FEDEZ- Dai Cazzo Federico!

CAPITOLO 25

Sbatte la porta di fronte a me, e restiamo a fissarci.
Fedez:"Non voglio andare via cazzo sono solo incazzato come una biscia!!" dice urlando ancora.
Jen:"Ma perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!" gli urlo esasperata allargando le braccia.
Fedez:"Perchè dopo essermi fatto dire da Ilaria dove lavori, aver passato un ora a cercare il posto, il tuo capo mi ha gentilmente detto che sono uno stronzo tatuato e che per colpa mia hai perso il lavoro porco mondo, mi ha detto che eri malata per il lavoro ma non per andare a ballare! Ma vaffanculo sto scemo! Cosi oltre al fatto che ti messa K.O fisicamente, che ti ho distrutto un ginocchio forse tolto la possibilità di fare figli ora ti ho anche fatto perdere il lavoro porco mondo di nuovoooooooooooo!" urla quasi sull'orlo di una crisi isterica.
Jen:"Calmati" dico respirando. "Calmiamoci tutti e due. Cos'è sta storia?!"
Fedez:"Quello che ti ho detto cazzo" dice ancora visibilemnte arrabbiato ma comunque cerca di stare calmo. "Mi ha detto quelle cose e non ci ho visto più. Me ne sono andato gridando, sbraitando e dando dello stronzo al tuo capo.!"
Jen:"Ex.. Ex capo, mi ha licenziata"
Fedez:"Per colpa mia!"
Jen:"No per colpa mia, ero io che non dovevo venire."
Fedez:"Io non dovevo chiedertelo. Ho rovinato tutto cazzo" 
Jen:"Smettila.. smettila!" dico quasi urlando. "Non hai rovinato un cazzo, io sono stata scema il mio capo è uno stronzo e l'incidente è stato un cazzo di incidente fine! Troverò un'altro lavoro!"
Fedez:"E fino ad allora?!" dice fissandomi
Jen:"Mamma, ci penserà mamma. Quando saprà dell'incidente e del lavoro mi aiuterà, l'ha sempre fatto. Lei e papà fanno a gara" dico sospirando. "Fanno a gara a chi può più compensare la mancanza di soldi, come se bastasse!" dico sbuffando.
Fedez:"Porca troia che situazione di merda, siamo proprio in una situazione di merda!" dice gettandosi sul divano.
Jen:"Esatto" dico zoppicando verso di lui. 
Fedez:"Ti fa male?!" dice fissandomi il ginocchio.
Jen:"Da morire!"
Fedez:"MI dispiace"
Jen:"E che palleeee!" dico allargando le braccia mentre lui mi fissa a bocca aperta. "Mi dispiace, scusa, mi dispiace scusa.. Ma sai dire solo questo? Basta basta.. ormai è cosi, non possiamo farci niente quindi" dico respirando, per poi sorridergli "Smettila di essere cosi accondiscendente, l'uomo che voglio è questo, quello che mi sbrocca come una iena.."
Fedez:"Forse hai ragione.."
Jen:"No io ho ragione, che credi che non me ne accorgo? delle volte ti do sui nervi ma non lo dici.."
Fedez:"Io.."
Jen:"Io un cazzo.. essi te stesso e basta ok?!" dico sorridendogli.
Fedez:"Ok!"
Jen:"Bene allora adesso alza il culo, prepara qualcosa da mangiare e andiamo!" dico facendogli la linguaccia
Fedez:"Dove?!"
Jen:"Alle 5 ho l'appuntamento dal chirurgo per fargli vedere come procede ma siccome che sono le due va a finire che se non ci sbrighiamo non facciamo neanche in tempo.
Fedez:"A giààà!" dice scattando in piedi. "Andiamo va!"
Jen:"Dove?!"
Fedez:"Mangiamo al Mc Donald, ce ne è uno vicino l'ospedale!"
Jen:"Ti piace il Mc?!"
Fedez:"Si.. Mi piace il toast!" dice alzando le spalle.
Jen:"Ma dai ahahahahahaaha" dico scoppiando a ridergli in faccia. "Come i bimbi cazzo ahahah ma che hai due anni?!"
Fedez:"Ma fatti i cazzi tuoi stronzetta!" dice ridendo e prendendo il cappotto. "Cammina va!"
Cosi ci incamminiamo e alle 5 precisi facciamo la visita e poi andiamo in newtopia, dove ci fumiamo una sigaretta prima di entrare.
Ila:"Sei sicura?!" ripete pensierosa.
Jen:"Parlaci tu!" dico sbuffando e passando il tel a Fedez, che se ne sta seduto sul muretto fuori newtopia guardandosi intorno.
Fedez:"Oi Bella! sta tranquilla!" dice ridendo. "Si si sta bene le ha detto solo di non muoversi troppo, può guidare può fare tutto solo che quando si affatica deve usare le stampelle.. Si si.. Sono io qua con lei.. Si.. ok.. Ciao zia ciao" dice attaccando.
Jen:"Che ti ha detto?" 
Fedez:"Niente di che di controllarti più che altro" dice ridendo. "Che si fa entriamo?!" dice poi fissando la porta.
Jen:"Si ma entra tu, io finisco di fumare" dico alzando la sigaretta ancora accesa. Lui e io mi volto verso il cancello, cosi, senza pensarci, senza un perchè, ma poi i miei occhi, incrociano qualcosa che non va. 
Lui, lei, in macchina.. Lui scende, lei lo segue.. Lo stringe, lo bacia sulla guancia e poi si asciuga una lacrima. La rabbia sale, il nervoso pure e lo strillo parte spontaneo.

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