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Buio. Era questo che vedeva anche  se apriva gli occhi. Forse avrebbe dovuto accendere la luce, aprire gli scuri e le finestre, aprire la porta, uscire...ma cosa cambierebbe? Nulla.
Ma infondo era tutta colpa sua, avrebbe dovuto lasciare perdere quando ancora poteva farlo e adesso...adesso non era più solo un club.

Tsukishima kei
23 anni
Ex giocatore di pallavolo professionista
Ultima squadra: sendai frogs
Ultima partita: 7 mesi fa

Si rigira nel letto, una sottile luce proveniente da sotto la porta lo incanta, un'ombra, probabilmente sua madre, precisa come un orologio.
Era tornato a casa dei suoi genitori da qualche mese ormai, stare a Tokyo era diventato troppo pensante, aveva anche lasciato il college , e tutti i suoi progetti.

MT: (madre di tsukki): « kei .. »

Non lasciò finire la madre che rispose, a memoria.

T: « no... grazie»

Non voleva fare nulla, soprattutto uscire.
Senti la madre sospirare e i suoi passi diretti al piano di sotto.
Mise su le cuffie, alzò il volume al massimo, forse non avrebbe dovuto ma in quel momento non gli importava, si raggomitolò ancora più nelle coperte e pianse. Pianse fino ad addormentarsi.

T: «mmm....»

Si stiracchiò: per quanto amasse stare chiuso lì, aveva bisogno di una doccia e di un rifornimento di cibo e quella mattina i suoi genitori non sarebbero stati. Sospirò e si alzò. Aprì gli scuri e la finestra.Raccolse tutte le buste di snack e bottiglie vuote, e uscì dalla camera. La casa era molto silenziosa, ma fondamentale non era cambiata. Buttò l'immondizia e tornò in stanza a prendere i vestiti. Guardò il telefono e le cuffie sul letto, indeciso se portarli con se ma alla fine rinunciò ed entrò in bagno, optando per una doccia calda. Si spogliò ed entrò sotto il getto dell'acqua calda.

Pochi minuti o forse ore, che era lì immobile sotto l'acqua, la sua mente cominciò a proiettargli immagini di solo pochi mesi prima: il sangue, l'ospedale, le lacrime, i giornali, l'abbandono.

Ora ciò che scorreva sul suo viso era acqua o lacrime ? Non riusciva a capirlo.

Non riuscì ad aspettare molto, si lavò velocemente, ancora più velocemente si asciugò e indossò un altro pigiama. Cercò gli occhiali sul lavabo, una volta indossati si perse nella sua immagine riflessa nello specchio

Non era cambiato molto a dire il vero, era arrivato a 196 cm, i capelli ancora biondi, gli occhiali ancora al loro posto. Da fuori sembrava stare bene, sembrava sano, era lo stesso di sempre. Ma non era così







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So che come primo capitolo è corto e probabilmente ma migliorerò, promesso

Salvami || kurotsukkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora