Clycia, una giovane donna cresciuta troppo in fretta, ripercorre alcune tappe della sua vita pronta a fare i conti con la realtà. Ripercorrendo la sua infanzia sottolinea, come solo una bambina sa fare, il suo coraggio nell'affrontare i ragni e i serpenti ma la grande paura dei mostri rinchiusi nell'armadio. Il tempo scorre per tutti e Clycia non ha più paura dei mostri, ma delle grandi incertezze del futuro (ho interpretato così i "punti interrogativi"). Anche Alek, un giovane dalle umili origini che vive la sua vita tra studio e lavoro, ripercorre la sua vita attraverso dolorosi ricordi di persone che ormai non ci sono più. La storia non è altro che un intreccio delle vite dei due protagonisti e dei loro viaggi nei ricordi.
Secondo un gusto personale, però, la storia è scandita in malo modo: non ha una struttura organizzata ed è molto confusa. La parte della storia che ho analizzato è caratterizzata dalla visione del mondo dei due protagonisti: Clycia apre il racconto con questo viaggio nei ricordi, con un susseguirsi d'immagini tipiche di una bambina che vede il mondo a colori. Il problema di queste immagini (molto dolci e belle) è che non sono descritte benissimo e il cattivo utilizzo della punteggiatura, rende il tutto ancora più incomprensibile. Infatti, credo che debba essere ricontrollata e corretta con una lettura a voce alta. Dopo Clycia si passa ad Alek un ragazzo "nato circa dodici anni e mezzo fa, in un paese dove ci sono altre città quasi vicine perché la città più vicina si trova a un centinaio di chilometri da dove vivo io quindi quando serve qualcosa vado a piedi e se la fortuna è con me riesco a trovare un passaggio da qualcuno che va nella stessa direzione, ecc..." Il problema della punteggiatura si ripresenta ancora, accompagnato questa volta da un problema di sintassi e lessico. Per dire che Alek ha 12 anni e che vive lontano dalla città o da paesini vicini, non ci vuole un giro di parole così grande. L'immagine di questo ipotetico qualcuno che potrebbe accompagnarlo in città è molto significativa, ma secondo me deve essere inserita in un secondo momento inserita per sottolineare la condizione del ragazzo.Alek è un ragazzo di umili origini che aiuta la famiglia lavorando con lo zio che, però, lascia il lavoro per stare con la moglie malata ma dopo un po' muore sul posto di lavoro, è un po' un controsenso. Lo zio però incoraggia Alek a studiare e questa è sicuramente un'immagine stupenda: bravo zio!
La storia prosegue con grandi paroloni da parte di Alek: descrive la mamma che purtroppo viene a mancare e questo lo uccide, parla di un fratello minore che però non è mai nato (non ho ben capito), poi passa alla malattia della zia per poi ritornare allo zio e alla sua morte.
La storia di Alek è sicuramente molto struggente, ma ancora una volta la punteggiatura e la tua voglia di aggiungere elementi, rendono la situazione poco comprensibile. Sei un vulcano di idee e vuoi raccontare i tuoi personaggi a 360° ma, sempre secondo il MIO punto di vista, devi andare con calma e aggiungere tutti questi dettagli piano piano.Ad un tratto ci troviamo "qualche anno dopo" in cui Alek si presenta di nuovo: è ancora uno studente, lavora in una falegnameria ma è spaesato nella sua stessa casa.
Ora, io non riesco a capire se con la mente sta facendo questo salto temporale o se non riesce a identificarsi nella sua vita, si sente spaesato in questa vita futura insomma. "Vado nella stanza accanto dove penso ci sia il bagno"; "capisco che sono a casa mia, la stessa dov'ero nato e cresciuto, rendendomi conto che ho due bambini"; "La figura femminile per qualche istante mi ricorda mia madre [...] ma quella meravigliosa donna non è che la mia adorata moglie ..." Troppo ipotetico come pensiero. Siamo nel passato, presente o futuro?Si passa nuovamente a Clycia che ci presenta una classica morning routine per poi correre diritta a scuola, il tutto sempre circondato da fatti e cose che avresti potuto o evitare di scrivere o quantomeno aggiungere a mano a mano: i dettagli sono molto belli ma rallentano la storia e, se sono troppi, annoiano i lettori.
Compare poi un "tipico cattivo ragazzo" che sottolinea il fatto che Clycia sia una ragazza che attira l'attenzione e per qualche istante ho pensato ad Alek (non essendoci una descrizione di questi ragazzo), ma Alek è stato presentato come un bravo ragazzo quindi il collegamento è scomparso dopo mezzo secondo.
Inizia un nuovo capitolo e anche questo mi sembra "scollegato" a quello precedente: Clycia pensa ad una libreria, suo luogo preferito, e poi è la mattina del suo diciassettesimo compleanno.Secondo me la storia è scritta male: va riletta ad alta voce. A livello grammaticale non è male, ma la struttura narrativa è da correggere: troppe immagini, troppi concetti, troppi elementi buttati un po' a caso legati da una punteggiatura scorretta. Molte sono anche le ripetizioni, non solo di termini all'interno delle frasi, ma veri e propri copia e incolla: il fatto che la mamma di Alek ha una risata melodiosa, occhi bellissimi chiamati "occhi dell'angelo" è scritto due volte, in due capitoli diversi ma nello stesso identico modo.
L'idea di raccontare le vite travagliate di questi due personaggi è molto carina e può essere sicuramente sviluppata in diversi modi senza cadere nei soliti chlichè e, avere così un buon responso, ma devi organizzare meglio i pensieri. Cerca di organizzare meglio gli eventi, soprattutto da un punto di vista cronologico: nei capitoli potresti inserire date e orari precisi e non elementi temporali generici come "qualche tempo dopo/prima".
SEI UN VULCANO DI IDEE, MA DEVI RIUSCIRE AD OGANIZZARLE QUESTE MALEDETTE IDEE.
Hai tanta voglia di scrivere e aggiungere elementi e questo è sicuramente un punto di forza nelle descrizioni dei luoghi e dei personaggi, ma per adesso ho incontrato solo descrizioni forzate, soprattutto per i protagonisti, le foto aiutano sicuramente tanto ad immaginare i personaggi ma dovrebbero essere un di più.Vorrei fare invece un discorso diverso sulle poesie che spezzano i capitoli.
La storia è spezzata da questi MERAVIGLIOSI aforismi, che però io non riesco a collegare alla storia. Questi piccoli pensieri trasformati in parole sono davvero molto belli, chiari e coincisi e hanno anche una bella melodia, ma secondo me creano proprio una realtà differente da quella dei due protagonisti. Secondo me dovresti valorizzare di più collezionandole in un'unica raccolta, e se proprio vuoi affiancarle ad una prosa potresti raccontare come, quando e perché hai scritto quelle parole riuscendo a raccontare così la tua storia.In conclusione, ti dico che la storia ha un grande potenziale e la tua creatività e voglia di raccontare può rappresentare un grande elemento a tuo favore, ma hai bisogno di rivedere un po' la struttura. Dai una rilettura a tutti i capitoli e sicuramente riuscirai ad emozionare i tuoi lettori!
Spero che questa mia recensione possa in qualche modo aiutarti in questo tuo percorso da giovane scrittrice. Ti auguro il meglio, in bocca al lupo! @AlexStanyslavovna