"Si diceva che eran pazzi, e si baciavan sui metrò... quando all'improvviso lui le scattò una foto, lei rideva alla follia e lui la amava sotto le luci della città di Roma, regalando loro due insieme al mondo intero un sorriso semplicemente persistente."
Luce Botticelli era l'amante stessa dell'amore, se l'amore fosse stato una persona lei sarebbe la sua metà. Emanava luce proprio come il suo nome, gli altri ne rimanevano tanto accecati da volersi parare gli occhi per non lasciarsi incantare da una persona che, per i gusti d'oggi, era... troppo tutto. Fino a quando quella radiosità che apparteneva al suo sorriso non la abbandonò a poco alla volta diventando quasi nullo. Finalmente era come tutti volevano, solo che nessuno sarebbe stato mai accontentato. Lei lo credeva così, e, anche volendo fare la negativa per una volta in vita sua, il destino le si è girato al contrario mandandole un bel biglietto d'oro senza però alcuna barretta di cioccolato a contenerlo, anzi, sembrava un buon cappuccino caldo di prima mattina camuffato, perché in realtà era solo una botta acida allo stomaco.
Al liceo scientifico Leonardo Da Vinci c'era un nuovo arrivato, con una fotocamera sempre in mano e a scattare immagini perfette a ciò che gli altri ritenevano "poco bello".
Quindi, se tutto sembra così perfetto, perché botta acida?
Beh... perché questo metà francese e metà fiorentino Elian De Andreé, si è fatto notare già dal primissimo giorno.
Facendo di nascosto una foto alla nostra Luce che, beccandolo in pieno un istante dopo, lo fulminò con due pensieri che le giravano per la testa.
Uno: "Chi è l'imbecille, pur sempre più che decente, che mi sta fotografando?"
Due: "Adesso gli sfascio quella sua fotocamera che nasconde il suo sorrisetto derisorio, anche se... carino, così gli passa la voglia di ridere. Lo sto solo salvando dal soffocamento autonomo."
E non stiamo parlando in modo metaforico...All Rights Reserved