19: jealous

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Il giorno dopo come detto con Matsuda, arrivi in orario a lavoro, e appena l'uomo ti vede, non si trattiene ad arrossire e farsi già strane fantasie. "Buongiorno (t/n)..." disse attirando la tua attenzione, sperando che si ricordasse di quel che vi eravate detti il giorno prima.

"Oh buongiorno Matsuda~" dici con voce dolce e tenera. L fa finta di non sentire o vedere. Fissa la TV da quando sei entrata. Tu gli lanci degli sguardi, e non felice, cerchi di attirare la sua attenzione. "Sei vestito proprio bene oggi... anche se in teoria non dovrebbero servirti questi" dici toccando il petto del ragazzo che inizia a farsi fantasie, e a sudare freddo. "Vieni...andiamo in un posto più appartato" dici ancora non vedendo nessuna reazione. Prendi per mano Matsuda che si lascia guidare da te come se fossi uno spirito guida, arrivando dentro la propria stanza, non molto soddisfatta. Non volevi fare niente con Matsuda, era un buon amico ma non avresti mai fatto niente di poco casto con lui, ma speravi solo che L un minimo fosse geloso di te.

Difatti non molto energetica, ti aggrappi a lui ma qualcuno bussa alla porta non molto pazientemente. Fai un sorrisetto.
"Scusate se disturbo il vostro momento di intimità ma ci serve Matsuda (t/n)" disse con naturalezza e nemmeno un cenno di fastidio. Matsuda diventa rosso come te, ed esce immediatamente prima di farti un bel sorriso imbarazzato. Tu ti sistemi i capelli schiarendoti la voce.

"Hai qualcos'altro da aggiungere?" Dici nervosa. "No. È tutto. Per favore cerca di non essere così tanto aperta a lavoro... non stiamo giocando" ti dice con quel tono che tanto odi, Ma che allo stesso tempo, ami. "Che c'è ti da fastidio che ho una vita sentimentale? È ovvio che sei geloso L." Dici prendendo tutta la sicurezza che avevi in corpo portando le mani sui fianchi. L ti guarda senza reagire come al suo solito, anche se tu sapevi bene che dentro in realtà era pieno di emozioni. "La gelosia è una reazione chimica come l'amore. Inutile, ma utile per farti perdere la testa per cose insignificanti" disse semplicemente. "Buon lavoro" disse uscendo e chiudendo delicatamente la porta. Rimani interdetta a guardare la porta.

Per caso mi ha detto di non essere geloso con il suo solito linguaggio da secchione?

Pensi rimanendo perplessa, per poi girare il viso verso il computer sospirando. Non ci credo che non è stato un minimo geloso... 
Pensi ancora sedendoti e accendendolo, sospirando.

Sapevi che L non fosse uno facile, che provasse tante emozioni ma a te attirava così tanto che anche un suo "ti odio" ti sarebbe risultato musica oltre a un colpo nocivo. Ma alla fine ti stavi innamorando, e nonostante ancora non lo accettavi del tutto, stavi imparando a convincerci perché li stavi lentamente accettando. Ma come potevi dirlo a lui? Sarebbe stats la parte più complicata perché L sembra non aver provato mai amore, o cose simili. Ma lui ti faceva venire la tachicardia, ogni cosa che faceva era una fitta in più. Sapevi anche che non potevate avere distrazioni in un caso così periocloso e critico.

Alla fine non era colpa vostra, ma forse era un bene il fatto che Kira fosse sbucato così dal nulla. Se non fosse stato per lui non avresti mai incontrato L. Un'affascinante e misterioso detective, che ormai abitava i tuoi pensieri e meandri del cuore.

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