I DIDN'T EXPECT.. cap. 7

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Mi sveglio con Mil e Louis che litigano. Mi alzo dal letto e vado a vedere cosa combinano quei due.

Non ho capito il motivo per cui litigano, credo una delle loro solite cavolate.
Mi preparo dopo aver fatto colazione: mi lavo, metto la divisa, mi trucco leggermente e metto le  converse rosse. Aspetto in macchina Louis, Mil e Issie, mentre aspettiamo, "papà" mi fa domande sulla scuola e su come mi trovo.

Arrivati a scuola come sempre io e Louis andiamo insieme alle lezioni, dove passiamo il tempo a divertirci  ridendo dei prof o di alcune battute di Louis.
Abbiamo un'ora libera e andiamo in biblioteca a leggere qualcosa.
<<Ti ricordi quando il primo giorno di scuola mi hai letto un libro? >>
<<Si >>
<<Se ti ricordi qual era,
continuamolo >>
<<Si... era questo, ma non mi ricordo dove eravamo arrivati >>
<<Fa niente, rinizia>>
<<D'accordo>> ci sediamo vicini sullo stesso divanetto del primo giorno e Louis inizia a leggere. Ogni tanto ci distraiamo ridendo senza alcun motivo. Quanto sentiamo la campanella dell'inizio dell' ora successiva  andiamo alla prossima lezione: matematica.

Finite le ore andiamo a pranzo, pensare che mi sto abituando a questa poltiglia che ci danno. La chiamano anche cibo, se solo assaggiassero il vero cibo italiano. Credo che quando mangerò di nuovo le lasagne di nonna piangerò dalla gioia. Credo mi basti anche una vera pizza, devo chiedere  a Louis se c'è un ristorante italiano qui.
<<C'è un ristorante italiano
decente? >> chiedo specificando la parola DECENTE
<<Si è nei dintorni perché? >>
<<E secondo te? Ovvio, voglio mangiare del buon cibo>>
<<Va bene allora domani pranziamo
lì >>
<<Ma io non ti ho invitato>>
<<L'ho fatto da solo>>
<<Ti lascio venire solo perché così puoi farmi vedere dov'è e perché non voglio restare sola>>
<<È un onore>>
<<Lo so>>
Finiamo di mangiare e facciamo le altre due ore di lezione. Ho una voglia assurda di una buona Margherita napoletana ma fino a domani a pranzo dovrò restare con l'acquolina in bocca.

Tornati a casa, come sempre io e Louis facciamo i compiti insieme, una volta finiti andiamo in sala e passiamo il pomeriggio a ballare su qualsiasi tipo i canzone. Delle volte penso al perché io voglia rovinare un'amicizia tanto bella, sembriamo conoscerci da una vita eppure è solo 1 mese, ma poi mi ricordo di quanto mi piaccia tutto di lui, dal sorriso, ai suoi occhi così tanto espressivi, alle sue labbra rosee, ai suoi fantastici capelli, al suo stile e al suo umorismo. Mi piace tutto di lui e credo che un giorno dovrò dirglielo, rischierei di perdere la nostra amicizia è vero, ma non saprei mai se c'è una piccola piccolissima parte di lui che ricambia e credo che non me lo perdonerei mai
se tornassi in Italia senza aver mai scoperto se lui mi amasse o meno.
Ecco un altro problema, se un giorno dovessimo metterci insieme, io a fine anno dovrei tornare comunque in Italia, ma pensandoci potrei sempre portarlo con me, fargli conoscere i miei genitori e poi tornare a Londra per iniziare la vita che ho sempre volute fare, qui in Inghilterra. Mi faccio troppi film mentali, lo so.

Ceniamo tutti insieme e poi vado in camera a rivedere per l'ennesima volta Teen Wolf. Non so a che ora ma mi addormento guardando la TV.
Per la prima volta mi addormento senza pensieri e libera da ogni problema.

Mi alzo, sono in ritardo.
MA CHE NOVITÀ CHAR!!
Corro in cucina a fare colazione, poi vado in bagno e mi faccio una doccia il più velocemente possibile, metto la divisa, metto le vans e non faccio in tempo a truccarmi che dobbiamo partire.

Louis oggi ha deciso di andare da solo con la sua macchinetta. Arrivati a scuola vedo Louis che mi aspetta, probabilmente la lezione sta iniziando  così correndo entriamo in classe, per poco non siamo arrivati in ritardo. Apprezzo il fatto che mi abbia aspettata nonostante avremmo potuto far tardi.
Prendiamo posto e seguiamo la lezione.
Le ore passano e mi ero scordata che oggi oltre al ballo, io e Louis andiamo a mangiare in quel ristorante italiano. Un senso di allegria mi invade la mente.
Siamo all'ultima ora prima del pranzo, manca poco, mangerò finalmente un po' di buon cibo, sperando solo che lo facciano bene.

ECCO, FINALMENTE, LA CAMPANELLA SUONA e un sorriso spontaneo si crea sul mio viso, guardo Louis, metto in meno tempo possibile i miei e i suoi libri nei nostri zaini e poi lo prendo dal braccio e lo trascino fino a fuori scuola, fin quando  mi obbliga a fermarmi.
<<Dove stai andando? >>
<<Al ristorante>>
<<Si ma sono io quello che deve portarci non tu>>
<<E cosa stai aspettando? Muoviti andiamo! >>
<<La macchina è là>> dice indicando una delle file vicine.
Entriamo in macchina e partiamo.
<<Non vedevi l'ora di passare un po' di tempo con me? >>
<<Non vedo l'ora di passare un pranzo con del buon cibo italiano se vogliamo essere onesti>>
<<Mi sento offeso>> ridiamo, smetto solo quando vedo Louis che parcheggia.
<<Siamo rrivati? >>
<<No, volevo parcheggiare per far riposare la macchina>>
<<Domanda stupida>>
<<Già.. Dai entra,, io arrivo fra 2 minuti, tu prendi posto>>
<<Okay ma fai subito>>
<<1 minuto solo promesso>>
<<Vabbene vado>>
Entro nel ristorante, è bello, non è uno di quei ristoranti raffinati, è un semplice ristorante, ha più uno stile da pub, ma è bellissimo, mi siedo ad un tavolo riservato, ho sempre odiato essere troppo vicina a sconosciuti, loro possono sentire le tue conversazione, non che chissà cosa io dica, ma è fastidioso e imbarazzante.
Mi giro verso la porta e vedo Louis venire verso di me.
<<Chiudi gli occhi>> mi dice una volta arrivato davanti a me.
<<Si ma tu non scappare>>
<<No resto qui con te, tu chiudili>> li chiudo
<<Aprili>>
<<Sicuro? >>
<<Si dai aprili>>
Apro gli occhi e vedo dei tulipani gialli, con degli uccelli del paradiso, sono fantastici, resto con la bocca aperta.
<<Allora? >>
<<Allora cosa? >> okay, non sto capendo.
<<Ti piacciono? >>
<<Si, ma non ne capisco il motivo>>
<<Allora, l'altro giorno mi hai parlato dei fiori e delle loro specialità, può sembrare che io non ascolti ma in realtà ho ascoltato, specialmente quando hai detto che ti sarebbero piaciuti dei tulipani gialli, inoltre giallo è anche il colore dell'amicizia, poi hai detto che questo tipo di fiore di cui non ricordo neanche più il nome è raro, quindi per un'amica rara, un fiore raro come te e poi volevo anche chiederti se volevi venire al ballo con me.  E prima che tu possa parlare, lo so che pensavi che avrei invitato quella ragazza, ma era solo una scusa per farmi aiutare, e ora, prima che si appasiscano, risponderai di sì vero? >>
<<Mh... non lo so, non sei proprio l'accompagnatore che volevo ma mi fai pena quindi.. Va bene, vengo con te. >>
<<Non sei spiritosa, io mi sono impegnato a farti un discorso decente e tu fai l'ironica.. >>
<<Dai lo sai che ti adoro>>
<<Si si lo so>>
<<Perfetto ora ordiniamo, che dobbiamo tornare a casa e prepararci per il ballo>>
<<Come vuole lei>>
Ordiniamo: io una Margherita e Louis anche e in pochi minuti ce le portano.

<<Perché hai aspettato fino ad oggi a chiedermelo? >>dico mentre finiamo le pizze, da dire tra l'altro che sono davvero buone.
<<Volevo aspettare un buon momento, volevo fosse carina la proposta, non velevo certo chiedertelo a casa o a scuola, poi ieri hai parlato del ristorante e ne ho approfittato. >>
<<È carino da parte tua, avresti potuto portare tante altre ragazze>>
<<Ma io volevo portare te>> ci sorridiamo ma poi mi sporco con il sugo e scoppiamo a ridere.

Finito il pranzo, torniamo a casa e ci prepariamo. Ho 5 ore, ma voglio far con comodo, devo essere perfetta.
Inizio facendomi una bella vasca, poi esco, metto l'accappatoio, metto un turbante in testa e faccio la ceretta. Metto l'olio sulle gambe appena finito e poi inizio ad asciugare i capelli. Una volta asciutti metto il vestito, faccio il trucco e devo dire di averci messo molto più tempo di quanto avrei immaginato e poi faccio la piastra, farò dei boccoli. Alle 7 e 45 sono pronta, metto i tacchi e esco dal bagno.

||SPAZIO AUTORE||
eccoci alla fine di un altro capitolo, mi scuso da subito per gli errori. So che questo capitolo non è molto ma prometto di continuare il prima possibile. Oggi abbiamo  sorpassato le 600 letture, non è chissà quanto lo so, ma non me ne sarei aspetta neanche 100 quindi davvero grazie. Mi fa piacere sapere che ci sono persone che leggono ciò che scrivono e che aspettano che io aggiorni, anyway, grazie ancora e
BYYYYYYYY :)
14/12/2020

𝑅𝑒𝑚𝑒𝑚𝑏𝑒𝑟 𝑡h𝑎𝑡 𝐼 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑦𝑜𝑢  || 𝑳𝑶𝑼𝑰𝑺 𝑷𝑨𝑹𝑻𝑹𝑰𝑫𝑮𝑬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora