Capitolo 2

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Alexander p.o.v

Sei mesi prima.

Osservo la mia figura allo specchio, passo una mano trai capelli cercando di metterli a posto, per poi farla scivolare sulla faccia

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Osservo la mia figura allo specchio, passo una mano trai capelli cercando di metterli a posto, per poi farla scivolare sulla faccia.

Un senso di disgusto mi risale lungo la spina dorsale, la mia faccia sembra quella di un condannato a morte.

E forse nella mia fottuta vita del cazzo dovrei esserlo davvero.

Delle profonde occhiaie solcano i miei occhi trasmettendo tutta la mia stanchezza, e la barba che mi accompagna serve solo ad accentuare il mio aspetto da uomo disperato.

Sospiro frustrato mentre cerco di fare un nodo a questa maledetta cravatta del cazzo, ma il destino sembra volermi proprio male.

<Ma Vaffanculo!> lancio quel inutile pezzo di stoffa contro il muro urlando.

Oggi è il giorno del processo, giorno in cui scoprirò se ho davvero buttato la mia vita, e la mia carriera, lungo lo scarico del cesso ancora una volta.

Tutta colpa di quei due figli di papà del cazzo che mi hanno denunciato.

La sera in cui sucesse tutto me ne stavo seduto in un angolo di un locale.
Stavo bevendo per conto mio, quando quei due idioti hanno deciso di venirmi a rompere il cazzo.

Mi sarei dovuto alzare e lasciare il locale, ma la rabbia prese il sopravvento.

Uno di loro mi ricordava tanto il me stesso di qualche anno prima.

Forse è stato questo a farmi accanire così.

<Merda!>impreco ancora mentre ripenso a quella sera.

Una fottuta serata è bastata per rovinare la mia vita, ancora.

Riprendo la cravatta poggiandola sul tavolino posto al centro della stanza, sarà meglio non metterla.

<Ei amico, come ti senti?>

Osservo l'uomo che è appena entrato, mentre se ne sta sulla soglia della porta, nel suo perfetto completo nero

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Osservo l'uomo che è appena entrato, mentre se ne sta sulla soglia della porta, nel suo perfetto completo nero.

Mitchell il mio avvocato, non che amico, mi osserva dall'alto con le braccia incrociate e l'espressione di chi sa già la risposta alla propria domanda.

Come le onde del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora