CAPITOLO 4

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Il Club si trovava a Westlake Village, tra Los Angeles e la contea di Ventura. Era un elegante edificio moderno in stile Mediterraneo, circondato da aiuole curate e un'illuminazione molto soft e discreta. Lasciarono l'auto al parcheggiatore e si avviarono all'ingresso.

Poco prima di entrare, Emma si bloccò.

-Che succede tesoro?- Le chiese Greg preoccupato.

-Non lo so Greg, ho una certa sensazione. Sento quella stretta allo stomaco...e ogni volta che succede mi capita sempre qualcosa di strano.-

-Hai cambiato idea? Vuoi tornare a casa?-

La domanda di Greg era di circostanza, lei lo sapeva bene. Se gli avesse risposto di sì le avrebbe probabilmente tenuto il muso per giorni. In ogni caso si era detta che si sarebbe divertita quella sera, quindi decise di cacciare via i cattivi pensieri e rilassarsi.

-Nah, va tutto bene. Credo sia appetito.-

-Beh entriamo e riempiamo quel pancino allora.-

Sorrise e le porse il braccio, che lei prese ricambiando il sorriso.

Un usciere in livrea rossa li fermò all'ingresso. Greg pensò che fosse una formalità riservata esclusivamente ai volti nuovi.

-Buonasera. I signori...?-

-Richards.- disse Greg porgendo all'uomo le tessere.

L'usciere diede un'occhiata veloce e indicò la sala con un atteggiamento reverenziale che a Emma parve eccessivo.

-Grazie signori, buona serata e divertitevi.-

Il locale all'interno era ancora più lussuoso che all'esterno. Dei lampadari quadrati concentrici dominavano l'enorme sala, già colma di gente tutta vestita a festa. Qualcuno era seduto ai grandi tavoli rotondi che occupavano il centro della sala, altri chiacchieravano in piedi, altri ancora ballavano dei lenti. Più che una festa, ad Emma sembrava il rinfresco di un funerale.

-Non male eh?- Greg sembrava realmente affascinato, perciò lei decise di non smontarlo.

-Oh sì, è magnifico.-

-Ah ecco il dottor Mills, il direttore del Children's. E' stato lui ad indirizzarmi qui al Club.-

Emma seguì lo sguardo di Greg e vide una coppia sulla quarantina, entrambi erano molto eleganti e raffinati. Il dottor Mills si accorse di Greg e gli fece cenno di avvicinarsi.

-Greg Richards! Quindi alla fine ti sei convinto a unirti a noi eh? Mi fa molto piacere. Lei è mia moglie, Nancy.-

-Ehi Bob! Beh come potevo rifiutare l'invito del mio capo? Non voglio mica rischiare di essere licenziato. Nancy.-

Disse facendo il baciamano alla signora Mills, mentre Bob rideva della sua battuta. Solo due settimane al Children's Hospital e già Greg era diventato pappa e ciccia col direttore. "Già, è proprio da lui" pensò Emma.

-Lei è Emma, la mia fidanzata.-

-Molto piacere dottor Mills, salve Nancy. E grazie per averci salvato da morte certa per noia.-

Bob rise e le baciò la mano mentre le diceva:

-Incantato Emma. E puoi chiamarmi Bob. Spero che vi sentiate in famiglia qui.-

Nancy le sorrise, ma a Emma quel sorriso parve più finto dei seni di almeno metà delle donne presenti.

-Vi presenterei nostra figlia Ali, se solo sapessi dove diavolo si è cacciata ahahaha.- disse Bob. Nancy si avvicinò al marito sussurrandogli qualcosa che Emma e Greg non riuscirono a sentire, ma si accorsero della risposta di lui, un semplice e deciso "oh".

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