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Erano le otto meno dieci e io ero ancora distesa sul letto. Decisi di non andare a scuola perché era troppo tardi per farlo.

Iniziai a leggere il libro cominciato il giorno prima, lo finii e mi piacque tantissimo.

Dopo decisi di mettere in ordine la mia camera la quale sembrava davvero un porcile. Iniziai dalla cesta dei vecchi giochi che usavo con James, Derek e Giulia. Ricordavo ogni singolo momento con loro. E mi mancavano, davvero tanto.

In fondo alla cesta trovai un porta foto. Non ne sapevo l'esistenza.

Iniziai a sfogliarlo e alla fine trovai una foto di me quand'ero neonata insieme ad un uomo.

Tutte le foto che avevo erano con mia madre, mia sorella e i gemelli.

Chi poteva essere quell'uomo? Mio padre? No, impossibile. Mio padre era andato via prima della mia nascita. Non poteva essere lui. Eppure il dubbio mi sorse. Presi quella fotografia e la poggiai sulla scrivania.

Trascorsi tutta la mattinata a pensare e a ripensare sull'identità di quell'uomo.

L'unica a sapere la risposta era mia madre ma decisi comunque di chiamare Giulia.

"Bea, come stai?"
"Bene. Devo chiederti una cosa, Giù"

Si irrigidì, come se sapesse già cosa dovevo chiederle.

"Si, dimmi Bea", rispose.
"Ho trovato una foto, in fondo alla cesta della mia camera. C'ero io con un uomo. Chi è?"

Fece un profondo respiro ma non rispose.

"Giulia, chi è?", alzai la voce.

Giulia chiuse la chiamata.

Era mio padre? Era davvero mio padre? Non mi volle dire niente, Giulia.

Il pomeriggio chiamai Francesco ma non uscimmo perché entrambi avevamo troppo da studiare.

Gli dissi della foto e lui rimase in silenzio, come Giulia. Differenza che Giulia era mia sorella e qualcosa la sapeva, Francesco era il mio ragazzo e non poteva sapere niente.

Mi disse di chiedere a mia madre ma sapevo già non mi avrebbe detto niente.

La sera, dopo cena, salii in camera e presi la fotografia. Scesi giù e mi sedetti sul divano. Ero ansiosa. Volevo sapere la risposta al più presto.

Mia madre accese la tivù ma io abbassai immediatamente il volume.

"Chi è quest'uomo, mamma?"

Sgranò gli occhi.

"Dove l'hai trovata?", mi chiese con voce tremante.
"In fondo alla cesta dei vecchi giochi. Dimmi chi è" . Fui così decisa che mi stupii anche di me stessa.

Mi tolse la foto dalle mani e la strappò via.
"È un tuo cugino che adesso vive in Gran Bretagna. Sta tranquilla e sali in camera".
"Se fosse stato realmente un mio cugino, mai conosciuto tra l'altro, la foto non l'avresti strappata", la interruppi arrabbiandomi.

"Sali in camera, Beatrice" , mi ordinò sicura di sé.

"È mio padre, vero? È mio padre. Dillo che è mio padre. Non è vero che è scappato via prima che io nascessi. Lui c'era. Sei una bugiarda. Mi hai mentito per tutti questi anni", mi sfogai piangendo con tono arrabbiato.

Salii in camera, chiamai Francesco che mi venne a prendere. Raccolsi le cose essenziali e andai via da casa sbattendo la porta con disperazione. "Mia madre" non disse una parola.

Arrivammo a casa di Frà in dieci minuti e resi il più possibile la mia presenza decente.

"Papà, lei è una mia amica. Si chiama Beatrice e stasera resta a dormire da noi"

La madre di Frà è morta due anni fa, causa incidente.

"Ciao Beatrice! Io sono Giuseppe ma puoi chiamarmi Beppe. Di sopra c'è la camera degli ospiti. Ti accompagno, fa come se fossi a casa tua" . Mi sembrò fin da subito una persona squisita e dolce. Capii da chi avesse preso questo carattere Francesco.

Salimmo su e sistemai le mie cose in una camera spaziosa e confortevole. Aveva le mura viola e un letto matrimoniale ricoperto da una coperta bianca. Vi era una finestra che dava sul mare. Era meraviglioso.

Iniziai a sistemare ma venne Frà che chiuse la porta e mi abbracciò fortissimo.

Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia, come un bambino lo è tra le braccia della sua mamma. Peccato che io ormai avessi perso i rapporti con mia madre.

Iniziammo a parlare della foto e Frà fu deciso a dichiararmi fosse mio padre.

"Bea, è ovvio sia lui. Se fosse stato tuo cugino avrebbe davvero strappato la foto? Non ci sarebbe stato senso logico.
Bea, secondo me tuo padre non è scappato via prima della tua nascita. E Bea, ti aiuterò a scoprire la verità. La vera verità". Mi sentii male, davvero male.

Avevo la certezza di una cosa: lui ci sarebbe stato.

In testa avevo tutto confuso, era tutto un disastro. Non riuscivo a mette in ordine ogni singola idea m passasse per la mente.

Mi misi a dormire e Frà si sdraiò con me. Dormimmo insieme, abbracciati.

Mi sentivo al sicuro, mi sentivo protetta. Mi sentivo amata.

Amor vincit omniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora