Bello, biondo, occhi celesti e cristallini come l'acqua del mare mare più splendente, un'apparente e credibilissima sicurezza di se stesso e una grande voglia di dimostrare al mondo chi è davvero. Il suo cuore poi, con l'universo che contiene, è qualcosa di misterioso e privato. Quello sull'amore è un capitolo la cui lettura è riservata solo a se stesso. Questo è Lorenzo, ventenne, giovane calciatore e studente di architettura all'Università La Sapienza di Roma. Bhe, se fosse per lui vivrebbe con il pallone incollato ai piedi e la carriera di studio non sarebbe di certo entrata tra i suoi piani... ma si era trovato costretto a scendere a compromessi una cosa che, tra l'altro, proprio non sopportava. Figlio unico, di due genitori tanto attenti alle apparenze ma poco alla sostanza, e se ci pensava, in fondo, forse, nemmeno lo ricordava un momento i cui quei due erano stati davvero felici insieme. Erano proprietari di uno studio di architettura, poco inclini a dimostrare affetto, sempre arrabbiati e mai con un sorriso sulla faccia ed era più che sicuro che si tradissero a vicenda. La classica coppia che si mette insieme da ragazzi, sogna e progetta una vita insieme e poi tutto va a rotoli, ma per mantere la bella facciata e non buttare via gli affari, resta insieme anche se praticamente vive come una coppia di perfetti estranei. La passione di Lorenzo per il calcio non l'avevano mai apprezzata e condivisa veramente, la vedevano più come una perdita di tempo, un qualcosa che "distoglie da quello che conta davvero nella vita" come amavano dire loro. Lorenzo si era diplomato ma non aveva intenzione di iscriversi all'università, voleva solo giocare a calcio e i suoi genitori, invece, volevano che lasciasse perdere la speranza di sogni irrealizzabili e si dedicasse a qualcosa di più serio, più precisamente allo studio dell'architettura, così da proseguire "la tradizione". Dopo giornate di silenzi interminabili e liti estenuanti erano riusciti ad arrivare a un accordo: non si sarebbero intromessi nella sua attività sportiva se lui si fosse laureato in architettura. Forse avevano la speranza che un giorno avrebbe mollato lo sport e si sarebbe rassegnato a un elegante completo e una scrivania con il suo nome o forse erano semplicemente felici di poter dire ai loro amici, perfettini e precisini, che loro figlio aveva deciso di seguire il loro percorso. Chissà... questo Lorenzo non lo sapeva bene e forse proprio non gli interessava scoprirlo.
8:00 segnava la sveglia.
Mi dovevo preparare in fretta e raggiungere Matteo, l'unico ragazzo decente che frequentavo all'università. Ci aspettava un caffè e poi una pallosa lezione.
Matteo era un tipo forte, studiava, si impegnava, ma sapeva anche divertirsi, senza prendersi troppo sul serio. Era un tipo forte, a differenza dei miei apprezzava la mia passione per il calcio, e gli avevo anche fatto conoscere qualcuno della squadra. Non mi aspettavo di trovare una persona così dietro i banchi tristi della Sapienza, l'idea era di seguire qualche lezione, dare gli esami cercando di passarli con il minimo sforzo e chiudere al più presto questo capitolo, ma devo ammettere che così era meglio, un po' meno pesante.Mi preparai al volo e andai a prendere la macchina, mi aspettava la solita noiosa mattinata a sentir parlare per ore un professore, ma quello che aspettavo davvero, erano gli allenamenti della sera con la mia squadra, lì sì che mi sentivo davvero me stesso.
Grande forza e determinazione, gli altri contavano su di lui ma, allo stesso tempo, sapevano che non dovevano stuzzicarlo troppo.
Lorenzo viveva in una sorta di fragile equilibrio, un stabilità tutta sua che con attenzione manteneva in piedi. Affrontava con carattere ogni sfida e alla porta delle sue fragilità a nessuno era permesso accedere.
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La follia di amare
RomanceAngelica e Lorenzo, due anime che s'incontrano in una giornata qualunque, in una semplice aula magna dell'Università. Le loro vite si sono incrociate per caso, una delle tante fatalità giornaliere e per qualche motivo proseguono intrecciandosi. Appe...