Capitolo Uno

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Alex's Part

Era notte, stavo facendo una passeggiata nonostante piovesse a dirotto.
A me la pioggia piace davvero tanto...
All'improvviso, passando per una strada seconda mentre tornavo a casa, sentii l'urlo di una ragazza...
Lasciai cadere l'ombrello e corsi a vedere cosa stava succedendo.
In un vicolo, due uomini avevano messo alle strette una ragazza...
Poteva avere circa la mia età, cioè 20 anni.

Ragazza: Lasciatemi stare vi prego!
Alex: Avete sentito la ragazza? Lasciatela stare.

Quegli uomini, si voltarono verso di me.
Avevano intenzioni serie, ma non mi spaventarono...
Non era la prima volta che venivo aggredito.
Perciò, negli anni sono stato costretto ad imparare a difendermi.
Iniziai una colluttazione con quegli uomini ed ovviamente non ebbi problemi a stenderli entrambi, anche se riportai qualche ferita...
Mi avvicinai alla ragazza che tremava in un angolo terrorizzata...

Alex: È tutto finito ora, tranquilla!
Ragazza: Alle tue spalle!

Uno di quei due uomini si era rialzato e cercava di prendere qualcosa da dietro la schiena.
Probabilmente era una pistola...
Mi precipitai verso di prima che potesse prenderla ma arrivai con qualche secondo di ritardo ed il proiettile mi ferì lievemente al braccio.
Considerando il rumore causato dallo sparo, i due uomini fuggirono spaventati.
Tornai dalla ragazza, e appena mi avvicinai di più perse i sensi.
Forse per la paura, o forse era stanca perché era stata inseguita...
Decisi di prenderla in braccio e portarla a casa mia visto che non era lontana.
Arrivato a casa, decisi di farla sdraiare sul divano vicino al camino in modo che si riscaldasse.
Le misi addosso anche una coperta per sicurezza...
Poi andai a medicare la mia ferita al braccio per evitare che si infettasse...
Circa mezz'ora dopo, lei si svegliò.

Ragazza: Dove mi trovo?!
Alex: A casa mia...

Lei si guardò intorno confusa e smarrita, poi controllò sotto la coperta...

Alex: Tranquilla, non ti ho spogliata.
Ragazza: Eh? No... Non era quello che stavo controllando... Cercavo il mio cellulare.
Alex: È sul tavolino dietro di te.

Controllò il cellulare, poi si alzò, fece un gran sospiro e venne verso di me...

Ragazza: Tu mi hai salvato la vita...
Alex: Non mi piace vederla così.
Ragazza: Che vuoi dire?
Alex: Nulla, lascia stare... Come ti senti?
Ragazza: Ancora mi tremano le gambe se ripenso a ciò che è successo.
Alex: Capisco, ma è normale che tu sia ancora scossa.
Ragazza: Comunque, io mi chiamo Amy...
Posso sapere il tuo nome?
Alex: Mi chiamo Alex...
Amy: Bene, allora grazie mille di nuovo Alex!
Ti sei preso un proiettile per me...
Alex: Mi ha solo sfiorato...
Amy: Ma non cambia il fatto che tu mi abbia salvata...
Alex: In effetti...
Amy: Hai agito con freddezza, non eri spaventato... Perché?
Alex: Abitudine.
Amy: Salvi spesso le persone?
Alex: Si, non ho a che fare con pistole ma aiuto spesso la gente.
Amy: Non mi chiedi perché ero inseguita?
Alex: No, lo so già.
Amy: Che vuol dire?
Alex: Quei due, erano criminali da quattro soldi.
Puzzavano d'alcol e uno di loro è riuscito a mancarmi sparando da pochi centimetri.
Inoltre sono fuggiti terrorizzati dopo aver sparato.
Presumo perciò ti stessero seguendo perché sei uscita da sola in piena notte...
Amy: Bene, sei anche un detective...
Alex: Va bene, scusami! Non volevo essere freddo.
Amy: Oh...
Alex: Stavo per preparare un tè caldo, ne vuoi un po'?
Amy: Se non è un disturbo...
Alex: Figurati! A proposito, abiti molto lontano da qui?
Amy: No, casa mia è a pochi isolati...
Ho avvisato i miei che sto bene e che passerò la notte da un'amica per non farli preoccupare.
Tu invece... Abiti da solo?
Alex: Si... I miei genitori sono all'estero insieme a mia sorella, io ho scelto di restare qui a studiare e per lavoro...
Loro mi hanno lasciato questa casa.
A patto però che sia io mantenerla...
Amy: Wow... È ammirevole...
Che lavoro fai, se posso chiedere...
Alex: Conosci la S.T.A.R. Industries?
Amy: Tutti la conoscono...
Alex: Bene, dopo quanto successo in Sword Art Online, mi hanno ingaggiato per vegliare sui giochi virtuali ed investigare nel mondo reale su chi cerca di usarli per scopi inappropriati.
Amy: Incredibile... Quindi sei sopravvissuto a Sword Art Online?
Alex: Avrei preferito morire però.
Amy: Sono parole molto pesanti...
Alex: Non pesanti quanto le perdite che ho avuto...
Amy: Hai perso qualcuno di importante nel gioco?

Versai il tè ad Amy e prima che potessi risponderle, mi arrivò una chiamata.
Il mio dirigente aveva delle novità importanti sul caso a cui stavo lavorando...
Lo spiegai subito ad Amy.

Alex: Ascolta, fuori sta diluviando, puoi restare qui a dormire se vuoi...
Nella stanza in fondo a sinistra c'è la camera di mia sorella, prendi tranquillamente un suo pigiama e fa come se fossi a casa tua.
Tornerò domattina!
Amy: Quindi tu puoi uscire con questo tempo?!

Corsi via senza rispondere ad Amy.
C'era già un'auto che mi aspettava per portarmi alla sede amministrativa...
Il mio dirigente, Gregor, mi aspettava nel suo studio.

Gregor: Perdona l'ora, Alex...
Alex: Non si preoccupi, mi dica.
Gregor: Il misterioso personaggio, è apparso nuovamente.
E di nuovo ha commesso un omicidio.
Alex: Sempre nello stesso modo?
Gregor: Esatto... Uccide un giocatore nel gioco, ed esso muore magicamente anche nella realtà.
E succede solo quando lo fa lui...
Il gioco non ha problemi, è più che sicuro.
Alex: D'accordo, quindi adesso volete che sia io a fermarlo?
Gregor: Sei il nostro uomo migliore...
Alex: E Kirito?
Gregor: Ha già un'altra missione.
Alex: D'accordo, domani andrò a cercare questo tipo all'interno del gioco.
Gregor: Grazie mille...

Aspettai che smettesse di piovere e poi tornai a casa... Era già mattina.
Entrando, trovai Amy in pigiama sul divano, davanti al camino...

Amy: Finalmente!
Alex: Scusa se ti ho fatta aspettare.
Amy: No tranquillo... Com'è andata?
Alex: Mi hanno assegnato un incarico.
Amy: Posso sapere di cosa si tratta?
Alex: C'è un giocatore misterioso in "Sword Art Online: Alternative" di nome Ghost, in pratica, quando lui uccide un altro giocatore, esso muore anche nella realtà.
Non si sa come sia possibile dato che nel gioco non risultano strani errori o difetti.
Mi hanno chiesto quindi di andare a fermarlo e scoprire come faccia...
Amy: Cosa?! E non hai paura di morire?
Alex: In verità no. Ma, anche se fosse, non posso permettere a gente come lui di uccidere innocenti.
Ci sono anche bambini in quel gioco...
È intollerabile... Solo io posso fermarlo.
Amy: Ho anch'io un account in quel gioco, posso venire a darti una mano?
Alex: No... Neanch'io so cosa mi aspetta contro quel tipo. Non posso permettere che tu rischi la vita.
Amy: Per favore!
Alex: Amy, non mettermi in difficoltà...
Amy: Tanto sarei in pericolo anche giocando da sola no?
Almeno con te accanto sarò al sicuro...
Che ne pensi?
Alex: Collegati oggi pomeriggio alle 16:00, nella città principale.
Amy: Si! Ti lascio anche il mio numero in caso volessi comunicarmi qualcosa prima di iniziare a giocare!

Amy andò in camera di mia sorella per vestirsi e poi tornò a casa sua.
Era una ragazza davvero particolare e piena di energie...

Fine Capitolo.

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