Non sa nemmeno che esisto, come posso pretendere che mi degni anche solo del suo sguardo?
Eccola lì, sempre lei. La ribelle. L'unica a prendere la parola e a cercare di mettere in chiaro i suoi pensieri, come se importassero a qualcuno o come se così facendo potesse cambiare le cose.
Non cambierà mai niente qui.
Ora fa arrabbiare la gatta, come al solito. Con la scusa di essere portata dal presidente, salta le lezioni. Tutto calcolato. Lo fa apposta per andare via, perché sa bene, come sappiamo tutti che il sistema non apporterà mai nessuno stravolgimento sotto suo consiglio né sotto il consiglio di nessun altro.
La cocca del presidente.
Mi chiedo ormai da tempo che relazione ci sia tra quei due. Lui ha dieci anni in più, ma che importa. È il presidente: può scegliere chi vuole. Dopotutto, non è esente da ogni regola della C.A.S.A.?
Si sposeranno? Chi può dirlo? E a che pro, visto che l'amore qua non esiste?
L'amore... una parola proibita quaggiù. Ho timore persino di pensarla, come se potessero leggermi la mente e scoprirmi.
Quei due si amano? No, non credo...
Faranno come la maggior parte dei sottoterrestri, che organizzano matrimoni combinati solo per fare figli in provetta e assicurare la preservazione della nostra specie.Della nostra sottospecie, mi correggo.
Forse al presidente è consentito il contatto fisico. Se così fosse, lei può ritenersi fortunata, sempre che lo desideri o magari sono l'unico qua sotto a volere un po' di calore umano?
Mi convinco sempre più di questo, anche se lei...«Kang Minha!».
«Sì, signorina Kim».
«Per una volta potresti tenere i tuoi pensieri per te?» risponde la gatta ripetendo le stesse parole che le avrei detto anch'io.
Non mi resta che posare la testa sul banco e cercare di prendere sonno per i prossimi dieci minuti. Ripeteranno le stesse identiche cose, fino a quando non le vedremo uscire nel corridoio, con la faccia bordeaux dell'insegnante Kim che si trattiene dall'urlare, mentre accompagna la studentessa dal presidente.
Sono il ragazzo più impopolare della scuola, e sono seduto nell'ultimo banco, all'estrema sinistra della cattedra, all'ultima fila, per giunta. In una classe di cinquantasei studenti.
Nessuno si accorgerà se faccio un pisolino.Poso il capo sul banco, ma non riesco a smettere di fissarla, anche se vedo solamente una piccola parte della sua buffa testa rotonda, spuntare tra quelle degli altri ragazzi seduti davanti a me.
Crede veramente in quel che dice? Il malcontento negli occhi dei compagni di classe che riesco a scorgere, mi dice che nessuno è d'accordo con i suoi interventi, e il loro vociferare me lo conferma.
Penso che tutti la odino, probabilmente perché pare credersi chissà chi, essendo nelle grazie del presidente.
Cosa spera di ottenere? Per quanto possiamo provarci, ci saranno sempre forze superiori che ci sopraffarranno. Se mi unissi a lei nella lotta contro questo sistema, sarei solo uno stupido idealista che resterà deluso dal fallimento?
Un'idea assurda, sta prendendo piede dentro me e io gli sto lasciando spazio, accidenti.
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Love is a virus
Mystery / ThrillerQuesto virus che vuol renderci asociali a tutti i costi, ci ha insegnato a parlare con gli occhi