Luce Botticelli
«E si dicevan che eran pazzi! E si baciavan sui metrò! Quando si vestivan-»
«Luce! Per quanto io ti ami giuro che ti strangolo se non stacchi il maledetto Spotify e non la finisci di urlare come se il cantante stesso si fosse inginocchiato di fronte a te con un anello in mano cantandoti pure questa canzone!»
E tu che ne sai se può o non può succedere davvero?
Abbasso il volume del cellulare che, devo darle ragione, era messo al massimo e di prima mattina una canzone strappalacrime come "Quel sorriso in volto" non è ciò che tutti aggradano, gli altri almeno, io sì. Anzi la sveglia alle sei in punto diventa più sopportabile al pensiero di truccarsi, vestirsi e pensare alla vita, o al compito di fisica, quando in accompagnamento hai un sottofondo di bello, anche se deprimente.
«Luceee, sei in ritardo! Giuro che glielo stacco l'abbonamento premium un giorno di questi...» l'ultima frase la dice a voce più bassa ma la sento lo stesso, e so che non lo farà perché ama me in primis troppo per vietarsi di unirsi a me qualche volta mentre tutti dormono e lei mi piastra i capelli, pur contro la mia volontà. Controllo l'orologio e alzo gli occhi al cielo prima di uscire dalla mia stanza rischiando di scontrarmi con uno dei miei cuginetti e poi con entrambi. Credo abbia un problema di contrasto col tempo dal periodo dell'infanzia che la porta ad essere in un anticipo strano, come definirlo... vasto.
Un esempio? Mh... Un giorno ai colloqui con i professori previsti per le tre e mezza del pomeriggio ha detto a me e ai miei cugini di 8 e 12 anni di prendere un panino al mc da mangiare in macchina e aspettare davanti alla mia scuola per "non fare tutto di corsa", così si giustifica lei, ogni volta. Ricordo di averla assecondata solo per il bel tre stampato sul compito di matematica.
E la cosa più divertente è che vado allo scientifico.
Chi me lo ha fatto fare?
Non mi soffermo a ripensare alla me delle medie, emozionata come non mai, ad aprire tutti gli opuscoli delle varie scuole, che agli orientamenti ispezionava ogni singola cosa e ascoltava minuziosamente come se le persone non dovessero ripeterle due volte le cose perché non le sente mai, o anzi, non ci prestavo attenzione perché l'interessamento che risiedevo in qualunque cosa fosse era pari a zero.
Arrivo alla cucina integra e, sorprendentemente, col sorriso sulla faccia.
Mi pare ovvio, oggi è il primo giorno di scuola e, nonostante il "Che Dio mi aiuti" sempre presente sia al risveglio che all'addormento e nell'arco di tutta la giornata, nella mia mente credo sarà giornata fortunata perché per non ho dimenticato le cuffiette visto che le ho già alle orecchie, la mia playlist con i Modà, Gazzelle e Marco Mengoni è già pronta per il viaggio in macchina e per l'attesa della campanella. Sarò pure positiva stamani; e quando mai sei negativa, Luce? Nell'orecchio ho la voce di mio zio che mi dice una volta dietro e davanti all'altra che qualcosa va sempre storto. Ma non permetterò a niente e nessuno di annientare i miei buoni propositi iniziando a parlarmi prima delle otto del mattino.
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Battito Perpetuo
Romance"Si diceva che eran pazzi, e si baciavan sui metrò... quando all'improvviso lui le scattò una foto, lei rideva alla follia e lui la amava sotto le luci della città di Roma, regalando loro due insieme al mondo intero un sorriso semplicemente persiste...