Capitolo 3

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Elian De Andreé

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Elian De Andreé

Luce Botticelli.

Questo è il suo nome...

Le si addice.

Perché, come se mi avesse investito una luce, sono rimasto accecato. Anche se, più che altro, sono stato io a puntarle la mia addosso, fotografandola.

Finendo con una macchina fotografica bella rotta e morta.

Ma, a quanto pare, non ho imparato la lezione...

E non credo la imparerò mai.

***

La memoria fotografica si definisce come un dono, io, ovviamente, ho iniziato sfruttandola per non studiare per ore uscendomene sempre beato e con un ottimo voto ad ogni compito o interrogazione.

Quando ho capito che non bastava, soprattutto quando certi soggetti che dalla società di oggi non verrebbero definiti autentici né tantomeno perfetti, ho preso in mano una macchinetta che faceva scatti sfocati e, professionalmente parlando, terribili.

Non ho mai capito perché la fotografia vada da una direzione, come dire...? Non superficiale, ma scontata.

Tutti prediligiamo il sicuro.

Tutti noi non neghiamo mica il bello.

Ecco, questa è la risposta alla direzione banalizzata e del perché viene utilizzata, cari signori e signore.

Non lo avete ancora capito? Oddio, pure la spiegazione devo fare. Altra risposta alla domanda:"Come si può essere tanto idioti da utilizzare la fotografia per un tramite marketing raccapricciante e senza senso".

Però ve la dico lo stesso, perché come esiste l'artista esiste l'apprendente, e delle volte lo è lo stesso artista o, sicuramente, lo è stato.

Perché: altrimenti, se girassimo il volto verso la parte ignota dal reame, vedremmo la bellezza di una persona a noi stupefacente che ci fa diventare i veri artisti.

Io, in prima persona, me lo sono girate tante di strade in giro per il mondo. Per arrivare qua a scuola soprattutto. E ne ho fatte tante di foto.

A cosa? No.

A chi.

Le mie preferenza vanno verso l'imperfezione che è formata esclusivamente dal contrario di questa parola.

Stamani, ad esempio, chi avrebbe mai pensato di osservare a puntino una ragazza a caso per i fatti sui, se non per elogiarne la bellezza.

Che sia bella, non c'è n'è di dubbio.

Ma che diciamo nel capire nel dettaglio cosa stesse ascoltando, perché sorridesse, come mai di prima mattina abbia avuto tutta quella voglia di spensieratezza?

Quindi, le ho scattato una foto.

Due.

Tre.

Mi è sembrato un momento perfetto, per me.

Altri avrebbero voluto cogliere in foto un tramonto, un oggetto inanimato o qualcosa fatto e messo apposta lì davanti per essere fotografati.

Io aspetto gli attimi che mi cercano, e mi trovano sempre per coglierli.

Questo mi ha invogliato a prendere il telefono, premere un semplice pulsate che ti fa imprimere un ricordo, e impostarlo subitamente come sfondo.

L'ultimo punto serviva come esempio per tutta la spiegazione di artista nel fattore fotografico? No, ma non ho mai detto di essere un inusuale francese senza spina del divertimento, anzi...

***

Suona la campanella, e finalmente esclamo vittoria.

La maggior parte è fuggita immediatamente essendo pronta all'uscita dall'entrata.

La mia compagna di banco? Si sveglia magicamente dopo qualche minuto di dormita con, ancora una volta, le cuffie alle orecchie, attaccate.

Canzone del momento: Paracetamolo.

Che personaggio.

Sparatemi in petto sennò sarà la depressione della playlist di questa ragazza a farlo.

Stacca spotify, cuffiette e credo di vederla mettere in stato "attivo" il tastino in testa per riconnettersi al mondo.

Senza darsi pensiero di me che, non solo la stavo guardando ma anche studiando attentamente, arriva sull'uscio della porta prima che riesca a ripescarla punzecchiandole le spalle.

«Ti sentivi osservata, Luce Botticelli? Beh, se prima sì, d'ora in poi tu potrai star tranquilla, perché io ti potrò osservare sempre e dovunque.» alzo il cellulare, accendo lo schermo e il colore dei suoi occhi brilla per via della luce proiettata dinanzi ai suoi occhi che le mostrano la stupenda, e sempre gratis, foto fattale.

Colta di sorpresa, Luce Botticelli?

Che poesia terminare una frase con queste due parole.

La prima che si potrebbe tranquillamente ricollegare alla bolletta della luce da pagare, la seconda invece più raffinata.

Mi piace il suo nome.

Dite che si è notato?

Spazio autrice:

Tre decenni per scrivere sta cavolata... ma amatemi lo stesso perché è già tanto se ho aperto gli occhi e ricordata di ripescare l'ispirazione sotto al mio comando😍.

Battito PerpetuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora