Capitolo 2: Vetri che scompaiono

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Erano passati quasi dieci anni da quando i Dursley si eranosvegliati una mattina e avevano trovato il nipote sul gradino dicasa, ma Privet Drive non era cambiata affatto.

"Che noia Gred"

"Hai ragione Forge"

Il sole sorgeva suglistessi giardinetti ben tenuti e illuminava il numero 4 d'ottone sullaporta d'ingresso dei Dursley; si insinuava nel loro soggiorno, cheera pressoché identico a quella sera in cui Mr Dursley aveva visto ilfatidico telegiornale che parlava di gufi. Soltanto le fotografiesulla mensola del caminetto denotavano quanto tempo fosse passato inrealtà. Dieci anni prima c'era un'infinità di fotografie di quelloche sembrava un grosso pallone da spiaggia rosa, con indossocappellini di vari colori. 

"E queste da dove ti escono Fratello?" chiese Ron ridendo, senza accorgersi che il modo in cui aveva chiamato Harry significava davvero tanto per lui, che si sentì scaldare il cuore appena il suo migliore amico pronunciò quella parola.

 Ma Dudley Dursley non era più un lattante,e ora le fotografie ritraevano un bambinone biondo in sella alla suaprima bicicletta, sulle giostre alla fiera, che giocava al computercol padre, o che si faceva abbracciare e baciare dalla madre.

"Ora ovviamente dirà di tutte le fotografie ritraenti San Potter" disse Malfoy annoiato mentre guardava Harry pronto a vederlo scoccargli un'occhiata di odio mista a superiorità, per cui si sorprese quando Potter abbassò lo sguardo, e un sospetto si insinuò nella mente del biondo platinato: Potter aveva tantissime sue fotografie in casa... giusto?

 Nulla,in quella stanza, denotava che in casa viveva anche un altro bambino. 

"ma vivevi ancora li Harry?" chiese Angelina Jonson, ma la sua compagna di squadra le rispose al posto: 

 Eppure, Harry Potter abitava ancora lì;

"Ma come, non avevi neanche una tua foto di quando eri piccolo Harry?"  chiese Remus, e il corvino rispose solo con un flebile "No".

 in quel momento dormiva, manon sarebbe stato per molto. Zia Petunia era sveglia e la sua vocestridula fu il primo rumore della giornata che iniziava. 'Su, alzati! Immediatamente!'

"ma prenditi una camomilla, gallina" disse un primino di Corvonero

Harry si svegliò di soprassalto.

"Ah ecco perché tu ti svegli sempre per primo Harry" disse Neville Paciock, che essendo compagno di dormitorio di Harry sapeva bene gli orari del prescelto.

 La zia tamburellò di nuovo sullaporta

 'Sveglia!' urlò. Harry sentì i suoi passi avviarsi verso la cucinae poi il rumore della padella che veniva messa sul fornello. 

"Che udito Harry, dal piano di sopra alla cucina" dissero i gemelli Weasley, che avevano visto la stanza di Harry quando erano venuti a salvarlo al secondo anno.

Si giròsulla schiena e cercò di ricordare il sogno che stava facendo. Era unbel sogno. C'era una motocicletta volante. Ebbe la strana sensazionedi averlo già fatto qualche altra volta. Ecco di nuovo la zia dietro alla porta. 'Non ti sei ancora alzato?' chiese. 'Sono quasi pronto ' rispose Harry. 'Be', vedi di spicciarti, voglio che sorvegli il bacon che ho messosul fuoco. 

"MA E' TROPPO PICCOLO PER CUCINARE!!"urlò Molly infuriata con quella Petunia mentre Remus le dava ragione e Ninphadora esclamava:" ma cucinatelo tu se lo vuoi, lui non e un elfo domestico!!". Harry intanto era spaventato dalla furia dei tre, ma riuscì comunque a dire :" almeno adesso so cucinare alla Babbana, no?"

Harry Potter legge la sua storia [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora