Epilogo

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Passò del tempo da quel giorno.

La notte del ventidue giugno perdemmo i due pilastri che avevano sorretto l'universo per eoni interi, eretto e distrutto numerose città, su cui le religioni avevano fondato le radici e i regni passarono un brutto momento.

As e Aileen salirono sui rispettivi troni, per la prima volta fu una cerimonia unica, con il loro fidanzamento ufficiale decretarono nuove regole supreme e diedero una vera pace. I Demoni non erano più liberi di scorrazzare per la Terra e dare fastidio agli esseri umani, molti di loro ci rimasero, si erano affezionati alla cultura umana o semplicemente volevano spassarsela un po'. Gli Angeli smisero con le loro diffidenze e decisero di aiutare attivamente l'OverTwo e placare gli scontri che minacciavano la tranquillità terrena. I Mastini, al contrario, furono incatenati all'Inferno a fare la guardia.

L'ordine dei Paladini e dei Cavalieri smisero di esistere. Senza la guerra non aveva senso, ma rimanemmo ugualmente a loro servizio, custodendo quei poteri. Non tutti i Cavalieri decisero di vivere ancora: Tristan, Lionel e Nabiha fecero le loro scuse, si pentirono, confessarono i propri peccati e restituirono le loro Pedine. Gli altri restarono con noi, insieme.

Eravamo in un'isola tropicale bellissima, era il tramonto e il mare brillava di blu e rosso, mentre la linea dell'orizzonte era di fuoco. Le prime stelle della sera cominciarono a brillare nei punti più bui e il sottile spicchio di luna rischiarava il firmamento.

Kieran e Emmanuel si sposarono sotto un arco di candide rose e Michele fu il testimone dei loro sacri voti. Moltissimi Angeli erano accorsi in loro onore, persino i Demoni avevano volato e nuotato fin lì, erano seduti sulla sabbia e parevano divertirsi parecchio a costruire castelli o fare solide palle e lanciarle verso i celesti.

As e Aileen erano accanto all'Angelo e osservavano la cerimonia con occhi calmi. Kiral diede un bacio al piccolo bambino che teneva tra le braccia, un maschietto, aveva dei buffissimi capelli rossi e gli occhi lilla, uguali a quelli del fratello più grande. Azrael aveva gli occhi chiusi – mio Dio, sperai che non si fosse addormentato! – e si rilassò.

«Il prossimo matrimonio sarà quello di tua figlia» scherzò a voce bassa l'Arcangelo Raffaele e Lucifero gli mostrò i denti, protettivo.

«Il prossimo sarà il tuo funerale» lo corresse acido.

Angel gli accarezzò i capelli e lo spostò, mettendosi in mezzo a loro. «Oh, caro, tua figlia oramai è un'adulta. Ed è il nuovo Dio supremo. Non credo che farà come le dirai tu, non che l'abbia mai fatto.»

Lui mugugnò tristemente.

I voti furono carichi di emozioni, Marianne quasi scoppiò in lacrime ed Emmanuel lo fece, quando suo marito gli giurò amore eterno in una commovente lettera. Dopo il loro bacio, alcuni Angeli tentarono di cantare per loro, fieri finalmente di essere al centro dell'attenzione, ma dei Demoni si divertirono a lanciare loro dei secchi pieni d'acqua e presero a inseguirsi per la spiaggia e i cieli. As e Aileen non restarono a lungo, dovevano tornare con urgenza ai loro incarichi, nonostante la premura diedero le loro benedizioni ai ragazzi e salutarono i genitori che erano rimasti per il buffet.

Avevo i piedi immersi nella sabbia e le lente onde del mare mi stuzzicavano i piedi. Ian mi affiancò e gli diedi un bacio.

«Ti sei persa una scena fantastica: Maya ha afferrato il bouquet – be', no, a dirla tutta lo aveva rubato un Demone e lei gli è saltata addosso – e Raphael è scappato via! Non pensavo che la vita fosse così bella» mormorò sereno.

Gli passai una mano sulla vita e lo abbracciai. Tutto era perfetto, mi sembrò un sogno che Angeli e Demoni potessero andare così d'accordo, persino con i loro dispetti reciproci. La strada però era ancora lunga e in salita: quelle creature vivevano ancora nascoste, temevano la furia degli umani e disprezzavano le loro azioni. Non sarebbe stato facile iniziare un nuovo mondo quando la magia era ancora temuta.

Il piccolo Lux si attaccò alla coda di un Demone e quest'ultimo strillò terrorizzato, correndo via. Kiral e Azrael dovettero farsi una bella corsa per non morire di paura, mentre Lucifero rideva fragorosamente.

«È bella davvero» ammisi. «Potremmo restare.»

«È una proposta di matrimonio?» ammiccò e io ridacchiai. «Be', perché tu lo sappia io voglio essere corteggiato a dovere. Cene, regali, passione!» Schioccai la lingua e gli calciai dell'acqua addosso, sul viso e lui si pulì gli occhi. «Hai osato dichiarare guerra?»

Saltellai via. «Può essere!» Si preparò a scattare e io emisi un versetto felice. «Non puoi battere un Cavallo!» lo sfidai.

«Lo vedremo.»

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