L'inizio

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Sono seduta sulla panchina di questa dannatissima stazione da almeno 2 ore.
Non so come farò a nascondere tutto ciò a mia madre.
Mi chiedo perché non mi sono portata i trucchi, almeno avrei cercato di coprire questi lividi.
Un'altra volta, anche questa volta si è lasciato andare e mi ha picchiato.
Come si può a 17 anni ad essere così violenti?
Cerco di farmi coraggio, e piano piano mi avvicino all'autobus che mi porterà a casa.
L'autista mi guarda un po preoccupato ma lo ignoro.
Non ho bisogno dei loro sguardi pietosi.
NON HO BISOGNO DELLA LORO PIETÀ.
Per fortuna nessuno sale sull'autobus, il viaggio va piuttosto bene.
Poi però noto che sono quasi arrivata a casa e comincio ad inventare le scuse più plausibili, anche se sono sicura che non la passerò liscia stavolta.
Avvolta nei miei pensieri scendo dell'autobus e mi avvio verso il portone.
Appena lo apro mi trovo davanti una scena molto strana.
Mio padre e mia madre seduti al tavolo della cucina a parlare.
Dopo sei anni di divorzio è la prima volta che parlano senza urlarsi contro.
Appena mi vedono, le loro espressioni passano da impassibili a inorridite.
P: OH MIO DIO, LUDOVICA CHE È SUCCESSO?
M:NO NON È POSSIBILE.
L:Mamma, papà vi giuro non è successo nulla sono solo caduta.
M:MACCHÉ CADUTA, QUESTI SONO I SEGNI DI UN CAZZOTTO
P:CHI È STATO A FARE QUESTO??
Con un po di paura, comincio a raccontare quello che è successo quel pomeriggio.
Ovviamente i miei sono furiosi.
M: FABIO HAI SENTITO?
P: SI SI, MA COME ERA UN COSÌ BRAVO RAGAZZO
In quel preciso momento qualcuno suona al campanello, la paura comincia ad attanagliarmi lo stomaco.
Mia madre va ad aprire e dalla sua faccia capisco che è lui che è venuto a cercarmi.
M: Mi dispiace Riccardo ma ancora non è tornata
........

M: No guarda è meglio che non sali, ho degli ospiti

.....
M: è una minaccia?

.......

Subito dopo dalla faccia di mia madre capisco che non c'è nulla di buono in ciò che deve dirmi.

M: Ludo mi dispiace ma domani partirai, e andrai lontano.
Domani dopo che compirai i tuoi 18 anni partirai per Milano.

L: ma.....

M: niente ma, lo faccio per te.

Sono sicura che non riuscirò a chiudere occhio, domani sarà una lunga giornata.

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