1.07.2018 - Una ladra di nome... Sanem!

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Ieri sera, tornato dalla mia solita corsa serale, dopo aver fatto un doccia calda, mi trovavo in camera mia quando improvvisamente sentii dei rumori provenire dal salone. Rimasi sbigottito. Vidi una ragazza di spalle, che stava provando a scappare... Sebbene fosse di spalle la riconobbi subito: era Sanem.
Le chiesi immediatamente perché si trovava in casa mia. Perché si era introdotta di nascosto come una ladra? Non feci in tempo a farle questa domanda che fui totalmente inebriato da quel profumo insolito che sentì quella sera nel loggione del teatro. Il profumo che sentii in quell'istante era esattamente quello stesso profumo. Non potevo crederci: quell'insolito profumo apparteneva a Sanem.

Sanem, strana come sempre, rispose chiedendo a me come mai mi trovassi lì. Ma che razza di domanda era quella? Io mi trovavo in casa mia. Sanem iniziò a pronunciare parole confuse, frasi sconnesse e senza senso. Voleva liquidarmi andandose di tutta fretta. Io non glielo permisi, esigevo una spiegazione.
Mi disse che Emre le aveva dato le sue chiavi per poter entrare in casa nostra, poi continuò dicendo di aver portato la giacca di mio fratello in lavanderia e che nella fretta, distrattamente, nella tasca interna aveva lasciato un oggetto che le apparteneva e a cui teneva molto. Dunque si trovava in casa mia per accertarsi di ritrovare quell'oggetto che le apparteneva e che misteriosamente era finito nella giacca di mio fratello.
Nulla di quella storia mi quadrava, tuttavia la aiutai a cercare quella giacca. Trovai all'interno della tasca un piccolo cofanetto in velluto rosso contenente un preziossissimo anello di fidanzamento. Questo significa che Sanem ha un fidanzato. La vidi nervosa e le chiesi perché. Mi disse che quell'anello era suo, ci teneva moltissimo, sarebbe successo un vero guaio se l'avesse perso, probabilmente il suo fidanzato si sarebbe arrabbiato. Rapidamente Sanem trovò l'uscita principale e si diresse verso il giardino. Era talmente confusa e scossa che non riusciva neppure ad aprire la porta che dal giardino si affacciava sul lato della strada. Così decise di arrampicarsi e fuggì gettandosi in strada. Il risultato fu che si sbucciò un ginocchio, ma non ci fu nulla da fare, tastarda com'è scappò via zoppicando.
Davvero non riuscivo a capire le ragioni di un comportamento così folle.

Mi misi a palleggiare in giardino, ma nella mia mente riapparvero nitide le sansazioni di quella sera, di quell'emozionante bacio al buio. Sentii ancora quel profumo inebriarmi dolcemente . Ah, quanto lo amo! Si, sono follemente innamorato di quei fiori selvatici. Non avevo mai sentito nulla di simile, nulla di così bello. Adesso so a chi appartiene e non posso crederci... Sanem... Sanem... Mi torna sempre in mente l'immagine di quell'anello... Sanem è fidanzata. Devo distogliere questi pensieri dalla mia mente.

Di lì a poco arrivò in casa Emre che mi chiese con una frase di rito se tutto andasse bene. Lo guardai con aria interdetta e gli chiesi, senza fare troppi giri di parole, di darmi spiegazioni riguardo Sanem, raccontandogli brevemente quello che poco prima era accaduto.
Ero arrabbiato per quanto aveva fatto mio fratello... dare le chiavi ad una sconosciuta senza avvertirmi di nulla. Mio fratello sicuramente ha frainteso totalmente la questione relativa alla fiducia e a Sanem.

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Stamattina ho preferito andare in azienda in moto, ero ancora scosso dalla serata precedente. Ho parlato con Deren dell'importante campagna pubblicitaria a cui stiamo lavorando. Si tratta di un grande progetto per una compagnia area. Ho sempre il timore dell'ennesimo furto di idee, questa volta sarebbe un vero colpo basso, rischiamo di perdere una gran quantità di denaro, oltre che la fiducia dei clienti.
Deren è sempre cortese e disponibile con me, forse fin troppo... Da sempre ho il sospetto che abbia una cotta per me e ad essere onesto ora più che mai mi sembra evidente.

