolorosa.
Si guardarono, le mani ancora unite. Il dolore e la disperazione che lesse inaspettatamente negli occhi di Cristian la travolsero e distrussero in un istante il muro che con tanta cura aveva costruito intorno al suo cuore.
Cristian emise un lieve sospiro, al termine di una lotta estenuante dalla quale era uscito sconfitto.
"Non te ne andare. Ti prego"
Questa volta non c'era il rumore della cascata a coprire le parole.
* * *
Dopo un'ora di attesa il taxi accettò un'altra chiamata e andò via.
Il biglietto aereo rimase lì, sul mobile vicino alla porta, inutilizzato.
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ONE SHOT STORIES - love
Short StoryRaccolta di brevi racconti d'amore... che magari un giorno svilupperò in un libro vero e proprio.