Love shot - Minsung -

8. Diamo inizio ai giochi

Da quel giorno tra Minho e Jisung era partito una sorta di gioco che si interrompeva solo quando c'era Chan. Chan, che l'aveva notato, cercò di parlare con Jisung per fermare quel gioco pericoloso. Non gli stava bene quello che stava accadendo e avrebbe fatto di tutto per impedirlo, per impedire a Minho di sfruttare il proprio migliore amico, ci teneva troppo a lui. Jisung però non voleva dargli retta e voleva continuare per la sua strada senza che Chan gli stesse sempre attaccato. Proprio in quel momento ne stavano parlando, ancora. Jisung sbuffò all'ennesimo - e inutile - avviso dell'amico.
"Ascolta Jisung, lui vuole solo sesso da te, vuole sfruttarti."
"E credi che non lo sappia? E se io volessi darglielo? Mi tratti come uno sprovveduto, ma non lo sono. Spesso mi illudo e la mia testa è sempre sulle nuvole a sognare un amore impossibile. Ma come posso trovarlo se non rischio mai?"
"Io voglio solo il tuo bene Jisung, non voglio che tu rimanga ferito dal suo comportamento o che tu ci rimanga male perché non può darti nulla di più di qualche notte di passione."
"Sei il mio migliore amico e vuoi proteggermi, ma so a cosa vado incontro."
"Penso che lui non sia adatto a te, meriti di meglio. Non ti renderebbe felice come vuoi tu. Ti farai solo del male."
"Credimi, lo so che sto rischiando molto, ma per una volta voglio fregarmene e andare incontro al pericolo. Sono stanco di non rischiare Chan, stanco. Stanco di essere sempre quello che rimane dietro. Per una volta ti prego, lasciami andare avanti da solo."
Chan rimase a fissarlo, lasciando per il momento cadere la discussione, ma Jisung sapeva che probabilmente non avrebbe ceduto tanto facilmente. Non riusciva nemmeno a capire tutto questo accanimento nel proteggerlo. Lui non si era mai intromesso nelle sue conquiste. Era il suo migliore amico, ma niente di più. Non era mica il suo fidanzato, non aveva diritto di intromettersi così.  Sapeva come era fatto Minho, lui aveva sempre ignorato il pericolo e si era tenuto a distanza di chi voleva solo fare sesso con lui. Però per una volta voleva lasciarsi andare. Stare con lui era piacevole, lo voleva. Voleva sentirlo sulla pelle, mollare ogni difesa. Anche se poi si sarebbe fatto male o avrebbe sofferto, ne sarebbe valsa la pena.