-𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳 𝑫𝑰 "𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}"
-𝑫𝑨 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑨𝑹𝑬
Poche parole.
Più precisamente un nome, è bastato a portare l'animo di Ryoko in uno stato confusionale.
Tra tutti i momenti in cui poteva capit...
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Pochi giorni li separavano dalla partenza per il ritiro e i ragazzi stavano sfruttando tutto il tempo che avevano per rilassarsi e divertirsi, visto che dalla settimana dopo avrebbero dovuto affrontare allenamenti tutto fuorché semplici.
Ryoko quel pomeriggio aveva in programma di andare in piscina con le ragazze della sua classe, si erano messe d'accordo poco prima che la scuola finisse e non se ne erano di certo dimenticate.
Ottenere il permesso da Aizawa fu meno complicato del previsto. La corvina glie lo aveva accennato e lui non aveva avuto niente da dire in contrario, dopotutto era più che giusto prendersi del tempo per rilassarsi.
Essendo ancora presto per uscire la giovane si era messa al pianoforte, non lo faceva da tanto.
Con il micio sulle gambe passò una bella mezz'oretta a suonare, riempendo la stanza di note e musica. Andò avanti fino a che non sentì il campanello di casa.
Non aspettava visite: le ragazze si sarebbero viste a scuola, Aizawa si trovava lì per lavoro e Takeshi sarebbe tornato quel giorno, ma sicuramente voleva riposarsi per il viaggio.
«Mi dispiace disturbare il tuo sonno» disse dolcemente al gattino, si era appallottolato sulle sue gambe e dormiva beatamente.
Bastò un tocco per fargli alzare la testolina, i suoi occhi la scrutavano curiosi. Lo prese in braccio e poi lo poggiò a terra, vedendolo poi stirarsi con calma.
Andò alla porta e guardò all'occhiello per vedere chi fosse, la prudenza non era mai troppa.
Ad attendere lì fuori c'era il fratello, che aveva deciso di andare da lei invece che dirigersi subito a casa.
«Ei!» Gli disse una volta aperta la porta. «Non mi hai detto che saresti passato.»
Takeshi sorrise. «Ho una... No, due cose da darti e non potevo aspettare» affermò suscitando la curiosità di lei. «Arrivo portando doni!»
Ryoko sorrise e si spostò leggermente, così da farlo entrare in casa. «Tu non ti stanchi mai eh?» Disse riferendosi al fatto che il ragazzo, a quanto pare, non aveva deciso di riposarsi per il viaggio.
