Federique si era perso ad ammirare i quadri che si trovavano sulle pareti del ristornate in cui aveva mangiato. Margit aveva insistito per continuare subito il cammino. Nominò alcune persone, diceva che l'indomani avrebbero dovuto incontrarle. Grete si lamentò perché voleva riposare. Mise in mezzo anche Federique affermando che lui non era abituato a camminare così tanto e che sarebbe potuto svenire, avere dei mancamenti durante il viaggio e altri avvertimenti del genere. Il diretto interessato deglutì quando sentì dire così. Si sentì improvvisamente molto debole e gli girò davvero la testa, come se le parole di Grete lo avessero suggestionato. Arrit, all'ordine di Margit di continuare il viaggio non aveva detto una parola, tuttavia il suo sguardo celava un certo sospetto, ed era visibilmemte infastidita dal comportamento dell'amica.
"Forza e coraggio! Arriviamo a Marát prima che faccia buio"
"A Marát? Ma se dobbiamo attraversare il confine ancora! Non ce la faremo mai"
Sbottò per la prima volta Arrit rivolta all'elfa.
"Perché tanta fretta Margit?"
Chiese subito dopo, con un velo di preoccupazione. Si avvicinò a lei, non facendosi sentire dagli altri
"Non è da te. Che succede?"
Margit la guardò confusa, sorridendo.
"Non succede nulla. Nulla, Arrit."
Sussurrò convinta, massaggiando la spalla dell'altra, in segno di rassicurazione.
"Allora perché non ce la prendiamo comoda? Non riesco a capirti"
Ribatté ancora la rossa, sempre vicino all'amica e a bassa voce.
"Sarà...sarà che voglio incontrare presto Luna, Alice e Rhina, tu non credi?"
"Ma se non le vediamo da mesi!!"
"Appunto! A te non mancano quelle tre?"
Disse con il tono più allegro che potesse fare, prima di voltarsi e uscire dal luogo di ristoro, non permettendo a Arrit di rispondere. La seguirono Grete e Federique, che si era di nuovo perso nei suoi pensieri bui e nella bellezza dei quadri.
Mentre li osservava, un grosso cameriere dalla barba grigia e con pochi capelli sulle tempie, gli si era parato alle spalle e aveva esordito
"Ah! Le tre città della regione dell'Est! Magnifiche, eh?"
Federique, dapprima spaventato dall'improvvisa apparizione dell'uomo, aveva annuito.
"E queste qui sono Marát e Antime, sono delle rappresentazioni antichissime! Risalenti alla dinastia dei Castyan!"
Aggiunse il cameriere puntando il suo grosso indice contro due quadri raffiguranti città maritme un po' diverse da quelle raffigurate nei quadri centrali.
Marát e Antime furono costruite migliaia di anni prima rispettivamente dall'imperatrice dell'impero dei Castyan e dal secondo Zet, tiranno dei territori occidentali. I due capi si erano divisi la parte meridionale dell'isola e ci avevano subito iniziato a costruire dei centri abitati, ognuno con l'intenzione di prevalere sull'altro, espandendo il proprio territorio. Vennero fondate quindi Maràt sulla costa sud orientale e Antime sulla costa sud occidentale. La seconda fu vessata da frequenti attacchi di Remis selvatici che bazzicavano in quella zona e infine completamente distrutta da uno tsunami, il tutto nel giro di un paio di anni. Non fu mai ricostruita. Marát dopo la caduta dell'impero dei Castyan perse tutti i contatti con la Città dell'Est, così gli abitanti decisero di abbandonarla e trasferirsi nella nuova Regione dell'Est, unificata dai Nasama, seconda dinastia orientale.
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La Viaggiatrice delle Terre Ghiacciate
Fantasi"Ho una tremenda paura di morire, perché non ho mai vissuto davvero. È orrendo lasciare questo mondo con la consapevolezza di non aver mai provato nulla della vita. Io non ho mai desiderato altro perché non ne ho mai avuto il coraggio. Così mi limit...