Continua a temermi

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Aprii gli occhi e sbuffai per l'ennesima volta in quella serata, spostai lo sguardo sulla sveglia posta sopra il comodino, accanto al letto, segnava le 3.20.

Il sonno sembrava proprio non voler venire ma d'altronde era pure comprensibile, il mio corpo ormai, si era abituato ai fusi orari di quelle creature notturne.

Scesi silenziosamente dal letto con l'intento di dirigermi in cucina, provavo una lieve sensazione di sete.
Appena varcata la soglia della mia camera mi ritrovai avvolta dall'atmosfera cupa e sinistra, degli immensi corridoi della casata Sakamaki. Erano in netto contrasto con i colori brillanti e pastello della mia stanza, le pareti rivestite da un colore grigiastro tendente al blu conferivano una nota di malinconia non indifferente.

Anche se ne era passato di tempo dalla prima volta che misi piede qui dentro non mi ero ancora abituata a tutto ciò, aggirarmi per la Villa mi metteva sempre una grande ansia addosso. Al minimo rumore sussultavo aspettando con terrore di ritrovarmi qualche vampiro comparso all'improvviso, ti potevi aspettare di tutto, questo posto nascondeva segreti e molto altro.

Assorta nei miei pensieri non badai al percorso che stavo compiendo, inciampai su qualcosa per poi ritrovarmi in pochi attimi a terra sconcertata e confusa.

Ma cosa?

Girai il capo certa che sul pavimento non ci dovrebbe essere nulla ma fu a quel punto che vidi nella penombra la sua figura, appoggiato pigramente con la schiena al muro e le gambe distese, probabilmente avevo inciampato su di esse. Appena arrivai con lo sguardo sul suo viso sbiancai di colpo, le sue iridi blu mi osservavano profondamente e non si trattava di certo di uno sguardo confortevole.

"Shu... perché stai per terra?! Non ti ho visto e sono caduta per colpa tua! "
Dissi leggermente infastidita mentre mi tiravo su ma la sua flebile voce mi bloccò.

"Sei fastidiosa... hai interrotto il mio riposo..."

Nel suo tono di voce pacato riuscì a scorgerne una velata minaccia confermata dal suo sguardo puntato costantemente su di me. Senza proferire parola mi allontanai di un passo ma il biondino con uno scatto repentino afferrò il mio polso, tirandomi giù alla sua altezza.

"... non ti lascerò mica andare senza che tu ripaghi il tuo gesto."

Le sue labbra erano così vicine che potevo sentirle muovere contro la mia pelle, mandandomi leggeri brividi per tutto il corpo mentre il mio battito accelerava ad ogni secondo in più che passava. Il vampiro sembrò accorgersi del mio stato nervoso in quanto sul suo viso comparí un lieve ghigno soddisfatto, come al solito si stava prendendo gioco di me. Approfittai del momento in cui chiuse gli occhi per strattonare il mio polso dalle sue grinfie, mi girai ed iniziai una corsa sfrenata senza mai guardarmi indietro.

Dopo svariati minuti appoggiai una mano sul muro per riprendere fiato, con la consapevolezza che se avesse voluto davvero bere il mio sangue non sarei arrivata fino a qui. Tuttavia ero stata piuttosto fortunata ad incontrare Shu e non altri, dato il suo carattere avrà preferito tornare a dormire piuttosto che sprecare le sue forze con me.

Avanzai di qualche passo per dirigermi in cucina trovandoci all'interno una presenza inaspettata, vicino ai fornelli incombeva la sua longilinea ed esile statura alle prese con qualche preparazione. Non potendo fare a meno lo osservai attentamente, i suoi vestiti erano sempre eleganti e coordinati ma le maniche della camicia bianca erano arrotolate fino al gomito, conferendo al suo aspetto un'aria più sbarazzina e meno composta. Sul suo viso stranamente allegiava un lieve sorriso, la sua espressione era serena, rilassata e mi stupì di vederlo così.

" (nome) le tue maniere continuano ad essere deplorevoli, lo sai che fissare con tale insistenza è poco consono vero? "

Sobbalzai alle sue parole colta sul fatto, mi agitai sul posto non sapendo cosa fare se non uscire allo scoperto, avvicinandomi di poco a lui.

"Ecco...si, però..."
Iniziai non riuscendo nemmeno a compiere una frase di senso compiuto. Si girò nella mia direzione ed i miei occhi vagarono sul suo viso contornato da scuri ciuffi corvini, pettinati ed ovviamente in ordine.

Tra tutti i fratelli Sakamaki lui era quello che fin dall'inizio mi colpì particolarmente, non saprei nemmeno io stessa spiegarne bene il motivo. Forse avevo sempre pensato che dietro quella compostezza, quegli occhi magenta avvolti da una nube oscura nascondessero qualcosa. Oltre al dolore ci trovavo una sorta di sofferenza, inspiegabilmente dentro di me volevo aiutarlo, compensare quel sentimento.

La sua espressione serena tramutò in un istante, i suoi occhi si assotigliarono indagatori sul mio viso.
Ma... è per colpa mia?
Pensai confusa.

"Cosa hai fatto prima di recarti qui? "
Chiese freddo a differenza del tono leggero usato in precedenza.

"Io? Niente! Non capisco cosa- "
Non riuscì a finire di parlare che mi spinse verso il tavolo riposto dietro di me, intrappolandomi tra esso con le sue braccia appoggiate al ripiano.

"Sento l'odore di quella nullità..."
Mormorò assorto mentre con una mano faceva percorrere leggere le sue dita fredde sul mio polso, salendo su lungo il braccio fino ad arrivare al mio collo. Quel tocco leggero mi provocava reazioni contrastanti, se da una parte mi inquieteva dall'altra mi faceva quasi piacere.

"Reiji..."
Sussurai spostandomi quanto mi era possibile, appena il corvino avvicinò il volto all'incavo del mio collo.

"Hai paura di me?"
Domandò con un ghigno sadico, avvolgendo un braccio intorno alla mia vita e l'altra mano si intrufolò tra i miei capelli immobilizzandomi il capo.

"Continua a temermi e non smettere di farlo"

Dopodiché un dolore pungente ed inconfondibile mi pervase, mi morse il collo con irruenza e sentì chiaramente scendere copioso il mio sangue. In quel momento non era del tutto in sé, l'astio che provava nei confronti di suo fratello prevalse sul resto, ecco perché non mi aveva morso come le altre volte. Un lamento sfuggì dalle mie labbra e portai una mano sulla sua spalla stringendola con forza.

"Reiji! Smettila! Sono (nome) e lo sai che ho scelto te! "
Dissi cercando di placare quello stato d'animo d'odio e rancore in cui era assorto. Lentamente sembrava che le mie parole riuscirono a sortire l'effetto desiderato, il vampiro si staccò dal mio collo leccando la ferita per poi allontanarsi da me.

Rilasciai un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi, abbandonandomi sulla sedia accanto, quel suo lato oscuro mi metteva i brividi. Un rumore mi fece aprire gli occhi e mi ritrovai dinanzi un piatto di pasta, alzai lo sguardo su Reiji, il quale avanzava una forchetta con l'intento di imboccarmi.

"Assaggiala"
Il suo tono non esigeva repliche per cui imbarazzata dischiusi le labbra lasciandolo fare.

"È buonissima!"
Esclamai sorpresa dalle sue doti culinarie. Il vampiro si aprí in un sorriso sincero ed a tale vista sentì le mie guance arrossire lievemente.

"Questa è la tua ricompensa "
Disse mentre mi osservava sereno con il mento appoggiato sul palmo della mano.

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Dato che è la prima volta che scrivo qualcosa di concreto spero davvero che vi piaccia! Per errori grammaticali correggo senza problemi, accetto commenti ed opinioni, quindi esprimetevi pure!

𝐃𝐢𝐚𝐛𝐨𝐥𝐢𝐤 𝐋𝐨𝐯𝐞𝐫𝐬 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 ☦︎ 𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐡𝐨𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora