CAPITOLO 14

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Quel giorno Kreese portò i suoi ragazzi al bosco di Coyote Creek, che considerava il luogo perfetto per gli allenamenti intensi delle settimane che precedevano il torneo di All Valley. Chiese ad Emma di seguirli, poichè durante quel tipo di allenamento gli infortuni erano molto più frequenti. Lei aveva accettato con riluttanza, la metteva in agitazione il pensiero di passare un'intera giornata nel bosco con Johnny intorno, nei confronti del quale aveva deciso di mantenere un basso profilo, giusto per non "incoraggiarlo" troppo. Tralasciando il fatto che avrebbe anche dovuto fare i conti con la costante presenza di Kreese, che la inquietava non poco. L'unica cosa positiva che Emma riusciva a trovare in quella situazione, era il fatto che avrebbe avuto l'occasione di stare a contatto con la natura dopo tanto tempo.

I frassini altissimi e ingialliti lasciavano penetrare appena i raggi solari e insieme all'odore pungente delle foglie che cominciavano a marcire sul terreno, creavano un'atmosfera quasi mistica. S'incamminò lungo il sentiero naturale e non le ci volle molto per incontare il gruppo, che era già al completo. Kreese aveva diviso gli allievi in due squadre da otto allineate una alla sua destra e una a sinistra. I ragazzi di una squadra indossavano una benda nera, mentre gli atri, rossa. Indossavano dei comuni abiti sportivi, una scelta più che adeguata considerando il luogo. Il classico gi bianco sarebbe stato da buttare a fine giornata. Era rivolto verso di lei mentre parlava agli allievi, che prestavano la massima attenzione. Quando si accorse della sua presenza, posò lo sguardo su di lei per una frazione di secondo, continuando a spiegare quelle che sembravano essere delle regole.

-Signori, benvenuti a Coyote Creek. La maggior parte di voi conosce già le regole, quindi le spiegherò brevemente solo per i nuovi arrivati. E vi consiglio di aprire bene le orecchie, perchè lo farò una volta sola. Sarete divisi in due squadre: i rossi e i neri. L'obiettivo è prendere il maggior numero possibile di bende dell'altra squadra. Oggi, la persona di fronte a voi, non è vostra amica. Non è vostro fratello. E' vostra nemica. Chi resta in piedi, vince. La regola è che non ci sono regole. Potete prendere la benda dell'avversario con ogni modo possibile. La benda è la vostra vita. Se la perdete, morite. Scegliete le vostre postazioni, si inizia tra dieci minuti.-

I ragazzi ruppero le righe e cominciarono a sparpargliarsi. Emma pensò alla speciale che aveva visto una volta alla tv sull'addestramento dei Navy Seal. Le sembrava parecchio simile. Con la differenza che quelli erano ragazzini che avrebbero dovuto fare karate, non marines. Intravide il casco biondo di Johnny che scompariva nella vegetazione e si trovò inconsciamente a sperare che non perdesse la sua benda.

-Sei in ritardo.- le disse Kreese facendola ridestare.

-Non ero mai stata qui, ho avuto qualche difficoltà a trovare il posto.-

Le rispose con un grugnito e passò oltre. 

"Sempre simpatico" pensò.

I cobra si allenavano già da un paio d'ore e Emma ne contò 12 di ritorno, con gli occhi bassi e un'aria sconfitta, avendo perso la "vita".  Considerando che ormai ne rimanevano 4 in gara e quindi l'allenamento era agli sgoccioli, decise di mettersi a sedere sotto una grande quercia a leggere un libro. Un fruscio di foglie alle sue spalle la distrasse dalla lettura. Si voltò e vide Kreese.

-Che ci fai qui?- chiese lui con un'espressione dura.

Emma chiuse il libro e si mise in piedi.

-Ho visto che andava tutto bene e mi sono messa qui per non starvi tra i piedi. Se c'è bisogno di me arrivo subito.- rispose lei muovendosi in direzione del gruppo, ma Kreese la bloccò.

-No, è tutto a posto. Vuoi compagnia? Potremmo passare un po' di tempo insieme mentre loro sono impegnati...- le disse con un sorrisetto.

Emma era paralizzata. Quell'uomo l'aveva sempre messa in soggezione e quell'atteggiamento la terrorizzava più che mai. Kreese cominciò ad avanzare verso di lei che indietreggiò per mantenere le distanze, finchè la quercia che era alle sue spalle non la fermò.

Il cuore del CobraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora