Idee stupide

729 18 1
                                    


10 settembre 2003

Non sapeva come fare.
Il compito che Cathrine, il suo capo, le aveva dato da gestire era molto più complesso del previsto.
Sembrava un semplice incidente tra un oggetto incantato e qualche babbano, ma la cosa era più articolata: tutti i babbani coinvolti si erano diventati irrequieti, riottosi, ed erano stati isolati in cliniche, o in case protette da amici e parenti, che non sapevano più come trattenerli dal picchiare tutti quelli che li venivano a tiro.
Era riuscita, in svariate settimane, solo a capire che l'oggetto in questione era un bracciale, e che chiunque lo avesse indossato ne avrebbe subito le conseguenze. Nonostante avesse già fatto in modo di obliviare tutti i babbani coinvolti, quelli colpiti erano ancora nello stesso stato.
Hermione era entrata a fare parte dell'ufficio di Regolazione e Controllo Legge della Magia solo da pochi mesi, e, dopo qualche compito svolto con successo, Kingsley, il Ministro Shaklebolt, era stato tranquillo nel farle affidare da Catherine questo.
Era quindi estremamente fiera, e allo stesso tempo, preoccupata, perché sapeva che portando a compimento un enigma del genere, la sua carriera sarebbe potuta progredire notevolmente.
Si era ripromessa che avrebbe trovato il responsabile a qualunque costo, per averla vinta.
Ma, dopo settimane di lavoro, ne il colpevole, ne il bracciale stesso erano ancora saltati fuori.

Aveva pochi indizi e nessuna informazione che fosse assolutamente certa: aveva scoperto che l'oggetto veniva deliberatamente fatto trovare nelle mani di babbani da qualche mago o strega, che subito dopo compiuto l'inganno, se lo riprendeva.
Oggetti simili venivano venduti spesso da Burgin & Burks, e infatti Hermione era già andata, trasfigurata d'aspetto, a fare un sopralluogo e a chiedere di oggetti simili al proprietario, che però l'aveva comunque trattata con diffidenza, e aveva solo alimentato le sua preoccupazione dicendo:" Si ho sentito parlare dal profeta di quell'affare, deve valere molto; il maleficio sembra infallibile e molto complesso da distruggere, mi creda signora, chi lo possiede non può volerci fare niente di buono". A quel punto lei aveva chiesto se egli avesse qualche idea di chi potrebbe volerlo, e lui aveva frettolosamente detto:"Il Signore Oscuro è stato sconfitto, ma ci sono molti che sostengono ancora i suoi ideali".

4 ottobre 2003

Harry era un Auror ormai capace e aveva fatto parecchia esperienza, ma neanche lui non era stato capace di aiutarla più di tanto nell'uscire da questa faccenda; aveva detto a Hermione che, in effetti, lui e la sua squadra stavano tenendo d'occhio alcuni maghi 'poco raccomandabili' che ultimamente si erano visti sempre più di frequente insieme, nelle vie di Notturn Alley o in qualche pub, ma nonostante le interminabili ore di guardia, nessuno di loro era riuscito a capire cosa stessero tramando.
La squadra aveva allora aumentato gli appostamenti e indagato sulle famiglie, ma niente era ancora stato veramente utile.

Hermione era sempre più preoccupata per la missione, sia perché Catherine le stava col fiato sul collo, sia perché sempre più babbani venivano aggrediti.

Fu durante una pausa al bar del Ministero che le venne l'idea: lo vide entrare col suo solito cipiglio sicuro, nonostante gli sguardi malevoli che gli venivano lanciati, e col suo solito spocchioso sguardo superiore si era poggiato al bancone e aveva preso un caffe. Aveva aspettato l'ordinazione e lanciando gli zellini al barista, aveva preso la tazza ed era ritornato nel suo ufficio.

I Malfoy erano una delle famiglie di Mangiamorte più detestate dopo la battaglia di Hogwarts, ma con la loro 'redenzione' si erano risparmiati (almeno Narcissa e Draco) di finire ad Azkaban, aiutando, anche se a modo loro, nella sconfitta di Voldemort, e fornendo informazioni utili alla cattura di altre famiglie indagate.
Cosí facendo però, erano stati allontanati e bisfrattati dalla maggior parte delle loro conoscenze, che li riteneva dei traditori del proprio sangue, e del loro lignaggio, e mai erano stati accettati da chi invece aveva combattuto contro Voldemort, convinti del fatto che 'il lupo perde il pelo ma non il vizio'.
Erano quindi rimasti in una posizione 'grigia' per il mondo magico, e nessuno era disposto a dargli fiducia.
Tranne Kingsley.
Aveva permesso a Narcissa di continuare a vivere nel Manor e a gestire gli affari familiari, e a Draco di prendere il posto del Padre come membro della giuria del Wizengamot.
Questo in realtà non gli portava via molto tempo; si presentava si e no un paio di giorni alla settimana al Ministero, più per passare il tempo, che a documentarsi sui casi, e se ne stava chiuso nell'ufficio, solo, per non essere additato o fissato da tutti, o peggio, per non rischiare di incontrare qualche vecchia conoscenza, come Harry, il signor Weasley o appunto Hermione.

Ci pensò su qualche secondo, poi si alzò, e iniziò a camminare lungo il corridoio fino a raggiungere l'ufficio del giurato. Bussò ed entrò.

"Permesso, Malfoy mi duole disturbarti, ma ho una questione di cui ti vorrei informare".
"Granger? Che cosa fai qui? Chiudi la porta e fai in fretta".
Gentile come una iena, la guardò prima stupito di quell'ingresso, e poi irritato, mentre, seduto dietro la scrivania, si portava un sorso di caffè alla bocca.
Hermione non curante della mala accoglienza, si sedette sicura in una sedia di fronte a lui, e iniziò a raccontargli il piú velocemente possibile della sua missione e dei progressi fatti fin ora.
Malfoy la guardava con un aria incredula, quasi schifata di quella visione e di quel racconto, ma non la interruppe fino che non ebbe finito.
-"Non solo uno psicologo Granger, se non sei in grado di fare il tuo lavoro perché non vai a dirlo a qualcun altro".
-"Se sono qui c'è un motivo"
-"Vuoi irritarmi ed annoiarmi a morte?"
-"NO, sono qui, con mio grande disgusto e rammarico, fidati, a sotterrare il mio orgoglio, e chiederti aiuto".
A quelle parole Malfoy quasi non si soffocò col caffè che aveva in bocca, e iniziò a ridere sgarbatamente.
-"AHAHAHA, come puoi pensare che sia disposto ad aiutarti?"
-"Non lo so, ma non mi sono venute in mente altre idee per ora, quindi ho pensato che.."
-"Hai pensato male!"
-"Ascolta Malfoy! Non piace neanche a me la cosa, ma tu sei uno dei pochi ancora nel giro di quegli idioti, e potresti.. Che ne so, scoprire qualcosa di più!"
-"Non sono più nel giro di quelli imbecilli, da quando tu e i tuoi amichetti avete ucciso Il Signore Oscuro, te lo ricordi Mezzosangue?"
-"Sono sicura che la tua bella faccia potrebbe ancora riuscire a cavargli qualcosa!"
-"Anche se fosse Granger, di sicuro non mi andrei a mettere nei guai solo per far un piacere a te, illusa!"
-"NON.. Non è solo per me! MA PER LA SICUREZZA DEL MONDO MAGICO E DI TUTTI QUEI.."
-"Babbani? Sai che cosa me ne importa?! Andiamo cosa credi? Di potermi comandare a bacchetta? NON SEI IL MIO CAPO GRANGER!"
-"TI HO CHIESTO UN FAVORE INFATTI,.. ma vedo che ho solo dato aria alla bocca!"
-"Ma che brava! ci sei arrivata!"
"Senti non ho tempo e voglia di stare qui a farmi insultare ancora!" fece Hermione infine alzandosi e andando verso la porta :" Sono stata una sciocca a credere che fossi ben disposto verso il Ministero, visto il modo in cui ti ha trattato Kingsley, ma vedo che te ne freghi della gratitudine che ti é stata concessa. GRAZIE E BUONA GIORNATA!"

Uscì sbattendo la porta, e camminò a passo spedito senza mai fermarsi fin dentro gli ascensori. Cosa cavolo le era saltato in mente? Andare a chiedere aiuto a Malfoy?? A volte la disperazione fa fare davvero cose assurde.


Amorisco #dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora