CAPITOLO 9

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Emma passò tutta la mattinata fuori. Non aveva voglia di tornare a casa e stare con Greg, quindi decise che avrebbe pranzato al The Orient Express Restaurant, in modo da trovarsi già in zona quando sarebbe dovuta andare al lavoro. Prese un'insalata e cominciò a riflettere sulla sua vita. Aveva mollato baracca e burattini per seguire Greg, che pensava fosse l'uomo della sua vita. Ma lo era veramente? O si era solamente convinta di avere la vita perfetta con l'uomo perfetto? Delle volte capitava loro di litigare per sciocchezze, ma erano le discussioni come quella di poche ore prima che le lasciavano l'amaro in bocca. Si chiedeva se lei l'avesse idealizzato in tutti quegli anni passati insieme e se in realtà non fosse il brav'uomo che credeva. Lui era sempre stato lo stesso da quando si erano messi insieme, forse cominciava a essere il punto di vista di Emma a cambiare? Il suo essere estremamente legato ai soldi e al successo e il fatto che non apprezzasse il suo legame con Lucille e Daniel le facevano pensare che forse non era l'uomo che avrebbe desiderato avere accanto per il resto della vita. Avevano parlato di matrimonio e figli, ma Emma al contrario di lui non era mai stata entusiata all'idea. Pensava che fosse dovuto al fatto che semplicemente non si sentisse pronta a compiere quel passo, che dovesse prima sistemare alcune cose nella sua vita, ma adesso cominciava a prendere in considerazione la possibilità che lui non fosse l'uomo giusto per lei. Mentre giocherellava con un chicco di mais persa nei suoi pensieri, qualcuno picchiettò ala finestra accanto, facendola sobbalzare. Era Johnny. La salutò con la mano ed Emma gli fece cenno di entrare. La sua vista le aveva ridato il sorriso.

-Sei un po' in anticipo.- gli disse lei.

-Ehi dottoressa. Volevo allenarmi con i pesi prima di cominciare la lezione, ma poi ti ho vista e ho cambiato idea.-

Emma era felice che lui le avesse rivolto quell'attenzione.

-Tutta sola?- le disse sedendosi di fronte a lei.

-Avevo voglia di starmene un po' per i fatti miei.-

-Fammi indovinare. Hai litigato col tuo fidanzato.-

-E' così evidente?-

-Un'insalata triste accompagnata da un bicchiere di bourbon alle due del pomeriggio. Sì, è evidente.- le disse lievemente divertito e lei non potè fare a meno di ridere di cuore.

-Ottimo lavoro Sherlock, complimenti!-

-Beh modestamente sono sempre stato un ottimo osservatore.- rispose lui pieno di sè. Emma scosse la testa con un sorriso.

-E tu invece? Come và con Ali?-

Johnny inspirò profondamente.

-Ehh..non sono più riuscito a parlarle. Sono andato in tutti i posti in cui pensavo di trovarla, ma è stato inutile. Sono stato anche a casa sua ma si è chiusa in camera e non ha voluto aprirmi, e se l'è anche presa con sua madre perchè mi aveva lasciato salire.- rispose Johnny con lo sguardo basso grattandosi la nuca. Emma capì perchè la cara Nancy tenesse particolarmente a quella relazione. Il marito era il direttore del Children's Hospital, ma Sid era un produttore cinematografico. Sarebbe stata una sistemazione perfetta per la figlia.

-Vedrai che prima o poi vorrà parlare e avrai la possibilità di chiarirti.-

-Lo spero.-

-Come vi siete conosciuti?- gli chiese incuriosita.

-Abbiamo iniziato a uscire due anni fa, è stata la mia prima ragazza. Era appena uscito Rocky III, Dutch era un appassionato di Mr. T perciò andammo al cinema a vederlo. Di fronte a noi c'erano un gruppo di ragazze che mangiavano popcorn e Dutch tirò loro dei cioccolatini. Si arrabbiarono così tanto che una di loro iniziò a urlarci contro. Fu la prima volta che la vidi. Rovesciò i popcorn su Dutch, era pieno di burro ahahaha. Capì subito che quella ragazza era una bomba e le chiesi di uscire finchè non mi diede una chance. Ci baciammo per la prima volta sulla ruota, al Golf'N'Stuff. Per San Valentino le regalai un braccialetto rosa e lei mi diede questa.- le disse Johnny indicando la benda nera che portava sulla fronte.

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