La lunga ombra dell'odio

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(Terza traccia del concorso CM Arena. Seguito della one shot "Bugie")

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Personaggi:

Thérèse Tripon: Ventitré anni. Abbastanza alta e formosa, ha capelli mossi e castani che le arrivano alle spalle. Indossa un vestito estivo a fiori.

AdèleTripon: mamma di Thérèse. Ha cinquant'anni, capelli corti e grigi e il viso segnato dalle sofferenze. Indossa un vestito estivo marrone.

Cécile Rouen: amica d'infanzia di Thérèse. Ventenne, alta, magra e con capelli lunghi e biondi. Indossa un vestito estivo azzurro.

Friedrich Mayer: Venticinquenne capitano della Wermacht; alto, atletico, capelli biondi cortissimi. Parla perfettamente la lingua, con un leggero accento straniero. Indossa camicia bianca e pantaloni grigi. Lui e Thérèse si amano di nascosto.

* * *

Parigi, 26 Agosto 1944 - Il giorno dopo la Liberazione della città.

La scena si svolge in una stanza modestamente arredata: ci sono una cucina economica sulla destra, un tavolo e quattro sedie di paglia anch'essi spostati sulla destra e sullo sfondo un divano e due poltrone un po' rovinati. Dalla finestra aperta dietro il divano si vede la Tour Eiffel e si odono in sottofondo i rumori della festa in corso per le strade. Sulla sinistra si trova la porta dell'appartamento.

Entrano chiacchierando Thérèse, Adèle e Cécile .

Thérèse: [continuando un discorso di cui non si è sentito l'inizio]... e quindi ieri, nel mezzo di quella confusione, mi sono sentita chiamare e mi sono trovata di fronte la cara Cécile! Pensa la mia sorpresa, mamma!

Cécile: Io
non credevo ai miei occhi! Chi mai l'avrebbe detto, riuscire a ritrovarsi dopo tanti anni! Una immensa gioia, in un giorno già memorabile!

[Ridono. Le due ragazze si abbracciano]

Adèle: Anch'io sono veramente felice di rivederti, Cécile. Dopo la fuga da Beure mai avrei pensato di ritrovare qualche compaesano, con tutto quello che abbiamo dovuto sopportare in questi anni... Quanto tempo è passato da allora?

Thérèse: Era l'inizio di luglio del 1940, mamma... più di quattro anni.

Adèle: Hai buona memoria, figlia mia. E' vero, era l'estate del 1940, ora ricordo. [Tace per un attimo guardando la figlia come se le fosse venuto in mente qualcosa. Poi si scuote e volge l'attenzione a Cécile] Accomodati, Cécile, così parleremo con più calma. Thérèse, porta un po' di acqua, fa molto caldo oggi.

[Adèle e Cécile si siedono intorno al tavolo, mentre Thérèse va a prendere una brocca di acqua e tre bicchieri]

Adèle: Cécile, Stanno bene i tuoi genitori?

Cécile: Sì, ringraziando il Signore godono di buona salute. Risentirono a lungo dei disagi di quella fuga nella notte, ma ormai è acqua passata,fortunatamente.

Adèle: Temevamo che non foste riusciti a scappare da Beure... Quando ritovai Thérèse, dopo la fuga, mi raccontò che voi non avevate potuto lasciare il paese con lei perché quell'ultima sera gli ufficiali tedeschi che cenavano da voi non si decidevano a lasciare casa vostra...

Thérèse: E' così. Il mio grande timore era che i tedeschi avessero tirato in lungo la serata e che voi non foste arrivati in tempo per prendere l'ultimo convoglio... Vi ho cercati senza successo, in questi anni, ed ero giunta a pensare il peggio. Che sollievo e che gioia, quando ti vidi ieri, in mezzo alla folla!

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