Mi trovavo nel corridoio principale quando vedo Sanem e Güliz pronte a scattare un selfie. Güliz indossava un abito da hostess poiché le è stato assegnato un ruolo nello spot per la compagnia aerea. Con gran piacere, e soprattutto a loro insaputa, mi misi in posa affinché venissi immortalato anch'io in quel selfie. Un vero spasso vedere le loro facce stupite vedendo sbucare la mia faccia sullo smartphone.
Chiedo a Sanem di raggiungermi nel mio ufficio. Le indico di sedersi sul divano e noto che stringe tra le mani alcuni fogli ripiegati. Le chiedo come va la ferita sul ginocchio. Aveva l'aspetto di non essere stata per nulla curata. Così presi il kit da pronto soccorso e neanche il tempo di rientrare in ufficio becco Sanem intenta a scappare dall'ufficio. Ah, Sanem.. quanto sei strana! Questo strano vizio di fuggire da me! Disinfettai la sua ferita che inevitabilmente, come immaginavo, bruciava. Soffiai per farle sentire meno dolore, le misi una garza con del cicatrizzante e le chiesi di premerlo sulla ferita, le misi un cerotto e le dissi che in serata avrei fatto un'altra medicazione.
Sanem molto dolcemente mi ha raccontato delle sue disavventure di quand'era piccolina, mi ha racconto che da bambina era una piccola peste, era solita sbucciarsi le ginocchia e procurarsi bernoccoli e disinfettava le sue ferite con l'acqua minerale.
Adoro questa sua dolcezza da bambina... è così ingenua...
Sanem poi si è alzata e distrattamente ha lasciato sul divano quei fogli che prima stringeva in mano. Li ho presi e ho letto ad alta voce: "Lista Albatros". Sanem non aveva ancora lasciato la stanza e sentendomi pronunciare "Lista Albatros" mi ha chiesto con molta ansia di ridarle subito quei fogli. Volevo sapere a tutti i costi di cosa si trattasse. Questa ragazza non smette mai di incuriosirmi.
Mi ha confessato che è la lista degli uomini con la barba presenti al galà dell'azienda.
È molto evidente: Sanem sta cercando qualcuno. Ho notato subito una cosa: il mio nome non era presente sulla lista. Le ho chiesto il perché. Io ero presente quella sera e ovviamente ho la barba, non capisco. Sanem ha detto che non ero sulla lista perché a suo dire quella sera non indossavo lo smocking. Sanem rivoleva quella lista a tutti i costi. Nel tentativo di riprenderla, inevitabilmente, ci siamo avvicinati, ci siamo sfiorati, naso contro naso ed io ho potuto annusare ancora quel magnifico profumo.
Ho notato che non indossava l'anello e le ho chiesto il motivo. Sanem mi ha mostrato che lo tiene nel suo marsupio dicendomi che dimenticava sempre di metterlo al dito. Strano, sembrava tenerci molto, eppure se ne dimenticava. Poi mi ha detto che i suoi genitori ancora non sanno nulla di questa promessa, perciò lo tiene nascosto.
Ah Sanem, ah! Questa ragazza è un tale disastro, mi manda continuamente in confusione.
Le ho chiesto ancora una cosa. Volevo spiegazioni sulla serata precedente, volevo sapere perché era scappata in quel modo. Mi ha detto che era impaurita da me, poi ha proseguito dicendo che aveva paura di essere scambiata per una ladra e poi mi ha iniziato a raccontarmi un altro episodio della sua infanzia, quando era solita rubare i panni stesi ai vicini di casa. Insomma, mille parole, mille discorsi e nessuna risposta che abbia il benché minimo senso.

Il profumo di Sanem - Diario di Can Divit Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora