•"Quelli come me non sanno darsi per vinti, pure se finiti, sconfitti, stanno a testa alta a farsi spaccare la faccia piuttosto che ascoltare consigli."•
-Mi dispiace Zayn, ma non potrò chiudere un occhio anche questa volta.- disse l'uomo sistemandosi gli occhiali alla bella e meglio sul ponte del naso.
-Ma sta volta non c'entro un fottuto cazzo!- rispose urlando il ragazzo moro.
-Calmati Zayn é solo una denuncia, l'ennesima, ma solo una denuncia.-
Il moro diede un violento pugno alla scrivania davanti a se e si passò nervosamente una mano tra i capelli corvini, ridandogli una vaga forma allinsù. Guardandosi successivamente la mano arrossata sulle nocche.
-E che cazzo, per una volta che sto buono..-
L'uomo dalla testa calva davanti al ragazzo corrugò la fronte e sorrise torvo.
-Non centri niente eh? Certo, lo hai detto anche per le ultime quattro volte.- disse e ridusse le labbra in una perfetta linea retta, spezzata qua e la da qualche pelo di barba.
-Ma sta volta é vero, non ho fatto niente, mi sono solo trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato.- disse il moro gesticolando un po'.
-Ed io, da bravo zio dovrei crederti, perché stavi solo passeggiando e casualmente sei inciampato sulla faccia di quell'uomo.- affermò l'uomo ironicamente alzando entrambe le sopracciglia.
-Sì, ma non l'ho picchiato io...era già così quando sono arrivato.- concluse il ragazzo con la stessa ironia dell'uomo difronte.
-Zayn, neanche se fosse vero ti crederei. Sai bene quello che succede a gridare al lupo...quando poi arriva per davvero -fece una breve pausa per riprendendo fiato- anche se é vero, nessuno ti crede più.- concluse l'uomo allargando le braccia.
-Dai zio per favore, già sto in crisi con Perry, se finisco pure in carcere qua questa mi lascia, mia madre mi caccia dal suo appartamento e la mia vita va a puttane.- piagnucolò Zayn sfregandosi le mani sul viso.
-Zayn fidati, la tua vita, più a puttane di così, non potrebbe andare. Te lo dico da zio..e poi chi ha mai parlato di carcere? Al massimo ti daranno qualche anno..e se sei fortunato, mesi di "lavori socialmente utili".- confessò l'uomo appoggiandosi di peso sullo schienale della poltrona di pelle nera, mettendosi le mani incrociate sotto la testa.
-Ah, beh grazie zio, sai essere molto toccante a volte. Comunque,dici sul serio.?- chiese e un sorriso mozzafiato prese forma sulle sue labbra carnose.
-Certo, domani presentati in aula e lascia fare a me. Piuttosto da quanto tempo é che non vedo più Perry?!- quella dell'uomo più che una domanda sembrava un'affermazione.
-Beh, effettivamente da un po', ma la vedrai domani.- disse Zayn e un ghigno comparve sul suo viso.
-Mmh, qui mi puzza di...-fece una breve pausa e si schiarì la voce, dando da intendere al nipote.
-Zitto, non me l'ha data per una settimana intera, sono in astinenza.- sbottò il ragazzo toccandosi il petto.
L'uomo alzò le mani in aria in segno di resa, ma non poté trattenere una risata, facendo ridere pure Zayn.
-Vai ora, ci vediamo domani.- lo salutò l'uomo e gli diede una pacca sulla spalla.
-Grazie zio..voglio dire avvocato Malik.- sorrise il moro e se ne andò.
*************
-Signor Malik- disse il giudice accennando col capo nella direzione di Zayn- prego, si avvicini al secchio e peschi un bigliettino.-
Zayn accigliato pescò il bigliettino e lo porse alla donna seduta difronte a se.
La donna aggrottò le sopracciglia e passò più volte lo sguardo preoccupato dal bigliettino a Zayn. Infine sospirò e disse
-A quanto pare il destino vuole che paghi veramente tanto per ciò che ha fatto. A lei, mio carissimo signor Malik, é capitato...l'Asylum Psychiatric Hospital..- concluse la donna restituendo il bigliettino al ragazzo che, ancora dopo svariati minuti dalla scoperta, aveva gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
La solita espressione di terrore letta in faccia a chi sa di essere un uomo morto che cammina.
-Zayn..tutto ok?- chiese Perry mordendosi il labbro.
-S-sì ahh..ehm..c'é mio zio che ti vuole satutare, vai.- le disse accennando un piccolo sorriso e la vide annuire e allontanarsi.
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-Karma del cazzo!- imprecò all'immagine sfocata dello specchio davanti ai suoi occhi. Con qualche gocciolina d'acqua che ci scivolava sopra, creata dalla condensa tra il vapore dell'acqua calda e la stanza fredda. L'indomani si sarebbe dovuto presentare al 'lavoro'.
-Stai tranquillo, andrà bene.- lo rassicurò Perry, ma fallì miseramente.
-Mia sorella c'é morta in quella merda Pé, e io dovrei stare calmo? É inquietante. Semplicemente e fottutamente inquietante.- ammise il moro alzando le braccia al cielo.
La ragazza non disse più nulla, annuì leggermente.
-Non può succederti niente Zayn, sono sicura che ti metteranno a pulire i bagni. Solo bagni ok?- gli disse la ragazza, abbracciandolo forte.
Il ragazzo con riluttanza ricambiò l'abbraccio dopo un po'.
Forse l'idea che Perry lo avrebbe lasciato non gli duoleva l'anima più di tanto..forse perché era stanco di lei, forse perché ci stava male accanto a lei o forse perché non l'amava più come un tempo.
Erano mesi ormai che oltre al sesso non pretendeva altro, mesi che non pronunciava un "ti amo", per quanto freddo e falso a quella ragazza coi capelli rosa fluo davanti ai suoi occhi color caramello.
Ma preferì non dire nulla..avrebbe soltanto dato tempo al tempo, ma nel frattempo?
Nel frattempo serebbe dovuto andare al 'lavoro', se così poteva essere chiamato...e solo all'idea milioni di brividi si rincorrevano lungo la sua schiena.
Odiava tutto ciò che comportasse dei medici...figuriamoci un ospedale psichiatrico.
Quella notte prese sonno verso il tardi, dal momento che ogni volta che chiudeva gli occhi, immagini brutte se non terrificanti si proiettavano nel nero della sua mente.
Tra cui quelle della sorella che urlava il suo nome disperata, mentre le infermiere le mettevano la camicia di forza.
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Anthropophobia :: z.j.m ;
Fanfiction~Asylum Psychiatric Hospital~ "She is madness, and sanity. She is hell, and paradise."