𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐇𝐄𝐑 𝟒

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𝗣𝗢𝗩.𝗝𝗨𝗡𝗚𝗞𝗢𝗢𝗞.

Stavo praticante allenando le mie mani con quegli strumenti che servono per stringere e allenare la forza anche se non mi serve, lascio lo strumento sulla scrivania mi alzo vedendo la ragazza arrivare e mi avvicino, che non lo avessi mai fatto, vengo sommerso dal mio ramen di carne e dal mio thé bollente che mi finisce sulla testa, rimanendo completamente bagnato con uno sguardo indecifrabile. "MA COSA LE SALTA IN MENTE?! MA SI RENDE CONTO DI CIÒ CHE HA FATTO?!" inizio a sbraitare arrabiato, vedendo tutti i vestiti appiccicati al mio petto scolpito e il tappeto regalatomi da un principe di Dubai riempito di carne e brodo. La guardo negli occhi aspettando delle scuse.

"i-io... Mi scusi signor jeon sono versamente desolata non era mia intenzione se vuole ricompro un altra camicia in modo che possa cambiarsi" non accennai ad alzare lo sguardo neanche per sbaglio il pavimento in quel momento era interessantissimo e anche il mio tacco rotto lo era..

Ero completamente scoppiato, devo cambiarmi immediatamente, avevo un appuntamento importantissimo, mi allontano dalla ragazza avrei fatto qualcosa a riguardo, mi dirigo in bagno e mi chiudo dentro appoggio le manih sul marmo freddo e guardo la mia immagine riflesso. "Che cosa dovrei fare con lei, sta continuando a creare casini ma mi serve, poi un po' di simpatia la sto inziando ad avere nei suoi confronti" ridacchio e mi cambio abbastanza velocemente e cerco di lavare la camicia, bene o male vivendo da solo queste cose si imparano.

Sospirai e mi piantai dietro la porta del mio capo aspettando che uscisse da lì per prendermi la responsabilità per la sua cammicia ma aprendo la porta mi fece cadere dinuovo a terra di schiena "singnor jeon vuole che le lavo la cammicia dopo tutto sono la responsabile"

"Non serve ho già risolto, veda di pulire il disatro che ha combinato nel mio ufficio, troverò un modo per fargliela ripagare, adesso con permesso" mi allontano con un inchino verso la sala degli appuntamenti, anche se sapevo che non sarebbe arrivato nessuno.

Feci una leggera smorfia e iniziai a pulire con cura tutto il casino combinato da me precedentemente e dopo aver acceso una candela profumata al cioccolato fondente andai dire al mio capo di tornare in ufficio cosa che fece subito dopo insieme a me solo che io andai nel mio di ufficio.

Mi sedetti per ragionare su dei contratti appena arrivati sulla mia scrivania e mi perdo ad assaporare l'odore di cioccolato fondente nell'aria, era il mio preferito, di certo era una sensazione fantastica, leggo tutto mentre continuo a rilassarmi, sento bussare alla porta e mi ricompongo ordinatamente per poi dare l'accesso alla stanza, dallo spiraglio della porta viene fuori la testa della mia segretaria in prova che con faccia spaventata si inchina e inizia a parlare.

"signor jeon fuori c'è una donna che dice di essere incinta di suo figlio, chiamo l'avvocato jung per parlare con lei? Non so come comportarmi in questo momento sinceramente..." lo Guardai un pò interrogativa sulla questione un pò delicata.

"la faccia mettere in fila con le altre, che dicono la stessa indica cosa da nove mesi e vengono ogni giorno con un pancione differente" la zittisco e la vedo scioccata, "faccia controllare chi è incinta veramente, perché ho lavorato tutti i giorni dell'anno senza relazioni esterne quindi non possono essere vere" torno a guardare i vari fogli.

"benissimo signor jeon farò fare dei controlli a tutte le donne presenti e quelle davvero in stato interessante parleranno con l'avvocato, le piace la fragranza che ho scelto? Non è tra le mie preferite infatti non l'ho mai utilizzata, lo prenda come un regalo natalizio"

Ascolto con attenzione e poi sento una fitta al petto appena sento la parola regalo natalizio, nessuno me ne aveva mai fatto uno, la prendo per una cosa gentile, "vorrebbe anche lei un regalo di natale da parte mia signkrina kim?"

"MY DEVIL" 𝙅𝙅𝙆 • 𝙅𝙄𝙒𝙊𝙊 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora