New York - Ai giorni nostri - In un luogo sconosciuto
Quanti anni aveva? Diciotto, diciannove, forse venti.
Lucas non ne aveva alcuna idea e non era nemmeno certo che fosse quello il suo vero nome. Nessuno lo chiamava per nome, nessuno gli rivolgeva la parola se non per ordinargli qualcosa.
«Ehi, bestiolina, c'è un cliente. Vedi di fare il bravo, altrimenti sai quali conseguenze ci saranno.»
Lucas non rispose. Annuì soltanto a uno dei suoi carcerieri e abbassò lo sguardo sui piedi, nascondendo il volto con i lunghi capelli d'argento scintillante. Chissà se li aveva sempre avuti di quella strana sfumatura.
Lucas non rammentava nulla della sua infanzia, i suoi ricordi risalivano ad appena cinque anni prima, quando aveva aperto gli occhi sul soffitto di quella camera in cui da allora era rinchiuso: un letto, un tavolo, una sedia, un piccolo bagno seminascosto da una parete e quattro mura, che forse un tempo erano bianche, ma che adesso erano sporche quanto la sua anima.
Solo cinque anni, eppure a lui sembravano secoli. Un tormento che non aveva mai fine, interminabili giorni di cui era riuscito a intuire l'inizio e la fine solo grazie a una piccola finestra e a tenerne il conto con un chiodo su una porzione di muro.
I primi tempi aveva provato a uscire da quel buco che si affacciava su un grande giardino ma, nonostante il suo aspetto minuto, nemmeno cercando di slogarsi le spalle era riuscito nell'intento.
Non che non ci avesse provato per davvero.
Fuggire dalle violenze quotidiane era stato un pensiero fisso, almeno per i primi tempi. Poi il fisico e la mente avevano ceduto del tutto, fino a farlo arrivare al punto che neanche la porta lasciata aperta gli dava il coraggio di provare a scappare da quell'inferno.
Forse me lo merito.
Se lo era chiesto spesso nell'ultimo periodo. Lucas si era convinto d'aver fatto qualcosa di veramente brutto, di orrendo, per meritare tutto ciò.
«Cazzo, sei davvero bello per essere un cinese! Avevo visto una tua foto, ma dal vivo sei proprio uno schianto.»
Lucas alzò lo sguardo sull'uomo che era appena entrato. Era un cliente nuovo, ma nella sua mente oramai erano tutti uguali e il senso di nausea risalì forte alla bocca dello stomaco.
Avrebbe voluto non provare più nulla e, in effetti, a molte cose si era abituato. Più che altro, era la paura di ciò che i carcerieri avrebbero potuto fare se avesse osato ribellarsi, a renderlo ubbidiente. Meglio assecondare le voglie di quegli uomini viscidi, piuttosto che essere riempito di botte e torturato.
«Vieni qui, ragazzino,» continuò il cliente, che aveva chiuso la porta dietro di sé. «Spogliati e mettiti qui in ginocchio. Ho proprio voglia di scoprire se quella bella boccuccia vale tutti i soldi che ho pagato.»
Lucas non rispose. Chiuse gli occhi solo per un attimo, ricacciando indietro l'urlo disperato che avrebbe voluto far uscire dalla gola, e obbedì.
Ancora una volta obbedì e si preparò a veder morire pezzi della sua anima lacerata.
Forza, lavoratelo bene così almeno finisce tutto subito.
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La Vendetta del Drago - Sangue Divino II
FantasySaga selezionata dal Salone del Libro di Torino 2023 Secondo libro della serie "Sangue Divino". Jason e Kevin sono una coppia affiatata, ma oltre l'amore li unisce un vincolo che ha le sue radici nell'antica Cina e in un legame avvenuto 1800 anni pr...