Capitolo I

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"Hai mai visto una sirena?
No vero?
Lo sapevo,
loro si nascondono,
lontano dagli umani,
lontano dai cacciatori dei mari,
lontano da chiunque possa fare loro del male,
le sirene si mostrano solo quando vuoi prendere il loro tesoro,
sono creature vanitose e materiali,
amanti di tutto ciò che brilla sotto e sopra l'oceano,
ma stai attento quando senti il loro canto,
perché il canto di una sirena ti attira verso il buio delle profondità del mare" la canzone del più anziano dei marinai della Fiamma Rossa affascina i bambini che lo guardano con un mix tra paura e ammirazione.
Raccontano le loro avventure e noi ascoltiamo le loro storie.
Verso l'una di notte porto i bambini all'orfanotrofio e li metto tutti a letto, mi metto anch'io a letto ma mentre sto per addormentarmi sento qualcuno cantare, è una bella canzone, mi è familiare ma non riesco a ricordare dove l'ho già sentita, resto ferma per parecchio tempo rigirandomi e poi mi alzo, vado sulla spiaggia poco distante dell'orfanotrofio indossando uno scialle caldo sulle spalle.
Osservo il mare e la voce sembra provenire proprio da lì, scruto attenta la distesa di acqua di fronte a me.
"Signorina Luna" sussulto e spalanco gli occhi sentendo la voce del capitano dei pirati.
"Capitano" dico seria.
"Cosa ci fate qui nella notte, tutta sola?" Dice beffardo tirandomi a se.
"Non sono affari vostri statemi lontano" dico seria spingendolo, mi guarda divertito.
"Mi rigettate ma lo so che mi volete, lo vedo nei vostri occhi" dice bloccandomi di nuovo tra le sue braccia, lo guardo con odio.
"Non ci pensi neppure, non sono una delle vostre donne!"
Cerco di liberarmi e lui mi guarda divertito "sciocchezze tutte le donne mi vogliono"
"Non questa donna allora" lo colpisco tra le gambe e mi lascia gemendo, me ne vado arrabbiata e torno in camera mia, vado a letto nervosa e mi addormento a fatica con la mente piena di insulti verso il capitano della Fiamma Rossa.

La mattina dopo i bambini sono pieni di energie e non vedono l'ora di andare in spiaggia per giocare a pallavolo, lo guardo divertirsi assieme alle mie colleghe e resto in disparte stando seduta su uno scoglio dando le spalle al mare.
Per un attimo sento un sussurro all'orecchio e appena mi giro non vedo nulla, trattengo il respiro per un attimo.
Io ho un segreto, un segreto nascosto da tanto tanto tempo e che nessuno conosce tranne il guardiano del faro, in realtà io appartengo al mare, appartengo al popolo delle sirene o meglio...appartenevo ad esso, sono stata cacciata da ragazzina perché misi in pericolo l'intero popolo dopo essere stata scoperta da dei pirati, così il re del mare adirato mi cacciò via bandendomi dal mare, quella notte il mare era in tempesta e le onde mi gettarono sulla spiaggia, il guardiano del faro mi trovò e si prese cura di me nascondendomi da tutti, quella fu l'ultima volta che presi la mia forma naturale, avevo sedici anni e sono sempre rimasta in forma umana fino ad oggi in cui ne ho ventisette.
Ogni tanto sento il richiamo del mare ma so controllarlo e perciò non entro mai in acqua, nessuno sa il mio segreto ma la voce che sento in queste notti è strana e sembra chiamarmi insistentemente.
Vedo i bambini giocare divertendosi, Giada una delle ragazze cade a terra e io rido divertita vedendo i bambini saltellarle accanto e ridere.
"Ma che splendore!" Vedo alcuni dei pirati avvicinarsi ai bambini che esultano vedendoli.
Sorrido gentilmente ma smetto appena vedo il capitano avvicinarsi a me, corrugo la fronte.
"Signorina Luna, non siete stata per niente gentile ieri sera" dice l'uomo sorridendo beffardo "volevo solo passare del tempo con voi"
"Beh io no" dico seria "lasciatemi in pace, il paese è pieno di donne che come dite voi non vedono l'ora di stare in vostra compagnia"
"Siete gelosa?"
"Un pirata è l'ultimo uomo sulla terra al quale mi affiderei" dico in una risatina sprezzante "siete così bugiardi e infedeli"
"Siamo anche disonesti, coraggiosi, provocanti e affamati di belle donne" mi alzo in piedi sullo scoglio.
"Buon per voi allora, continuate ad essere ciò che siete ma statemi lontano" salto a terra ma mi afferra prendendomi al volo e tenendomi tra le braccia.
"Maledetto! Lasciatemi" dico arrabbiata, sorride divertito.
"Oh non credo proprio mia cara, questa notte non mi scapperai" dice beffardo, lo guardo con odio.
"Non ci sperate"
Ride divertito e lo spingo liberandomi, vado dai bambini "bambini andiamo via" dico seria.
"Ma Luna!" Dicono protestando.
"Coraggio bambini niente ma giocheremo a casa" dico guardandoli, mormorano un 'va bene' deluso e si incamminano con le ragazze.
"Signorina al capitano piacete, ma non è bravo a farlo capire"
"Tenetemelo lontano o non risponderò di me" dico glaciale, mi guardano sorpresi e io me ne vado seria seguendo i bambini, andiamo a casa e ricominciano a giocare in giardino, li tengo d'occhio leggendo un libro e rilassandomi, mi piace la mia vita qui, prendermi cura dei bambini e del grande orfanotrofio, farli sentire a casa.
Dopo pranzo i bambini vanno a riposare e io vado al faro con una cesta con all'interno una bottiglia di vino e una torta di mele.
Entro nella casa che fa parte del faro.
"Ehi vecchietto ci sei?" Dico divertita.
Sento dei rumori "oh! Luna mia cara vieni vieni" dice un vecchietto correndo goffamente, indossa un grembiule marrone e due piccoli occhiali che lo aiutano a vedere più grande.
Ridacchio "si sì arrivo" dico sistemandomi lo scialle sulle spalle.
Mi porto i capelli su una spalla sorridendo divertita.
"Guarda eh" guarda un orologio "cinque...quattro...tre...due...uno..." dice sorridendo, il quadrante di un piccolo orologio a pendolo si apre e mostra una piccola sirena, una canzoncina piacevole esce dall'oggetto e la sirena esce stando seduta su uno scoglio, sembra si pettini i capelli rilassata, poi dall'alto appare la luna piena e un delfino avanza muovendosi su e giù come se saltasse e si muove attorno a lei.
Il suono dura un paio di minuti e poi tutto rientra e il quadrante si chiude.
"Allora? Ti piace?" Dice sorridendo.
"È bellissimo Max" dico annuendo "sei stato bravissimo"
"Grazie mia cara" dice felice "comunque come mai sei qui?"
"Non c'è un perché" dico cominciando a girare per il suo studio e sfiorando alcune statuette intagliate nel legno.
"Ah si? A me sembri turbata ma sarà solo l'impressione di un vecchio"
Resto in silenzio "il capitano della Fiamma Rossa mi vuole, è insistente e sono sicura che stasera proverà a farmi qualcosa" dico sospirando "o almeno questa è stata la sua promessa prima di lasciarmi"
"Puoi nasconderti qui se vuoi" dice tranquillo.
"Grazie" dico gentilmente.
Mi osserva attento "ma c'è altro vero?"
Prendo in mano la statuetta di una sirena bellissima, le sfioro i capelli e deglutisco per un attimo esitando, alzo lo sguardo verso di lui "il mare...mi sta chiamando, sento il suo richiamo"
"L'hai sempre sentito" dice confuso.
"Si ma è diverso, è qualcosa di più, è una voce Max, ed è così dolce mentre mi chiama, è come il canto di una sirena e sembra quasi...chiamarmi e dirmi vieni da me"
"Forse lo senti perché non ti sei mai più trasformata da quando ti ho trovata, sono undici anni ormai che non entri in mare, forse è ora che la tua natura riemerga mia cara" dice gentilmente.
"Non so cosa succederebbe se mi trasformassi di nuovo, se il mare mi rigettasse? Se perdessi il controllo e attirassi qualcuno nelle profondità del mare? Se poi non riuscissi più a tornare umana?" Dico spaventata.
Sorride gentilmente "se il mare ti sta attirando significa che ha qualcosa in serbo per te" dice tranquillo "forse un amore profondo e magico o forse un piano ancora più grande"
Mi siedo sul tavolo sul quale sta lavorando e lo guardo mentre con attenzione da gli ultimi ritocchi di pennello ai ghirigori decorativi.
"Posso farlo io?" Dico gentilmente.
"Ovviamente mia cara" si sposta e prendo il suo posto dipingendo con attenzione, Max è il mio rifugio e non ne vorrei mai uno diverso.

Sono sulla cima del faro, sento la canzone provenire dal mare sempre più forte, la ascolto incantata dal suo richiamo e mi sembra di sentire una voce nel vento dire: 'vieni figlia mia'
Scendo dal faro seria e Max mi guarda confuso mentre esce dalla porta "Luna?" Dice confuso, vado sulla spiaggia e lui mi segue "Luna? Mia cara che succede?"
Mi tolgo le scarpe e cammino verso la riva, lentamente immergo i piedi e avanzo nel mare.
"Luna? Luna!" Grida Max da dietro di me.
Sbatto velocemente le palpebre riprendendomi, sono in acqua, mi guardo attorno confusa e mi sento mancare il fiato, qualcosa mi trascina afferrandomi un piede e urlo cadendo in acqua, vedo uno spirito del mare, urlo terrorizzata piangendo, scalcio e lo colpisco, mi lascia finendo lontano da me.
Si scuote e dopo undici anni mi trasformo in sirena, il mio vestito scompare, i miei capelli diventano neri e i miei occhi azzurri, una coda blu appare al posto delle mie gambe e il mio petto resta scoperto.
Lo spirito mi osserva e poi nuota veloce verso di me, nuoto verso riva terrorizzata e arrivo alla spiaggia.
"Max!" Dico terrorizzata uscendo dall'acqua, mi trasformo nuovamente in umana  correndo tra le sue braccia, piango terrorizzata tremando e lui mi stringe forte, lo spirito mi guarda furioso emergendo solo con la testa.
"Va tutto bene mia cara, sta tranquilla va tutto bene" dice dolcemente mentre piango terrorizzata.
"Che succede abbiamo sentito delle urla!" Dice qualcuno correndo verso di noi, nascondo il viso nel petto di Max.
"Non è successo niente" dice Max mettendo una mano sulla mia testa.
"Luna" una delle ragazze dell'orfanotrofio si abbassa al mio fianco e appena mi tocca ritiro il braccio spaventata "cos'è successo?"
"Nulla state tranquilli non è successo nulla, ci penso io" dice Max sollevandosi e aiutandomi "tornate pure a casa"
Andiamo al faro e ci fermiamo vedendo il capitano guardare il mare, mi nascondo dietro Max.
Il capitano si gira "ciao mia cara" un ghigno malvagio si dipinge sul suo viso "prendetela, abbiamo la nostra sirena"

Il richiamo del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora