Mafia Heart

【 Capitolo 41 】

«Cosa?», la sua voce rimane ferma, ma l'incredulità traspare comunque.

«Insomma, non sei sordo, Adams. Mia Kozlov Adams, tua madre, è morta», ho una fitta al cuore. Le volevo un mondo di bene, tanto quanto Kate, era lei che mi aveva salvato dall'annegare. Era proprio come una madre, nonostante la considerassi come una sorella, poiché non ci ha mai rivelato la sua età. Ma sapendo che è la madre di Adams, posso dire con certezza che potrebbe essere anche la mia, ho solo due anni in meno di lui.

Continuo a parlare con gli occhi lucidi. «Eravamo in missione, ma qualcosa andò storto, Kate stava per essere uccisa e così lei si fece catturare per salvarla. La cosa peggiore non è neanche questa. Era stata presa dalle forze dell'ordine e le hanno fatto l'iniezione letale, e noi non potevamo muovere un dito! E sai perché non sei riuscito a trovare nulla su questo caso? Perché l'hanno catturata e condannata senza prove! Non avevano uno straccio di ordine, né altro. Solo un incarico svolto su parola.» Sto quasi urlando e il mio battito si è velocizzato all'improvviso, ma me ne accorgo e faccio un respiro per calmarmi. «Non ho idea del perché, forse qualche alto dirigente ha ordinato qualcosa del genere per un conto in sospeso, oppure... la mafia.»

Seguono alcuni minuti di silenzio che sfrutto in pieno per inalare quanto più ossigeno possibile e rimanere controllato. Ma è più difficile di quanto pensassi.

«Maledizione!» sibila. «E' stato Isaiah, sicuramente è stato lui. Mia madre, nonostante fosse ribelle, gli dava consigli utilissimi, come se fosse il suo braccio destro. Ma lei lo faceva solo per avere tutte le informazioni necessarie per distruggere il suo impero e portarci- portarmi in salvo da quel che diceva che era un mondo non adatto a un bambino. Poi è entrata a contatto con rapporti che solo il capo dell'organizzazione poteva avere...»

«E ancora una volta hai avuto la dimostrazione di quanto la mafia sia uno schifo, quindi ora lascia volare libera la farfalla, smettila di tenerla nella tua ragnatela. Dawson è un piccolo esempio di tutto quello che potrebbe accadere. Ha già subìto troppe sofferenze da quando sei apparso. E' stata rapita, abusata e infinite altre cose, e ha solo vent'anni! Te ne rendi conto, vero?!» Lo sfido a rispondere no, diamine. «Lo sanno tutti quelli che abbiano mai avuto a che fare con la mafia, che tu sei molto peggio di tuo padre. Forse non compri e vendi persone, ma sei spietato e pericoloso; tutto quello che Katherine non dovrebbe mai meritarsi. Quindi per l'ultima volta, tronca tutti i contatti con lei e non farti più vedere, esci dalla sua vita.»

Sembra fissare il vuoto per un momento, ragionando su qualcosa, poi sospira ma torna nel suo mondo. Spero proprio di averlo convinto, non saprei proprio che fare oltre a farlo pensare lucidamente. Prima che apra bocca, aggiungo: «Ti ho già detto che non sa niente. Se vuoi quelle informazioni, te le darò io, ma tu giuralo.»

Alza lo sguardo e pare determinato come nessun altro io abbia mai visto. «Mai», quella parola quasi riecheggia nell'aria. «La terrò al mio fianco a costo di doverti uccidere, Gray. Hai detto bene, sono più spietato e più crudele di Isaiah, e proprio per questo che al mio fianco sarà ancora più al sicuro. Io non sono lui, lui era stato debole da essere stato sconfitto dal suo stesso figlio e io non ripeterò gli suoi errori. La proteggerò con tutte le possibilità che dispongo, e non intendo solo i miei uomini e i miei contatti, io ci sarò per lei.» Le sue parole mi fanno stringere i denti, eppure non mollo.

So che non dovrei decidere per Katherine, ma le voglio troppo bene per poterla lasciare con un uomo del genere. Se Adams è il re della mafia, Kate sarà bersagliata per essere la sua regina e sarà ogni giorno sotto il mirino di chissà chi.

«Tu non puoi darle quello che vuole ed è proprio quello che importa di più a lei. Tu non la ami, tu la vuoi solo perché è diventata la tua ossessione, cazzo!» Mi avvicino improvvisamente a lui, afferrandolo per il colletto. Sono a un passo dal picchiarlo...