capitolo 1:

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È una giornata particolarmente fredda oggi, era solo il primo giorno di scuola del secondo anno. ma il settembre di esso, si prospettava rigido. oggi appunto son dovuto andare a scuola ma a dir la verità non mi dispiaceva più di tanto, tranne che per le solite prese in giro ma non ci davo tanto peso ormai...

mi bastavano quelle poche persone di buon cuore, che mi stavano accanto, per stare bene nel corso delle mie giornate. i miei amici erano anna e... beh ogni tanto parlavo con chi capitava, credo di star simpatico a qualcuno, almeno spero.

decisi finalmente di smetterla di restare sul divano di casa ad oziare perché così facendo avrei fatto solo ritardo.

presi le mie cose, uscii di casa e mi incamminai da solo per la stradina che mi avrebbe condotto  al più presto a scuola. fortunatamente oggi non pioveva. Era più semplice quando non pioveva, non mi si sarebbe bagnato tutto il materiale scolastico e soprattutto i miei disegni, mi importava più di quelli che dei vestiti o dei capelli, in fondo con qualche goccia, di certo non mi infradicerò e non mi strapperò come un pezzo di carta. i disegni ,invece, si.

mi ritrovai davanti la porta della mia scuola, appena la aprii subito si iniziarono a sentire le familiari voci ammassate dei miei compagni o meglio dire più semplicemente  'chiasso'.
Mi ha fatto intuire di aver fatto un leggero ritardo dato che erano giá tutti li, ma niente di irreparabile.

un sorriso si stampò sulle mie labbra quando la mia cara amica Anna mi abbracciò per darmi il benvenuto, mi raccontò ininterrottamente e nei minimi dettagli quanto per lei sia stato bello andare al mare con la signora Marilla e il signor Matthew quest'estate.

il chiasso si interruppe con un libro che sbattè sulla cattedra. alzando lo sguardo dal libro, che aveva rubato l'attenzione di tutti, vedemmo la figura alta ed esile di Mr.Phillips che ci accoglieva con il suo solito broncio. 
E tutti ci affrettammo a prendere il proprio posto a sedere. Lui ad esempio, non mi era mancato per niente.

Mr.Phillips tossì per schiarirsi la voce o forse anche solo per far sembrare le parole che stava per dire più serie e importanti di come lo fossero realmente, per me, era solo uno sbruffone. poi parlò: <bene, ci siete tutti a quanto vedo>
scrutandoci come se fosse sulla cima di una montagna.
continuò <o forse no, manca...>

non ebbe il tempo di terminare la frase, venne interrotto da un rumore alle nostre spalle, un filo di vento gelido passò per la porta facendomi rabbrividire, poi vidi gilbert blythe entrare. vidi tutti quelli nella mia fila fremere dato che avrebbero voluto alzarsi per accoglierlo, non capivo tutto questo accanimento su di lui, ammetto che sia simpatico ma nient'altro...

si sistemò il ciuffo riccio e arruffato dal vento
Gilbert: <scusate il ritardo professore, non accadrà più> concluse, riponendo frettolosamente le sue cose sull appendi abiti, si fiondò al suo posto e salutò i suoi amici, con un cenno, con un "batti cinque" o con un occhiolino. poi arrivò il mio turno
G: <mh, ciao anche a te cole> disse serio ma poi sorrise.
mi limitai a ricambiare il sorriso.

il prof non lo riproverò per il suo ritardo, era strano da parte sua dato che quando mi succedeva lo stesso, mi dava dei compiti punitivi perché "fare ritardo non è rispettoso nei miei confronti"

*qualche ora dopo*
la stremante lezione di Mr.Phillips finì, presi le mie cose e vidi tutti ricominciare a chiacchierare, riprovocando il chiasso assordante di qualche ora prima. a testa bassa andai verso anna ma gilbert mi anticipò prendendo anna per i fianchi per poi baciarla, mi ero dimenticato di quanto fossero carini insieme

Gilbert: <mi sei mancata anna, come è andata quest'estate? ti sei divertita?>
non si erano sentiti molto quest'estate, Gilbert era andato in viaggio con Bash.
Anna era come incantata in sua presenza, chissà come ci si sentiva ad avere una relazione. sembra davvero bello, pensai.
Anna: <sisi, per la strada di ritorno ti racconterò tutto! e mi aspetto che anche tu mi racconterai qualcosa>
sembravo quasi stupido a stare in piedi davanti a loro.
Gilbert finalmente se ne accorse e ci lasciò un attimo soli.

Anna si avvicinò a me e disse:
<scusa, eccomi , volevi dirmi qualcosa?>
in realtà non volevo dirgli niente in particolare, forse provavo solo a chiacchierare come facevano tutti a fine lezione. sì ovviamente mi avrebbe fatto piacere non tornare a casa da solo oggi, ma sono abituato a stare da solo e poi devo lasciare soli anna e gilbert, in fondo non voglio essere di intralcio facendo il terzo incomodo.
quindi risposi <no, nono, ci si rivede domani allora> conclusi prima di mettermi il cappello sul capo sistemandolo per bene.
ma gilbert che ci aspettava in lontananza aggiunse...

il tuo ritratto. colbert-annewithaneWhere stories live. Discover now