11.

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Y/N POV'S

Dire che mi sentivo a disagio in quella macchina era poco, quando ho accettato di far dormire Jisung da me non mi sarei mai aspettata che mi portasse Minho a casa. Dopo che eravamo stati così vicini, non riuscivo a guardarlo in faccia senza pensare alle sensazioni che ho provato alla sua vicinanza. Erano le 3:47, il gelo di inizio Dicembre si faceva sentire abbastanza e io ero solo con una giacchetta a riscaldarmi, ma inutilmente. Cominciai a strofinarmi le braccia con le mani cercando calore, fino a quando Minho non mi porse il sul cappotto.
<<Mettilo, starai congelando.>> disse, e io senza pensarci due volte me lo misi cominciando a sentire calore. Lo ringraziai imbarazzata con voce bassa, non sapevo se mi avesse sentita o no, dato che non staccava gli occhi dalla strada.
<<Parla un po', mi sento da solo.>> cominciò la conversazione il moro.
<<Che dovrei dirti?>>domandai ancora imbarazzata dal gesto di qualche minuto prima.
<<Non lo so, potresti dirmi come mai ce l'hai ancora con me. Sono passati anni dalle superiori, no?>> mi chiese quasi come a provocarmi.
<<Non ce l'ho con te, semplicemente mi infastidisce la tua presenza.>> sbuffai.
<<E cosa ti infastidisce della mia presenza?>> domandò fermandosi al semaforo, e voltandosi verso di me.
<<Tutto>>risposi cercando di evitare il suo sguardo <<perché ti interessa così tanto?>> cercai di sviare il discorso, insomma perché gli importava tutto d'un tratto? Il moro non rispose e riprese a guidare quando il semaforo diventò verde. Qualche minuto dopo arrivammo fuori al palazzo, tolsi la cintura di sicurezza per scendere dalla macchina e andare a recuperare il dormiente ai sedili posteriori.
<<Ce la fai da sola?>> mi domandò Minho e io annuii, perché si preoccupava all'improvviso? Nonostante gli avessi detto che ce la facessi da sola, Minho scese lo stesso dalla macchina e si caricò sulle spalle mio fratello portandolo fino fuori alla porta del mio appartamento, io aprii la porta, lo feci entrare e gli dissi di poggiare Jisung sul divano.
<<Ehm grazie, puoi andare ora.>> gli dissi portandolo all'ingresso.
<<Domani tornerò per venire a prendere Jisung.>> mi avvisò una volta arrivato alla porta.
<<Va bene.>risposi evitando ancora una volta lo sguardo del ragazzo davanti a me, lui si avvicinò a me e mi alzò il mento con due dita affinché lo guardassi negli occhi.
<<Mi sembra che sia il mio sguardo la cosa che ti da più fastidio.>> non riuscii a rispondere, sentii solo andare a fuoco, il ragazzo accorgendosene ghignò e mi lasciò andare <<Smettila di essere arrabbiata con me per via delle superiori.>> continuò il ragazzo.
<<Ho detto che non sono arrabbiata, semplicemente mi infastidisci.>> roteai gli occhi <<Ora vai.>> cercai di chiudere la porta, ma Minho la bloccò con un piede e la riaprì.
<<Dato che già solo la mia presenza ti infastidisce, tanto vale aumentare il fastidio.>> ghignò. Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere che il moro si avvicinò a me, appoggiò le sue mani sulle mie guance e mi attirò a lui poggiando le sue labbra sulle mie, rimasi con gli occhi aperti per lo stupore, e appena sentii la sua lingua sul mio labbro inferiore appoggiai le mani sul suo petto spingendolo fuori dalla porta.
<<Maniaco!>> riuscì solo a dire cacciandolo fuori.
<<Buonanotte Han.>> vidi sul suo viso formarsi un sorriso compiaciuto.
Chiusi la porta e mi ci appoggiai sopra cominciandomi a toccare le labbra, Lee fottuto Minho mi aveva baciata. Avevo dato il mio primo bacio a Lee fastidioso Minho. Lee puttaniere Minho mi aveva rubato il mio primo bacio. E la cosa più fastidiosa è che mi era piaciuto, le sue labbra erano così.. così morbide. Pensai che tutte quelle sensazioni che provavo per colpa sua, le avrei provate con qualsiasi ragazzo, alla fine di tutto ho provato quelle emozioni solo quando eravamo troppo vicini e quando mi ha baciata.

È così giusto? mi domandai poco sicura.

Il russare di Jisung mi riportò alla realtà, e sbuffai sapendo che l'indomani mi sarei dovuta subire il suo interrogatorio.
-
I raggi del sole che entravano dalle tende mi svegliarono, sentii un profumo sconosciuto invadermi le narici, mi accorsi poi di indossare ancora il cappotto di Minho, ci avevo dormito. Mi tornò in mente quello successo la sera prima, Minho mi aveva baciata, non era stato un sogno, e mi era piaciuto, tanto anche. Sbuffai buttandomi le mani in faccia, sperando che in realtà fosse solo tutto un incubo, presi un bel respiro e decisi di andarmi a fare una doccia dato che puzzavo di alcool mischiato a fumo. Sotto la doccia venni assalita dal dubbio: perché mi aveva baciata?
Minho non mi piaceva, non mi interessava, non poteva interessarmi, sicuramente l'aveva fatto solo con l'intenzione di portarmi a letto, come faceva con tutte d'altronde. Ma perché mi sentivo offesa a pensare che l'avesse fatto solo per portarmi a letto?
Sbuffai cercando di cacciare via tutti quei pensieri, erano inutili, quel giorno quando sarebbe venuto a prendere Jisung gli avrei dato i vestiti e gli avrei detto di non avvicinarsi mai più, dato che non sarei mai e poi mai finita a letto con lui.
Uscii dalla doccia e mi infilai nel mio accappatoio, mi lavai i denti e uscii dal bagno, notando poi Jisung in cucina, finalmente si era svegliato.
<<Buongiorno stellina!>> possibile che fosse sempre di buon umore?
<<'Giorno.>> risposi avviandomi in camera per vestirmi, misi l'intimo, un pantalone di tuta grigio e un felpone da sopra. Raggiunsi poi Jisung in cucina, stava mettendo a tavola del ramen, dato che ormai era ora di pranzo, mi sedetti e cominciai a mangiare.
<<Che ho fatto ieri e come sono finito qui?>> domandò lo scoiattolo portandosi alla bocca una grande quantità di ramen.
<<Ti sei ubriacato, e ti sei autoinvitato da me.>>
<<Ci ha portato Jeonghan a casa?>> scossi la testa in risposta avendo la bocca piena <<A proposito Jisoo dov'è?>>
<<Dove vuoi che sia? Ovviamente da Jeonghan, non capisco perché ancora non vadano a convivere.>> risi, alla fine era veramente come vivere da sola.
<<E come siamo tornati a casa? È stato Chan Hyung?>> scossi di nuovo la testa.
<<Minho.>> risposi secca, senza lasciare trasparire nessuna emozione, alzando lo sguardo vidi Jisung con occhi spalancati masticare una grande quantità di ramen, e giuro che veramente sembrava uno scoiattolo per le sue guance in quel momento.
<<Yah perché ridi?>> si lamentò.
<<Sembri uno scoiattolo che si sta preparando al letargo!>> continuai a ridere, mio fratello si imbronciò, a volte gli infastidiva essere chiamato in quel modo. D'un tratto sentimmo il campanello suonare e Jisung si alzò andando ad aprire la porta, sapevo già chi fosse.
<<Minho! Giusto in tempo! Vieni a mangiare con noi!>> ci mancava solo questa.

~The magic of Christmas ~Lee Minho • readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora