ℰ𝓅𝒾𝓁𝑜𝑔𝑜

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❝𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎 𝑖𝑙 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜

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❝𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎 𝑖𝑙 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜.
𝐼𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑑𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖.
𝑇𝑖 𝑓𝑎 𝑠𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑛𝑑𝑒𝑙𝑎. 𝑇𝑖 𝑠𝑝𝑎𝑐𝑐𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐𝘩𝑖 𝑖𝑛 𝑑𝑢𝑒.
𝑁𝑜𝑛 𝑐'𝑒̀ 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎.
𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎. ❞

||𝑆𝑎𝑢𝑙 𝐵𝑒𝑙𝑙𝑜𝑤||

La battaglia era finalmente giunta alla sua conclusione, tra gli studenti si levavano sospiri di sollievo alla notizia che quell'incubo era finito

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La battaglia era finalmente giunta alla sua conclusione, tra gli studenti si levavano sospiri di sollievo alla notizia che quell'incubo era finito.
Ma altri tutto provavano tranne che leggerezza, Bakugou era stato catturato dai villains e quello non permetteva loro di sentirsi in quel modo.

Lo scontro era terminato, ma non c'era nulla da festeggiare, né per gli studenti né per i professori.

Molti tornarono immediatamente verso i loro alloggi, portandosi dietro anche coloro che erano rimasti feriti nel combattimento, ma non Todoroki.

Nel momento stesso in cui quel caos sprofondò nella calma più totale, il ragazzo si era precipitato a cercare Ryoko.
Aveva mollato tutto ed era andato via, senza che nessuno riuscisse a fermarlo.

Non aveva alcun punto di riferimento, non sapeva che direzione prendere. Si stava affidando al suo istinto. Era l'unica cosa che possedeva, l'unica sua bussola.

Voleva trovarla, doveva trovarla.
Doveva assicurarsi che stesse bene, non si sarebbe tranquillizzato fino a che non l'avrebbe vista.
Tentava di eliminare dalla sua mente i peggiori scenari possibili, ma non aveva una buona sensazione in merito e questo lo metteva in uno stato di irrequietezza.

I suoi occhi finirono su una figura che si era appena tirata su da terra. Barcollava e per tenersi in piedi dovette appoggiarsi al tronco che aveva di fianco.
Il bicolore subito si avvicinò.
«Kouda.» Il diretto interessato, sentendosi chiamare, voltò la testa verso di lui.
«Todoroki...»

«Cosa è successo qui? Dov'è Ryoko?» L'agitazione nella sua voce era ben marcata, non ce la fece a tenere un tono fermo.

Takeshi lo guardò.
«Siamo stati attaccati da un villain.» Poi abbassò lo sguardo.
«Lei mi ha mandato a cercare aiuto, però sono stato bloccato da un altro villain e-»
«L'hai lasciata da sola?!» Esclamò leggermente alterato, rare erano le volte in cui Shouto si lasciava andare in quel modo alle emozioni.

L'altro gli lanciò un'occhiata.
«In quel momento era l'unica scelta possibile. Credimi, non volevo lasciarla lì, ma non sapevamo che altro fare!»
«Dov'è? Da quale parte?» Domandò ancora l'eterocromatico, le spiegazioni potevano anche essere rimandate.

Quando Takeshi gli indicò la direzione da prendere scattò nuovamente.
Correva sempre più velocemente, intenzionato ad arrivare da lei quanto prima.
Il suo cuore batteva all'impazzata, incapace di rallentare il ritmo.

Si fermò all'improvviso non appena la vide, con il fiatone e il petto che si alzava e si abbassava rapidamente, attorno a lui solo il suo pesante respiro si stava facendo sentire.

Ryoko si trovava accasciata su un fianco, non accennava a muoversi e questo non fece che preoccupare maggiormente il giovane, che senza perdere altro tempo mosse grandi passi verso di lei.
Si buttò con le ginocchia a terra e la tirò delicatamente verso di lui, circondandole le spalle con un braccio.

«Ryoko...» Sussurrò Todoroki con voce incerta.
Le spostò delle ciocche di capelli dal viso, fortunatamente respirava ancora, ma non sembrava essere sul punto di aprire gli occhi.

«Svegliati... Ti prego...» Non aveva mai provato quel tipo di paura, non pensava nemmeno ci potessero essere sfumature diverse per quella sensazione.

Sembrava stare bene, sembrava essere semplicemente svenuta.
Allora perché provava quell'agitazione? Non riusciva proprio a tranquillizzarsi, vederla così non glie lo permetteva.
Il suo sesto senso non glie lo permetteva.
La brutta sensazione che provava da quando si era messo a cercarla non glie lo permetteva.

La strinse a sé, appoggiandole la testa sul petto.
In quel momento desiderava solo vedere gli occhi della ragazza aprirsi e mostrare il loro colore, verde smeraldo, in tutto il suo splendore.
Occhi che avevano sempre trasmesso gentilezza e dolcezza, in essi non aveva mai visto un pizzico di invidia o di cattiveria, fatta eccezione per quando aveva perso il controllo della magia nera, ma quella non era lei, era solo una parte de suo potere.

«Maledizione!» Esclamò Todoroki stringendo i denti, tentando di non farsi sovrastare dalla preoccupazione, che non faceva altro che aumentare a dismisura.

Fece un grosso sospiro e poi passò l'altro braccio sotto le ginocchia della corvina, dopodiché la tirò su.
La testa di lei ricadde sulla spalla del bicolore e quest'ultimo la guardò per alcuni secondi prima di parlare nuovamente, sapeva che non l'avrebbe sentito, ma poco gli importava.

«Tranquilla... Ti porto via da qui» disse in un sussurro prima di cominciare a camminare verso la via che li avrebbe riportati a casa.

𝑻𝒉𝒆 𝒉𝒂𝒓𝒅𝒆𝒔𝒕 𝒑𝒂𝒓𝒕 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora