CAN WE BE LONELY? cap. 6

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Mi alzo a fatica, nonostante ho dormito più del solito mi sento stanchissima. Vado in bagno a lavarmi la faccia con acqua gelida, per svegliarmi meglio, poi vado a fare colazione. Mi metto la divisa, metto le converse alte e andiamo a scuola.

Durante tutte le ore penso a chi portare al ballo, poi sono giunta alla conclusione di dover andare a cercare prima un vestito per il ballo. Riguardo l'accompagnatore, aspetto che qualcuno me lo chieda e se nessuno lo farà allora andrò da sola come una sfigata. Vedo Mil per i corridoi e ne approfitto per farle una domanda.
<<Ehi Mil>>
<<Char dimmi>>
<<Volevo solo chiederti una cosa riguardo al ballo: bisogna vestirsi molto eleganti o un semplice vestito va bene? >>
<<Il ballo di benvenuto è molto elegante, la maggior parte delle ragazze mette abiti elegantissimi che le fanno sembrare dei confetti, non ti dico di esagerare come loro ma si, devi essere eleganti. Ora se vuoi scusarmi vado, ho scienze ci vediamo dopo>>
<<Ciaoo>> ho il tempo dire prima di vederla scomparire dal corridoio.
Bene, ora so che dovrò vestirmi come un confetto. Non mi vesto elegante dalla mia comunione, diciamo che non è nel mio stile.
Non conosco bene Londra, chiederò a Louis se vuole venire con me.

<<Oggi devo andare a comprare un vestito per il ballo, vuoi accompagnarmi? >>
<<Io già ho un vestito, però se vuoi vengo lo stesso>>
<<Perfetto allora oggi alle 4 andiamo in giro per negozi. Ci farai strada tu  perché io di Londra non conosco neanche la più piccola via. >>
<<Oggi scoprirai la città più bella con il ragazzo più bello, cosa vuoi
di più? >> un accompagnatore, ecco cosa voglio, ma non voglio dirgli che non ne ho uno
<<Si come no>> scoppiano a ridere.

Torniamo a casa, mi cambio: metto un jeans largo e una felpa della Levi's con le vans.
<<Sei pronto? >> urlo dal salone a Louis
<<Si arrivo>> mi urla lui dalla sua stanza.
<<Eccomi>>
<<Mezz'ora per non fare niente? >>
<<Mi sono cambiato>>
<<Vabbè dai andiamo che abbiamo solo poche ore>>
<<Agli ordini>>

Entriamo nel primo negozio.
<<Che ne dici di questo? >> gli mostro un vestito bianco attillato. Un po' troppo classico, non mi piace ma sento comunque la sua opinione
<<Troppo... classico>>
<<Allora vedi che ci intendiamo? >> ridiamo ancora.
Gli mostro un altro vestito, rosso con uno scollo abbastanza profondo e uno spacco alla gamba sinistra, è bello ma forse un po' troppo
<<No è troppo.. troppo>>
<<Mi leggi nel pensiero Louis Partridge>>
Dopo avergli mostrato almeno 7 abiti decido che quel negozio non va bene e quindi entriamo in un altro.
È enorme, sono sicura che lo troverò, qui ce ne saranno almeno migliaia.
Mostro il primo a Louis, è un blu scuro con delle balze di Tull
<<Non è il tuo colore e poi fa troppo principessina, non fa per te.. >>
<<Concordo>>
Indosso il secondo, un blu più acceso rispetto al precedente ma come forma abbastanza simile
<<Il colore è bello, ma la forma non mi piace>>
<<Metto il prossimo>>

LOUIS'S POV
Char sta provando i vestiti, per il momento nessuno le stava abbastanza bene. Erano tutti o troppo o niente, serve una via di mezzo.
Esce con il terzo.
Il vestito è carino, è rosa e non è lungo fino a terra, è un po' largo. È bello ma so che c'è di meglio.
<<Puoi fare meglio>>
<<Grazie eh>>
<<Non c'è di che>> le rispondo. È bella l'ironia che c'è tra noi.
Sta provando il quarto, spero sia quello giusto perché non vorrei certo restare per un pomeriggio intero tra abiti e abitini. Lo so che sono qui per questo però... non c'è un però, non voglio  passare il pomeriggio tra i  vestiti e punto.
Fa vedere anche il quarto.
<<Stai bene mi piace>>
<<Mi piace tanto questo: è nero ed è davvero perfetto. Sicuro? >>
<< Sicurissimo>> probabilmente lo avrei detto anche se non mi fosse piaciuto, ma questo mi piace davvero.

CHAR'S POV
Prendo quel vestito, è davvero bellissimo, lo adoro è perfetto per me.
Lo prendo e sono davvero contenta. Sono le 6 quindi abbiamo ancora un po' di tempo da poter passare tra le meravigliose vie di Londra.
<<Dove mi porti? >>
<<Dove vuoi andare? >>
<<Stupiscimi>>
<<Lo farò>>
Non ho idea di dove mi porterà, spero solo di divertirmi.

Dopo una ventina di minuti, passati rigorosamente a cercare di farmi dire dove siamo diretti, Louis dice che siamo quasi arrivati.
<<Mi spieghi a cosa serve chiedermi di stupirti se poi vuoi sapere dove siamo diretti? >>
<<Non lo so, ma sono curosia>>
<<Bene, siamo arrivati>>
<<Davvero Louis!? Mi porti alle giostre ? >> mi aspettavo qualcosa di più, ma le giostre mi piaccioni,  posso farmi ancora stupire
<<Alle giostre più belle che ci sono per precisione>>
<<Andiamo forza>>

Ci divertiamo tantissimo:
Louis fa un gioco dove bisogna sparare ad una lattina e vincere un premio con dei punti, vinciamo un orso, che lascio lì per paura di perderlo  sarei passata dopo a prenderlo; poi facciamo un giro sulle montagne russe, alla fine per poco non vomitavo, mentre Louis rideva di me; successivamente  siamo andati in una casa delle streghe, che ve lo dico a fare che mi sono spaventata a morte e che quasi non morivo d'infarto? Vabbè, dopo siamo andati su una giostra strana, dove mentre faceva il percorso su una specie di tazza girava o su nei stessi, era una specie di mix fra montagne russe e le tazzine, poi anche su una giostra 3D dove dovevamo sparare a delle specie di mostri. Non volevamo ancora tornare a casa quindi abbiamo fatto un percorso con delle barche in un percorso con rocce e cascate. Si era fatto tardi e per di più eravamo zuppi d'acqua quindi avevamo deciso di tornare a casa. Prendo il mio orsetto e dello lo zucchero filato e torniamo a casa.

Domani devo andare a ritirare il vestito dalla tintoria. Non ve lo avevo detto? Prima di andare alle giostre avevamo portato il vestito in tintoria per farlo lavare e stirare.
Ceno e vado a letto.

Mi sveglio meno stanca del solito, faccio colazione, mi preparo e andiamo a scuola.
La giornata passa subito, torno a casa e faccio i compiti nel minor tempo possibile. Poi chiamo Louis e andiamo a ritirare il vestito dalla tintoria insieme.
Torniamo a casa e vediamo un film, scegliamo  un fil comico. Ceniamo, e poi vado in camera. Faccio una doccia, mi metto il pigiama e poi vado a letto. Domani è il 29 settembre e non ho un accompagnatore. Credo che  alla fine andrò da sola.  Dai almeno ho un bel vestito, cerco di tirarmi su ma con scarsi risultati. Chissà perché nonostante io sappia che Louis vuole invitare o ha già invitato quella tizia,  spero ancora nel suo invito, sono proprio da ricovero. Sto dietro ad uno che non mi si fila, proprio fortunata sono eh?! Continuo a pensare che la vita sia una stronza bastarda che fa di tutto per renderti i giorni peggiori di quanto non possano essere. Poi immersa nei miei pensieri mi addormento.

||SPAZIO AUTORE||
Inizio dicendo che lascio a voi l'immaginazione dell'abito per il ballo, vi dico solo che deve essere nero. Avrei voluto mettere una foto ma non ne trovavo un bello e poi ho pensato che magari non poteva piacere a tutti e quindi niente, avete libera immaginazione.
Scusate se questo capitolo ha fatto cagare ed era più corto del solito ma l'immaginazione non era delle migliori e io volevo pubblicare. Non so se l'avete notato ma tipo per la 4 volta ho cambiato nome alla storia, scusatemi davvero ma non trovo un titolo adatto, credo che questo ci resterà per un po'. Scusatemi come sempre per gli errori e grazie per aver letto anche questo capitolo.
BYYYYY:)
11/12/2020

𝑅𝑒𝑚𝑒𝑚𝑏𝑒𝑟 𝑡h𝑎𝑡 𝐼 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑦𝑜𝑢  || 𝑳𝑶𝑼𝑰𝑺 𝑷𝑨𝑹𝑻𝑹𝑰𝑫𝑮𝑬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora