James Potter finalmente aveva capito
Capito come mai la Evans fosse tanto legata al viscido serpeverde.
A come nonostante l'abisso che irrimediabilmente, li divideva, lei, continuava a rivolgergli sorrisi tanto belli.
Ed allora bastava spostare un attimo lo sguardo per notare quanto anche il suo amico, sciogliesse il cipiglio perenne, in un'espressione rilassata.
Piton aveva un bellissimo sorriso, questo James dovette ammetterlo.
Era conscio che lui stesso avesse un bel sorriso, e sapeva molto bene quanto, una peculiarità tale, può farti raggiungere.
Piton aveva le labbra perfettamente modellate in quell'espressione, eppure in altre occasioni uno, non se ne accorgerebbe mai.
Pareva assumere lo stesso candore femminile della grifondoro, ed un'immagine saffica passò negli occhi del cercatore.
Erano belli assieme, dopotutto.
Lui sapeva ascoltare molto bene, e questo gli fu evidente dopo molteplici occasioni di osservare le loro conversazioni.
Severus la scoltava minuziosamente e questo, faceva arrossire di continuo la rossa, che dal canto suo, voleva che lui la ubriacasse di discorsi.
Avevano tanto per cui volersi bene, James questo dovette ammetterlo e subito, si senti' geloso, nonché estraneo .Per quanto Potter considerasse il moro come l'ultimo essere meritevole di una così gentil creatura, lo dovette riconoscere abile ad imitarla.
In effetti, ogni tanto, si muovevano allo stesso modo, parlavano allo stesso modo.
Lily e Piton, due muse appartenenti a due sfaccettature diverse del giorno.
La cupa notte ed il tiepido crepuscolo.
- James!! Ancora un po' e facciamo notte! Dimmi almeno cosa stai fissando!! - Felpato lo raggiunse, ridestandolo da una posa alquanto assorta.
- Ah, che guasta feste! Stavo pensando-
- Ma non mi dire- i boccoli ramati di Black, solleticarono le gote di Ramoso, ed un forte aroma di cannella e sandalo, andò a cancellare il tono delle nuvole ombrose inglesi.
- Allora, non mi dici a chi pensavi? -
- Perché dovrei? Mi hai interrotto-
- Capirai! Io confido nelle tue prodigiose capacità fantasiose! -
- Ahah-
Ora il cielo aveva assunto una tonalità più opaca, che rendeva i cristalli di rocca di Sirius, ancora più intensi sotto quelle ciglia muliebri.
James decise di degnarli d'attenzione, impotente nel celare un vago sorriso.
James Potter aveva capito quasi subito che a piacergli, non erano soltanto le donne.
Amava i dettagli dei ragazzi, quelle frivolezze che ti impedivano di dormire la notte ogni tanto.
Persino quando aveva dato il suo primo bacio al capitano della squadra di Quidditch, aveva apprezzato il grossolano entusiasmo da parte del giovane.
- Così, hai intenzione di rimanere a beccarti la pioggia che vedo arrivare laggiù? - la mano dell'amico indicava dinanzi a loro, poco oltre il cortile della scuola di magia, dei nuvoloni poco amichevoli.
- Mh, sarebbe anche romantico ma anche fastidioso, vista la divisa..... E va bene, andiamo via -
- Deluso da qualcosa? -
- Mh, magari sarei potuto restare a PENSARE ancora un po'-
- Ed a cosa? Non hai bisogno di niente- con disinvoltura gli cinse le spalle con fare affettuoso.
- Be, ora che ci sei tu, direi di sì - detto questo, il cercatore si appresto' a sollevare il corpo dell'altro, il quale tentò di opporsi ridendo.
- Ora si che ci siamo! Dai, ne parliamo nel dormitorio-Gli occhi vispi e dorati di Potter furono più veloci
Una figura mesta e fin troppo famigliare, si allontanava verso un albero
- Mi sono scordato una cosa!! Tu va, io ti raggiungo fra un attimo - non attese neanche una risposta e subito si lanciò verso la sua direzione, ignorando i richiami del compagno.
Sembrava averlo visto, perché avvelocizzo' il passo, il che costrinse Ramoso a correre.
Arrivarono alla torre della posta, posto abbastanza solitario e panoramico.
Ormai il temporale era prossimo, e la figura si rifugio' là dentro.
James ghigno' mormorando
- Snivellus, guarda che ti ho visto- seguendolo a ruota.Stava seduto sulla balaustra di una delle tante finestrelle.
Inspiegabilmente era in lacrime, ma nonostante questo, il suo profilo algido ed allungato non accennava a discostare l'attenzione dal panorama, ignorandolo volutamente.
Il grifondoro sorrise ancora, come suo solito, prendendo posto dalla parte opposta.
Solo così ottenne quelle vivide ossidiane su di sé, in uno sguardo ostinato ed intimidatorio.
A guardarlo bene, aveva riassunto l'espressione vuota e dura che lo caratterizzava.
Potter lo sostenne un attimo per poi cambiare punto di vista.
- Potter- un richiamo quasi di incoraggiamento
- Mh-
- Anche tu qui- sibilava con fredda constatazione
Sorrise ancora
Piton assottiglio' lo sguardo
- Come mai piangevi? -
- Come mai mi hai seguito? -
- Be, piangevi -
- Così curioso? - domandò con provocazione, per poi aggiungere
- O forse stimolante? -
- In realtà solo curiosità - rispose semplicementeSeverus tornò a guardare le nuvole
- Non me lo dici? -
- Perché dovrei? -
- Perché io ho risposto alla tua domanda-
-Vattene via-
Adagio, il cercatore si avvicinò al serpeverde, ponendogli due dita sotto il mento, guidandolo verso di sé.
Un primo tuono lontano annunciò l'inizio di una lenta e ritmica pioggia, che segnava il silenzio creatosi in quell'ambiente
- Piton-
- Potter-
- Dimmi-- Baciami - annunciò con voce strascicata
Non gli concesse il tempo di decidere che subito esegui' da solo la propria richiesta.
Ramoso si ritrovava sbigottito e con le labbra del suo rivale incollate alle proprie, fin troppo umide e salate per via delle lacrime.
- P-Pi...! -
Dovette prendergli il viso ed allontanarselo di peso, per poi fissarlo in cerca di spiegazioni.
Severus aveva abbassato gli occhi, come pentito per un istante e subito, altre lacrime rosate andarono a cerchiargli le occhiaie violacee.
Pareva una Madonna piangente e la cosa gli fece porrere l'attenzione sulle labbra schiuse.
Poi si guardarono di nuovo, ed a quel punto ne fu schiavo.
Arthur gli aveva fatto vedere più di una volta quelle strane statue babbane.
Aveva capito appartenessero ad una religione o comunque, corrente di pensiero, ma mai avrebbe notato una così fedele somiglianza con quella dama velata.
Le lacrime cadevano in ugual misura.
- Piton.... -
Stranamente, da qualche tempo, non riusciva più a fargli del male
Le parole che a malapena, tentavano di uscirgli, si stroncarono definitivamente quando il serpeverde si aprì in un sorriso.
- Alla fine.... Ho vinto io-
- Di che parli? -
- Non riesci nemmeno ad odiarmi, in effetti, ci vuole cervello per odiare concretamente qualcuno -
- Severus, piantala! Ed io ancora a preoccuparmi! -
- E di cosa? -Silenzio
- Di me forse? E perché mai? -
James lo baciò per frenare la consapevolezza che lenta e viscida, gli stava scoperchiando cose per cui volentieri, sarebbe diventato ceco pur di non vedere.- Forse ora ho capito perché ti piace tanto la mia Lily-