io ci sono

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pov's tanc

lele è appena uscito e sta andando non so dove, vado di la da gian correndo

T: gian!

lui mi guarda

T: lele dove sta andando?

G: a roma

T: per quanto?

G: non si sa

è solo colpa mia, solo mia

le gambe iniziano a tremare, il respiro a farsi corto e la vista offuscata

un'attacco di panico.

gian viene subito da me e mi fa sedere

G: ti devi calmare

mi manca l'aria

T: è solo colpa mia

G: Tancredi respira

T: è solo colpa mia

sono le uniche parole che riesco a dire

G: Tancredi guardami

vedo quasi tutto nero, mi sto lasciando andare è troppo

dopo poco si sente la porta aprirsi

G: DIEGOOOO

D: ao che vo-

appena mi vede si precipita anche lui verso di me

D: che è successo?

T: è solo colpa mia

D: di che parla

T: è solo colpa mia

G: parla di lele, gli ho detto che era andato a roma gli è venuto un attacco di panico

T: é SOLO COLPA MIA

lo urlo e così tutto il poco fiato che mi era rimasto finisce

pov's diego

dopo quella frase è svenuto

D: che cazzo facciamo?

G: aiutami a portarlo di là sul divano

lo prendiamo e lo facciamo sdraiare sul divano, dopo pochi minuti si risveglia grazie a dio

subito gian lo abbraccia e io gli sorrido, non ho dimenticato dopotutto cosa ha fatto a lele.

G: porca troia Tancredi

lui non risponde, come non fosse nulla

G: vai a riposarti dai

così va in camera

G: mi dispiace un botto vederli così

D: anche a me...

parliamo per un po', poi gian va in camera e io mangio qualcosa

dopo poco sento dei rumori, sembra un pianto così mi dirigo verso camera di Tancredi

è lì che piange dormendo, il cuscino ormai è una pozza d'acqua

T: scusami, non so che mi sia preso ti prego. lele non lasciarmi.. noooo leleeeee

e inizia a piangere ancora di più di prima

io sto cercando di svegliarlo ma non serve a niente

D: Tancredi, svegliati

T: lele. io ti amo, non posso perderti

rimango senza parole, sinceramente non me lo aspettavo, non da Tancredi

lo avvicino a me cercando di svegliarlo, finalmente apre gli occhi e mi guarda abbastanza impaurito

D: vieni qui

dico aprendo le braccia, lui non aspetta neanche un secondo che già mi stringe a se continuando a piangere

D: tanc cerca di calmarti

cerca di calmarlo passandogli una mano sulla schiena ma era inutile

D: tanc per favore calmati e ascoltami

T: come faccio a calmarmi? mi odia, tu mi odi e gian fa fatica a parlarmi

D: tanche, quello che hai fatto non è una cosa leggera, ma io non ti odio e nemmeno lui devi farci elaborare tutto, io ora son qui per te e ti aiuterò ok?

T: grazie diego, davvero

mi stringe ancora e io ricambio

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Era una semplice vacanza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora