Era passata ormai una settimana e con mia grandissima sorpresa, il lunedì dopo il mio primo giorno di lavoro, ero ancora tutto intero.
Tutto.
Mi tastai un poco giusto per scaramanzia e notai con uno sbuffo di non aver più il pacchetto di sigarette nella tasca anteriore degli skinny.
"Jack!" urlai.
"Stavo solo scherzando Zazzá." rise e mi porse il pacchetto. Si dondolò davanti a me per altri pochi secondi poi tornò ad infastidire Harry.
Zazzà? Da quando tutta questa confidenza. Cioè, ehm...lasciamo stare.In che posto sono finito?
Aprì la porta anteriore a vetri e mi accesi una sigaretta.
Cazzeggiando mi studiai tutte le finestre del primo piano. Chi ci teneva delle piante, chi vestiti ad asciugare.
Pareva un bordello, non una manicomio.
Mi distrai un attimo, sentendo le ruote di una macchina calpestare la ghiaia del vialetto.Persino un ladro sarebbe stato sgamabile.
Ma dubitai fortemente che qualcuno avesse il coraggio di avvicinarsi, anche solo all'incrocio che conduceva qui.
Tornai ad osservare di nuovo le finestre, affacciata ad una di esse, trovai dei capelli biondissimi.
Era una ragazza che teneva la testa bassa. All'improvviso alzò lo sguardo.
Dio.
Mi ghiacciò all'istante.
Due occhi, talmente belli da parer trasparenti.
Si morse il labbro e smorzò un sorriso.
All'improvviso tutto il fumo mi arrivò allo stomaco.
Tossì varie volte, ma era come se fosse il mio primissimo tiro.
Mi ci strozzai col fumo, perciò buttai la sigaretta a terra imprecando.
Ma quando alzai lo sguardo, lei non c'era più.
Tornai dentro di fretta.
Liam, dove cazzo sei quando servi.?
"Liam?!" un'altra voce, mi tolse le parole di bocca.
Mi girai irritato come a dire "ora è il mio turno" ma prima di aprir bocca, persi fiato. Di nuovo.
"Hey hai visto Liam?" mi chiese Venere in persona. È un manicomio cazzo. Tutte ste stra-fighe da dove sbucano?
Scossi la testa, incapace di proferir parole.
"Tu sei?"
"Oh ehm. Z-zayn, sono quello nuovo, ora lavoro qui."
"Oh, ciao Zayn. Io sono la dottoressa Amalia Smith." Ciao dottoressa, il piacere è tutti mio. Ci stringemmo le mani a vicenda."Eccomii!" gridò Liam.
"Ma sei scemo. Potevo morire, dove diavolo eri?" chiesi scioccato.Non mi considerò nemmeno, prese Amalia per le spalle.
"Dafne, ha avuto un'altra crisi." disse.
Liam...dovrei capirti anche io."Ehm sì, ora vado da lei. A dopo." disse Amalia, dopodiché sparì tra le porte dell'ascensore.
"Liam?"
"Sì lo so è bellissima, e sì Dafne è una paziente."
Ci rimasi male, mica è colpa mia se sono sempre prevedibile.Sbuffai ed andai da Andrew. Si trattava di un bambino bellissimo. Credeva di abitare ancora con i suoi genitori. Ci parlava, ci rideva e ci scherzava. Se non fossi stato sano di mente, molto probabilmente li avrei visti anche io. Ma loro non c'erano punto.
In quel preciso istante, stava disegnando.
Il foglio era tutto nero e solo quattro ovali bianchi potevano distinguersi.
"Cos'è?" gli chiesi.
"Sono le anime che vedo in questa stanza." disse, mi guardò e sorrise.
Sbarrai gli occhi e scappai dalla stanza.
Corsi per dei corridoi. Ero fottutamente impaurito.Davanti a me, una fila indistinta di porte.
Capì che si tratta del mio piano.
Sentì degli urli.
Li seguì e mi portarono fino alla stanza 666.Qualunque cosa stesse accadendo lì dentro, faceva star molto male la ragazza che stava urlando a squarcia gola.
Liam corse nella mia direzione, mi afferrò il braccio e mi condusse nella stanza 667.
Conteneva solo un tavolo, due sedie ed un'enorme vetrata scura su tutta la parete.Premette un piccolo pulsante, la vetrata salì.
Sgranai gli occhi in preda al panico.
Due occhi color del ghiaccio mi pietrificarono l'anima e mi sgretolarono il respiro nei polmoni.
~ Spazio Demy☆ ~
Ciauuu. Eccomi. Allora volevo ringraziare la mia Federica, per le copertine.
Poi Emma, per quella nuova che a breve metterò. Grazie tante ragazze, davvero sono stupende♡
Poi niente,spero che il capitolo sia almeno decente :D ♡Un bacinoo.
~Demy☆
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Anthropophobia :: z.j.m ;
Fanfiction~Asylum Psychiatric Hospital~ "She is madness, and sanity. She is hell, and paradise."