C8-Grazie a te

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Dopo quella fine, non potevi facilmente accettare che l'unica ragazza che ti era stata vicino, ti abbandonasse cosi.  Il fatto che lei non avesse le possibilità di tornare in vita come aveva fatto yuij con sukuna, ti dava ai nervi e ti faceva salire la rabbia. 
il giorno seguente, preferisti rimanere nella tua stanza. Non ti andava di sentire o vedere qualcuno, nemmeno se fosse stato Gojo. Non pensavi che sarebbe morta in quelle condizioni, senza nessuno al proprio fianco. Forse ti piaceva passare del tempo tra donna, anche se era poco. 

yuij e megumi ti lasciarono colazione, pranzo e cena fuori dalla porta con un vassoio, in modo che non uscivi dalla tua stanza. nel mentre, finisti un manga che stavi leggendo tempo prima e un anime che avevi iniziato e finito tutto in un giorno. Era il primo giorno che ti astenevi dalle lezioni del tuo sensei, che non si era nemmeno disturbato di dirti che avrebbe voluto che le cose andassero in un altro modo. 

gojo,ancora inesperto, anche se a 28 anni la gente lo considerava esperto del mestiere, non sapeva nemmeno da dove iniziare a parlare. nella testa di gojo non c'era nient'altro che la tua espressione arrabbiata e piena di delusione. quella che avrebbe voluto strapparti a forza, dicendoti e magari svegliandoti senza che niente fosse mai successo. Gojo stava iniziando a capire che a volte è vero che la gente prova emozioni forti e che da quelle dipende l'intera giornata. Gojo definiva, prima del tuo arrivo come quello degli altri primini, noiosa la sua intera vita. sorrideva perchè doveva farlo e perchè doveva mostrarsi vincente. a volte essere il più bravo o quello che sta in cima alla piramide, comporta parecchie scocciature, ma quando sei arrivata tu la sua vita ha cominciato a prendere un colore a cui lui non era mai stato abituato. 

forse è vero, non prova niente per te, o forse ha solo paura, o forse crede di non essere abbastanza, o forse non vuole romperti quel cuoricino, ma sicuramente non aveva paura di te. 
quello che tu temevi, lui non lo provava minimamente. Una volta si era infatti ritrovato a pensare 
credo che forse dovrei almeno riuscire a capire cosa voglio io da lei.
cosa voleva il sensei da te? perchè quelle strane sensazioni? non lo capiva oppure non voleva nemmeno provare a capirlo.

dopo una settimana, riprendesti la tua vita normale, anche se la parola 'normale' non era poi così adatta. Gojo prese a farti delle ramanzine per aver saltato la lezione, ma non ti interessava, avevi altro per la testa. lo aveva definito 'un modo per non pensare al peggio'. Forse il fatto che fino a quando quella maledizione non sarebbe morta a causa tua, non avresti colmato il vuoto dentro di te, determinava quello strano disinteressamento. Yuij e megumi invece, non erano cambiati per niente, anzi, sembrava che si fossro avvicinati ancor di più. si ritiravano nella stanza di uno dei due più spesso del solito, la loro voglia di fare l'amore forse era davvero imparagonabile. 

a fine mese, la tua vita prese a sorriderti, dandoti finalmente la possibilità di uccidere la maledizione che aveva ammazzato la tua più fidata amica. 

era una giornata soleggiata, apparentemente buona dato il tuo sorriso mattutino. Guardavi avanti a te, e la vista era più che appagabile. il sensei scrutava nel tuo sorriso,e quello ti faceva solo piacere. Ti eri accorta del fatto che ultimamente era difficile che distogliesse lo sguardo da te e le lezioni erano forse un modo per passare del tempo assieme. Pochi giorni prima infatti ti aveva anche detto 'sei pronta per combattere, ma sempre affiancata da qualcuno'. quel qualcuno, un giorno, sarebbe potuto essere lui. 

nelle settimane precedenti all'incontro fatidico, non avevi fatto altro che lavorare con gojo per l'energia malefica incanalata in una tecnica. Come se non bastasse, la tua tecnica si basava sulle onde che poteva produrre la tua voce, un po' come la maledizione Naomi, che non avrebbe smesso più di far parte di te. 

quando arrivò quel giorno, pensavi di essere sufficientemente preparata a uno scontro con la maledizione che aveva fatto fuori la tua amica, ma quando il combattimento prese a essere vivo, ti accorsi che se fossi stata nelle condizioni della tua amica, avresti anche tu perso la vita. probabilmente saresti stata ingerita.

-y/n, non farti prendere dalla rabbia! devi ragionare in modo lucido, non fare passi falsi!- disse gojo, dopo l'ennesima volta che si faceva spingere via. Il fatto era che lo faceva apposta, mentre megumi era stanco, steso a terra privo di sensi, con yuji accanto che cercava di farlo rinvenire. 
-non mi sto facendo prendere dalla rabbia...ora farò solo quello che ritengo giusto-

l'unica cosa che stavi pensando era deve morire per mano mia. 
la maledizione che avevi mangiato per vincere la prima volta non si sarebbe mai dovuta intromettere, anche se in realtà aveva già deciso di non farlo, visto lo stato mentale in cui il tuo cervello era in quel momento. il pensare in modo lucido era impossibile con una maledizione che aveva commesso un omicidio senza precedenti, era difficile non farsi prendere dalla rabbia quando anche megumi non riusciva a stare in piedi ed era ancor più difficile quando tentavi di nascondere il dolore. 

-muori per mano mia- dicevi a ripetizione, senza sosta, senza mai fermarti, senza mai chiudere la bocca. Feci un segno al sensei gojo, segno che stavi per usare la tua tecnica. Allora lui cambiò espressione. 
'un attimo di distrazione può essere fatale, in quell'attimo può accadere di tutto, e tu nel corpo a corpo sei ancora a metà strada' ti disse una volta, fu lì che ti resi conto di una strana consistenza avvolgerti i fianchi. Quella maledizione ti aveva preso, e non potevi nemmeno usare la tua tecnica perchè ti premeva il diaframma. i tentacoli di quella maledizione ti bloccarono le braccia e poi si avvicinarono alla tua bocca, che toccarono, che inondarono. Il tentacolo, ormai entrato nella tua gola, minacciava di romperti la gola e le tue corde vocali stavano per provare un dolore lancinante, il tentacolo sembrava grosso più del dovuto e delle lacrime iniziarono a scendere piano,contrastate dallo schiocco un po' troppo forte della tua mascella evidentemente rotta. 

devo resistere, opporre resistenza, ce la posso fare
pensavi, anche se nel tuo profondo sapevi che stavi per rimetterci la vita. Un altro tentacolo ancora ti strinse il collo, tanto che in poco tempo iniziasti a perdere ogni tipo di concezione, ma quel tempo venne fermato da qualcuno che urlò 
-espanzione del dominio!-

iniziasti a vedere tanti, anzi, troppi colori, mentre il tempo attorno a te sembrava scorrerre più lento del solito, e poi lo riconobbi, Gojo. caddi tra le sue braccia quando quest'ultimo fece a pezzi la maledizione, e tu persi ogni battito. 
gojo impanicato non sapeva che fare, così iniziò la rianimazione come gli avevano insegnato. non ne aveva mai dovuta fare una a qualcuno, soprattutto a un suo alunno, ma ovviamente, non saresti mai morta fino a quando quella maledizione albergava dentro di te. Naomi prese a farti un discorso che nemmeno ascoltasti, le uniche cose che sentisti sono 
farò in modo da farti un favore quando ti risveglierai, anche se non sembra, porto rispetto verso coloro che hanno fegato, e tu sei una di loro, ragazzina. Per questo quando ti sveglierai, non spaventarti.

e in quel momento, il tuo cuore riprese a battere e quando apristi gli occhi, Gojo aveva le labbra ancora sulle tue, cercando di darti ossigeno. Appena allontanò il suo volto dal tuo, iniziò a piangere per poi abbracciarti.

-sono così contento...- disse
yuji e megumi si fiondarono ad abbracciarti.
-non avrei sopportato di perderti- disse yuji
-neanche io...- continuò megumi.
-y/n fammi un favore- disse Gojo con lo sguardo ricolmo di tristezza. tu lo guardasti con fare interrogativo, e lui continuò dicendo -non provare a lasciarmi,adesso- 


𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞-𝐆𝐨𝐣𝐨𝐱𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora