Capitolo 11

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- Sì Isabelle, ti dico fuoco! -
- Ma proprio fuoco? -
- Sì! Fuoco fuoco! Era celeste ed era meraviglioso! -
-Wow - esclamò lei.
Già, wow pensai.
- Quindi ora cosa pensi di fare? -
Christian mi aveva detto di andare con lui.
Mi aveva spiegato che i Nephilim deputati alla protezione vivevano in Istituti, il suo, si trovava a Charleston a nord est da Savannah.
Ma cosa avrei detto a mia madre? Per quanto sarei dovuta stare lontano da casa? Non potevo lasciarla sola, dopo mio padre, io ero tutto ciò che le era rimasto.
Sospirai. - Non lo so Isal... -

Il giorno dopo a scuola venni affiancata subito da Mike. - Hey straniera - - Ciao biondino - lo salutai. - Christian eh? Ormai dopo la scena di ieri in mensa tutti hanno avvalorato la tesi su di te e lui. - disse.
Ma a mensa non si dovrebbe pensare a mangiare?
Sbuffai.
- No Mike, non c'è niente del genere tra me e lui. - - Sul serio? - Sì fermò.
Annuii, non sapevo neanche perché lo stessi dicendo, erano affari miei o no? - Beh... Allora vorrei chiederti se vuoi venire con me a fare due passi oggi pomeriggio - disse lui avvicinandosi a me per mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Cosa mi stava chiedendo? Di uscire? Era carino certo, ma questo era il momento meno adatto per qualcosa di così futile. - Mike io... - - Hey, ragazzi! - Caleb, grazie a Dio!
Mike lo salutò irritato mentre io non potevo essere più felice di vederlo.
In quell'istante sentimmo un'esplosione.
Vidi il soffitto del lato più a nord della scuola venir giù e sotterrare gli studenti sottostanti e l'allarme antincendio suonare. L'acqua cominciò a scendere bagnando tutti sotto il suo campo d'azione e gli studenti, ormai presi dal panico, cominciarono ad urlare ed a correre verso l'uscita.
Io dovevo prendere ancora coscienza di cosa stesse accadendo. Ero ferma, imbambolata.
- Kristen! - Caleb mi fece riprendere strattonandomi. - Dobbiamo uscire! -
- No! Possiamo aiutate chi sta sotto le macerie! - urlai, non potevo lasciarli li sotto senza provare a fare qualcosa - No! Andiamo! - disse strattonandomi di nuovo per un braccio.
Ma cosa stava facendo? Perché si comportava così? - Caleb, lasciami! -
- Caleb! Ma cosa stai... - Mike non fece in tempo a dire nulla che il ragazzo lo colpì facendogli sbattere la testa al muro.
- No! - dissi inorridita alla vista di Mike privo di sensi, il ragazzo fece un ghigno sadico e mi trascinò fuori.

- Ma cosa diavolo... - - Taci! - urlò Caleb colpendomi al volto con uno schiaffo, portai la mano sulla guancia e lo guardai in cagnesco. La sua voce era cambiata diventando rauca e gutturale, una voce che mi fece rabbrividire.
- Ora tu vieni con me, ma prima... - in quel momento il corpo di Caleb spalancò la bocca facendone uscire una massa informe nera che si materializzò subito dopo. La Creatura davanti a me aveva il corpo mezzo uomo e mezzo capra, la pelle color rosso scarlatto con corna giganti e ali altrettanto grosse.
Il corpo del ragazzo pieno di piercing invece si afflosciò a terra esanime.
Portai le mani alla bocca sconvolta, lui invece, non accennava a togliere quel ghigno dalla faccia. - Cosa gli hai fatto!?- chiesi scossa. Lui si stava avvicinando sempre più a me spingendomi verso il muro. - L'ho posseduto- disse semplicemente. - Qualche giorno fa per poterti avvicinare. Stavo raggiungendovi in quel posto chiamato pub quando ti ho vista uscire così, ho mandato una Succube per vedere cosa è in grado di fare la nostra bimba tanto speciale. - sorrise. - Te la sei cavata bene. Ora, vogliamo andare principessina? - disse sorridendo - Io con te non vengo da nessuna parte. - dissi continuando ad indietreggiare. Caleb era morto per colpa mia. Per quello che ero, anzi, per quello che mai avrei voluto essere. Come si affrontano queste situazioni? Come si può andare avanti con queste realtà? - La Signora ti vuole viva, ma questo non vuol dire che non ti ci possa portare mezza viva, sì, diciamo con qualche ferita non mortale qua e là -
- Non azzardarti a toccarmi. - lo intimidii. Avrei vendicato la morte del ragazzo. A quel pensiero le mie mani cominciarono ad illuminarsi.
In quel momento sentii una stretta alla gola, il demone stava fermo e sogghignava mentre io perdevo sempre più fiato. Cominciai a sentirmi tirare su per il muro da una forza a me invisibile.
- Se le torci un solo capello te ne farò pentire per il resto dei tuoi giorni, capra. - Christian era dietro di noi, non lo avevo mai visto così infuriato. Si gettò subito contro il demone capra facendo comparire all'istante il fuoco celeste nei pugni. Tutto d'un tratto mi sentii libera e mi accasciai a terra avida d'aria. Il demone per difendersi chiuse le ali davanti a sé a mo' di scudo e il ragazzo, ormai di fronte alla creatura, prontalmente si abbassò creando una fiammata che colpì il demone entrando da sotto le ali. Nel frattempo vedevo il bagliore nelle mie mani crescere sempre più e sentivo l'impulso di scaricare l'energia che mi avvolgeva. Provai a controllarla cercando di riassorbirla in qualche modo ma per quanto mi concentrassi non avevo controllo su quel potere. - Christian! - urlai disperata cercando si fargli capire che dovevo sprigionare quella luce. Lui mi guardò, chiuse gli occhi e si concentrò per un istante, il secondo dopo diventò una torcia umana celeste dagli occhi neri. Lo guardai strabiliata, era la cosa più bella che avessi mai visto. Fece scattare il braccio destro e gli piazzò un pugno in pieno petto poi, creò un muro di fuoco intorno al demone bloccandolo, non avrebbe potuto toccare il fuoco celeste senza rimanere carbonizzato. - Entra e scarica il potere! - disse. Il fuoco celeste era innocuo su di me così avrei potuto scaricare quell'energia e polverizzare il demone in un colpo solo. Entrai nel cerchio incontrando gli occhi terrorizzati della creatura. Ormai stremata nel cercare di controllare un minimo la luce scoppiai prima di poter indirizzarlo verso lui. Vidi il fuoco elevarsi formando una barriera che arginò la luce che stava fuoriuscendo incontrollata. Il demone morì all'istante ed io mi accasciai sulle ginocchia. Christian arrivò subito e mi aiutò a rimettermi in piedi. - G-grazie - balbettai ancora scossa, com'è la situazione dentro? - - Un casino, ci sono Slaad ovunque, dobbiamo fermarli, ce la fai? - - Sì certo, andiamo. -
Il fuoco regnava ormai su quella che una volta era una scuola. Il più era crollato e gli studenti rimasti si trovavano tutti intrappolati sotto le macerie. Pochi secondi dopo essere entratauna manciata di profondi occhi neri scattarono su di me, facendo mettere in posizione di guardia Christian. Erano ovunque, notai che avevano strappato alcune tubature e fili elettrici, era chiaro che era quello il loro piano, far sembrare il tutto un incidente. - Christian ma non li vedono? - chiesi a bassa voce, lui scosse la testa - No, I demoni sono visibili agli occhi umani solo se lo decidono loro. -
In quel momento uno di loro scattò verso di me. Allarmata portai le braccia avanti a me per proteggermi abbassando automaticamente la testa, aspettando il peggio, ma non successe niente. Alzai lo sguardo e vidi un pezzo di quello che un tempo era un enorme porzione di pavimento lievitare davanti a me.
Christian mi guardava con occhi sgranati, segno che non sapesse assolutamente come diavolo avessi fatto. Feci il giro intorno a quel pezzo di pavimento e notai lo Slaad a terra ai piedi di esso. Subito gli altri scattarono, automaticamente mossi il braccio destro teso davanti a me da sinistra verso destra e pezzi di macerie schizzarono dalla direzione data con il braccio contro le creature, abbattendole. Ancora una volta rimasi interdetta.
- Kristen dobbiamo andare via! - disse mentre affrontava tre di loro. - No! Posso provare a tirare su qualche maceria! Non so bene come faccio ma posso provare a liberare qualcuno! -
- Kristen! - ruggì. Aveva sconfitto i tre Slaad e ora mi guardava severo - Sono troppi! Non possiamo sconfiggerli tutti. Andiamo! Ora! -
Il calore stava diventando insopportabile e l'aria irrespirabile, Christian chiuse gli occhi e vidi del fuoco riassorbirsi in lui poi cadde su un ginocchio e si girò verso di me, era distrutto. Non ce la faceva più.
Aveva ragione, dovevamo andare via.
Sarei dovuta scappare da ciò che io stessa avevo scatenato, sarei dovuta scappare lasciando chi avrei potuto aiutare morire.
Con le lacrime agli occhi mi girai verso l'uscita, lasciandomi dietro le sirene dei soccorsi.











Ciao a tutti! Spero vi stia piacendo la storia, se volete farmi sapere cosa ne pensate, scrivete! :D

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