Entrai in casa ed ero in ritardo.
Lui mi aspettava sul divano e il suo sguardo mi penetrava voracemente, mi inquietava. Si alzò velocemente e mi si avvicinò, lo stomaco si strinse e l'ansia mi pervase. "Dove cazzo sei stata?!" Mi domandò infuriato "a lavoro" risposi con voce flebile, guardando per terra, i suoi occhi mi spaventavano profondamente. Cominciò ad insinuare ad un mio tradimento, e come sempre, negai. Non c'era mai stato nessun tradimento.
Il primo schiaffo volò "dimmi la verità!" Urlò, io pangevo, non riuscivo a parlare "puttana che non sei altro" chiuse la porta e mi spinse in cucina, proprio sul mobile, contro il quale andò a sbattere la mia schiena. Con una mano mi bloccava i polsi e con l'altra frugrava tra i cassetti, "vorrà segnarmi di nuovo" pensai, ma andò ben oltre. Cominciò ad incidermi, "per farmi sua", così diceva. Ma i tagli erano sempre più profondi e ormai erano arrivati alle vene.
Piano piano stavo perdendo le forze.
Non lottavo più.
Mi chiedeva insistentemente scusa. Come se potesse riportarmi in vita
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all this reminds me of you
RomanceRaccolta di racconti basati sull'amore, l'amicizia o su qualsiasi argomento vogliate (basta contattarmi su instagram @giorgiabaiguera ) non collegati tra loro. Ogni martedì e giovedì farò uscire un nuovo racconto (una volta era così) . Buona lettur...