You know I wanna be the one who holds you when you sleep//Elippo

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|Happily, one direction|

Filippo aveva sempre vissuto male la solitudine.

Esistono persone, al mondo, che per vivere serenamente non hanno bisogno di altro se non di se stesse. Purtroppo, lui non aveva mai fatto parte di questa categoria.

Era sempre stato quel tipo di persona che ha bisogno di costante compagnia e che vuole sempre essere al centro dell'attenzione. Era così fin da piccolo, fin da quando nelle rare occasioni in cui la sua famiglia si riuniva lui organizzava spettacoli e concerti con il solo scopo di far ridere i genitori e la sorella.

Crescendo, aveva capito di essere ormai troppo grande per gli spettacoli di marionette. Allora aveva dovuto trovare qualcos'altro che colmasse quella solitudine che sentiva sempre in fondo al suo cuore.
Prendersi cura degli altri, nel corso degli anni, era diventata la sua vocazione. Non riusciva a vederli tristi, doveva aiutarli a tutti i costi. 

Era questo il motivo per cui aveva deciso di dedicare gli anni migliori della sua adolescenza al crescere la sorella. Eleonora era la sua persona preferita in tutto il mondo, e sapeva perfettamente che non lo avrebbe mai potuto abbandonare. Finché lei ci sarebbe stata, lui non si sarebbe mai sentito solo.

Filippo avrebbe dovuto immaginare che Eleonora non sarebbe rimasta con lui per sempre.
Gli anni passavano e lei non era più una bambina ma una donna, che aveva una sua indipendenza, amiche e persino un ragazzo. Inevitabilmente, Filippo le serviva sempre meno.

Sapeva che un giorno si sarebbe dovuto separare da lei, che non sarebbe stata per sempre lì a colmare la sua solitudine.
Quello che non si aspettava era che tornasse a casa, un giorno, dichiarando di aver deciso di trasferirsi in America con il suo ragazzo.

Fu un duro colpo per Filippo, anche se decise di mascherare la propria tristezza con un sorriso smagliante e qualche battutina sul fatto di non farlo diventare zio troppo presto.

Eleonora stava per lasciarlo solo e lui aveva paura. A ventiquattro anni, era ancora terrorizzato dalla solitudine.

-

Per un po' tentò di fare finta che fosse tutto a posto, che vivere da solo fosse una pacchia per lui e che fosse contento di avere finalmente tutta la casa per sé.
"Non devo più avere paura di traumatizzare la mia dolce e fragile sorellina quando mi porto a casa qualche fregno!" rispondeva a chi gli chiedesse come si trovava a vivere solo.

La verità era che, da quando Eleonora se n'era andata, Filippo in quella casa deserta non ci aveva portato più nessuno.

Portare uno dei suoi amanti lì avrebbe significato ammettere di essere semplicemente una persona sola che cercava di riempire fisicamente un vuoto incolmabile nell'anima.

La vocazione ad aiutare gli altri era l'unica cosa che era rimasta a riempire le sue giornate. Era felice ogni volta che gli amici di Eleonora gli si rivolgevano per un consiglio, era sempre il primo a proporsi di ospitarli se avevano problemi a casa.
In quel modo si sentiva un po' meno solo.

Ma non appena se ne andavano, la solitudine tornava a farlo sentire vuoto.

Iniziò ad andare con sempre più ragazzi, arrivando a portarsene nei bagni più di uno a serata. Lo aiutava a non sentirsi solo per qualche ora.

Ma poi fece una cazzata e fu costretto ad ammettere almeno ad Eleonora che sì, si sentiva solo e no, non stava bene.

Spiegare a sua sorella che proprio lui, suo fratello, la persona che l'aveva cresciuta, era stato così irresponsabile da rischiare di contrarre l'HIV era stato decisamente avvilente. Proprio lui che le aveva sempre raccomandato di usare sempre il preservativo e di stare attenta alle malattie veneree ora aveva rischiato di cadere nell'errore solo perché si sentiva dannatamente solo.

Lo griderò al mondo//Skam italia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora