The Downside || Jenlisa !THE REAL STORY!

Prologo.

Questa sarà la vera storia di The Downside, ricomincio da qui perché purtroppo ho perso l'altro profilo (e di conseguenza la storia che stavo scrivendo) durante la pubblicazione del secondo capitolo, spero di non riscontrare altri problemi del genere.
Ripubblicherò il prologo ed il primo capitolo, presenti già nella prima storia creata, poi proseguirò con il resto. Buona lettura.

ps. se notate dei cambiamenti è perché riscrivendo le parti ho avuto la possibilità di eliminare ciò che non mi piaceva ed eventualmente aggiungere qualcosa che rendesse più complete alcune scene.

PERIFERIA DI SEOUL.

Sì... è arrivato, il momento di salire sul ring, Lisa fece un respiro profondo... alzò la testa e si guardò allo specchio ormai rovinato di quella stanza che da tempo puzzava di muffa, in lontananza riuscì ad udire il pubblico del club acclamare come al solito... un angolo della sua bocca si alzò inconsapevolmente.

"signore e signori, lo spettacolo sta per cominciare. Quello di oggi, sarà sicuramente uno scontro interessante, mi raccomando, scommettete bene e chi non l'ha ancora fatto si affretti a farlo" Josh, il presentatore, fece un occhiolino furbo alla platea, che acclamò impaziente. Lisa negò con la testa, sempre il solito... faceva tutto quello solo per i soldi, dopotutto cosa potevi aspettarti da uno che gestiva un club dove si tenevano incontri illeciti nella periferia di Seoul?

"e allora, direi che siamo pronti... è così che vi annuncio i nostri attesissimi concorrenti!" il tizio urlò ancora al microfono, mentre Lisa roteava gli occhi al cielo, odiava tutti quei convenevoli, tutto questo era nato per avere qualche soldo in tasca, non aveva bisogno di essere acclamata per combattere, aveva già un valido motivo.

Ciononostante però doveva ammettere che la gloria di quei momenti non le dispiaceva affatto, da quando il suo nome aveva cominciato a passare sulle bocche di tutti, non esisteva in quel luogo un singolo individuo che non le portasse rispetto.

"ecco a voi i nostri due migliori combattenti, il momento tanto atteso è arrivato! Secondo voi chi avrà la meglio?
Lisa, la nostra famosa campionessa? Fino ad oggi non ci ha ancora mai delusi. O forse Kai, la nostra volpe preferita... magari con qualche sua trovata all'ultimo momento." già, volpe... gli era stato affibbiato questo soprannome dalla platea per ovvi motivi, lui era solito vincere gli incontri con mosse crudeli e sleali, in quel gioco purtroppo non c'erano regale e lui ne aveva fatto un punto a suo vantaggio.

Lisa finì di fasciare i suoi pugni e li sbattè tra loro, si alzò il cappuccio della felpa e uscì dal posto dirigendosi al ring, qualcosa intanto cambiò in lei... era come se Lisa avesse due personalità e ogni tanto l'una prevaleva sull'altra, quello era il momento della Lisa arrogante e sicura di sé "sarà un gioco da ragazzi, come sempre" mormorò a bassa voce stringendo i pugni.

Raggiunse il ring e oltrepassò le corde per posizionarsi nell'angolo dove vide Jungkook, era ai piedi del ring, già pronto a sostenerla. Quando i loro occhi si incontrarono si fecero un piccolo sorriso complice.

Lisa si appoggiò un po' alle corde cominciando a studiare la situazione intorno a se, la folla urlava esaltata e non si stupì, quello era probabilmente l'incontro più atteso da quella gente, c'erano sicuramente un sacco di soldi in ballo.

Chiuse gli occhi, le serviva per caricarsi... prima di un incontro lo faceva sempre. Quando riaprì gli occhi scuri, dentro essi si poteva osservare una luce diversa, era qualcosa di agghiacciante. Puntó lo sgaurdo sull'avversario di fronte a lei e quando si scontrò con la grossa figura, quasi le venne da ridere per quanto era patetico, continuava a saltare a destra e sinistra, mentre mostrava i suoi muscoli al pubblico, ma come? Per caso aveva dimenticato che tutte le donne in quel luogo avevano cominciato ad apprezzare molto di più la "bellezza femminile" da quando lei era arrivata in quel posto? Lisa lasciò andare un sospiro esasperato, era esilarante... si vedeva da lontano che in realtà era un vigliacco senza un pizzico di coraggio.