Capitolo 5

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La mattina seguente mi svegliai rinvigorita.
Ero decisa ad andare in fondo alla questione certo, ma volevo anche staccare, tanto, le cose non sarebbero cambiate se io avessi continuato a rimuginarci sopra e, la scuola per staccare sarebbe stata perfetta.
Mi alzai dal letto e andai a lavarmi, quanto avrei voluto farmi una doccia! ma il collare me lo impediva. Maledetto... L'indomani me lo sarei tolto ma dovevo sopportare il primo giorno di scuola in quelle condizioni.
Mi vestii: maglioncino di taglia morbida color melanzana, pantacollant neri, timberland e applicai un filo di trucco.
Scesi in cucina trasportata da un'odorino che tanto amavo...
- Buongiorno - mi salutò mamma intenta a cucinare le uova - 'Giorno mamma. -
- Come ti senti? Agitata per il tuo primo giorno di scuola? - - Certo che no - dissi, sorridendole - Ovvio - assenti lei assorta - Quando lo sei mai stata? -
Era così, preferivo usare sempre la testa al cuore.
Mangiai in fretta, presi la giacca corta in pelle nera e chiesi a mamma le chiavi della macchina. - Eccole qui, buona giornata -
- Anche a te mamma - la salutai ed uscii.
Salii a bordo della Falcon blu cielo e partii;
La scuola, la Savannah high school, non era tanto lontana, un quarto d'ora da dove abitavo. Ero andata a vederla giorni prima: l'ingresso aveva un portico con tre archi delimitato da un prato curatissimo che si estendeva per tutta l'entrata.
Era una costruzione a due piani ma che comunque si estendeva in lunghezza più che in altezza.
Parcheggiai e andai dritta in segreteria.
- Buongiorno - salutai incerta, non vedendo nessuno - sono Kristen May... - Ah si certo la ragazza nuova... - Oh! - disse una signora, così bassa che in un primo momento non la vidi.
- Cosa hai fatto al collo ? - mi domandò, era bassa quanto grassoccia ma aveva un viso dolce.
- Oh, no niente di che - risposi toccandomi il collare - un piccolo incidente... - speravo con tutto il cuore che oggi non avrei sentito solo quella domanda. - spero nulla di grave...comunque seguimi, alla prima ora hai chimica con il professor Altman. -
Ottimo mi piaceva chimica.

Finite le prime tre ore di lezione ero pronta finalmente per la mensa... avevo una fame da lupi dovevo assolutamente addentare qualcosa.
Chimica era stata stranamente tranquilla: mi ero presentata alla classe e seduta vicino ad una ragazza con la quale non avevo proferito parola.
Mi ero immaginata compagni invadenti e ragazze che volevano per forza fare conversazione quindi rimasi abbastanza colpita.
In cambio però avevo guadagnato una miriade di occhiate al collare...che palle!
Mi misi in fila e presi due hamburger con una coca.
Mi guardai in torno. C'era il tavolo delle cheerleaders e giocatori di football intenti a sghignazzare ed ammiccare... e, più in là lo vidi... un tavolo sorprendentemente vuoto! ma che splendida giornata! Mi sedetti e cominciai a ingurgitare cibo.
- Però, quanta femminilità donna! -
Mi girai con uno sguardo truce, chi osava distrarmi dal mio cibo? Era un ragazzo altissimo e biondo, occhi chiari e un sorriso stampato in faccia. - Piacere sono Mike - si presentò porgendomi la mano
- Posso sedermi? - Ma la timidezza era morta?
- Come vuoi - bofonchiai, stringendogliela - Io sono Kristen - mi presentai - Lo so non si parla altro che di te, quella nuova con il collare. -
Si sedette di fronte a me ed io roteai gli occhi
- Devi sapere che non succede molto da queste parti... Tu sei la novità. - Disse con una scrollata di spalle, sì, era un classico.
Assentii e tornai a dedicarmi al pasto.
Finché mi avessero lasciata stare io sarei stata più che felice. Mi portai l'hamburger alla bocca...
- Come ti sembra qui? - mi chiese il biondino. Mi fermai con il panino a mezz' aria e feci un gran respiro.
- Allora, primo.. ti prego di non fermarmi mai più mentre mangio, mi irrito facilmente sai? Secondo, sono qui da sole tre ore ma, ti terrò aggiornato promesso gli risposi con un sorriso chiaramente finto.
Lui si mise a ridere - Mi piaci - disse: - Schietta e molto carina, farai faville - constatò facendo un sorriso che illuminò anche gli occhi.
Lo guardai con più attenzione: era carino, un po' sfacciato forse, per non dimenticare che mi aveva interrotto il pranzo...ma apprezzavo che non mi avesse chiesto del collare.
- Che lezione hai dopo? - Chiese - Mmm, storia aula 5. -
- Anche io! Dai ti accompagno... vuoi? -
- Certo - dissi decidendo che per ora quel ragazzo mi stava simpatico.

La giornata finì abbastanza in fretta.
Mike mi fece molta compagnia e avvalorai la tesi che il mio istinto aveva avuto ragione. Quel ragazzo mi piaceva - Domani ti va di pranzare insieme a me ed ai miei amici? - Mi aveva chiesto.
- Mmm? Dove erano oggi? - gli gliesi, perché non stavano con lui? - C'erano ma ho voluto farti compagnia. Ti ho vista tutta sola...- disse sorridendomi, che gentile...
- Sì, d'accordo - dissi e ci salutammo.

Tornata a casa chiamai Isabelle, ci aggiornammo sulle ultime novità e mi fece ritornare in mente l'aggressione... ero riuscita a dimenticarmene per tutto il giorno ma il pensiero era riaffiorato.
All'improvviso mi prese un gran mal di testa, riattaccai e mi misi sotto le coperte.
La testa girava, chiudei gli occhi sperando che passasse ma mi addormentai.

Mi svegliai nel buio. Il cuore andava a mille, sembrava che volesse uscirmi dal petto, avevo le lacrime agli occhi e il respiro affannato. calmati mi imposi regolando il respiro.
Lo avevo sognato...occhi neri, profondissimi. Era quel ragazzo.
Nel sogno mi afferrava per il collo con una mano, tanto era forte, felice di potermi togliere la vita. Io ero inerme, spenta e lo guardavo, guardavo quegli occhi per cui era impossibile distogliere lo sguardo mentre aspettavo la mia fine;
Mi ricomposi a forza, guardai il telefono ed erano le due del mattino. Avevo saltato metà del pomeriggio e la cena.
Dormi mi dissi andrà tutto bene ricacciai  indietro lacrime, le emozioni e mi riaddormentai.

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